Garante della privacy non molla le Iene. Dopo aver boccato la messa in onda del servizio eseguito dalle Iene sui parlamentari pizzicati dai tamponi antidroga, ora ha disposto il blocco dell'uso dei dati personali sulla base dei quali è stato realizzato il servizio riguardante il test sull'assunzione di droghe effettuato (l'insaputa degli interessati) nella toilette di una discoteca. Una volta visionato il servizio (mandato in onda nella puntata del 10 ottobre), l'Autorità ha rilevato che, come avvenuto per il test effettuato sui 50 parlamentari (servizio per il quale è stata indagata la troupe del programma), è stato messo in atto un illecito trattamento di dati sanitari. La raccolta dei dati è stata realizzata posizionando nei bagni di un locale notturno di Milano, all'insaputa dei frequentatori, piccole spugne che, una volta impregnate di urina, sono state sottoposte ad un test rivelatore dell'uso di stupefacenti, e riprendendo gli interessati nella toilette con una telecamera nascosta.
Si sono messi in tal modo in atto due gravi illeciti, osserva l'Autorità, la raccolta fraudolenta di dati sanitari e la violazione della sfera vita privata degli interessati, della loro dignità e del diritto al pudore, tenuto conto anche del luogo nel quale sono state effettuate le riprese. L'Autorità ha osservato che le norme sulla privacy risultano violate a prescindere dalla circostanza che nella trasmissione televisiva siano state mandate in onda immagini di persone non identificabili perchè parzialmente oscurate, in quanto la grave violazione dei diritti degli interessati si è concretizzata già al momento della raccolta dei dati e della successiva detenzione di filmati e risultati dei test relativi a persone individuabili.
"Si deve poter essere liberi di frequentare locali pubblici senza la paura o il sospetto che qualcuno ci osservi con le telecamere e ci sottoponga, a nostra insaputa, a test di ogni genere", ha commentato, Giuseppe Fortunato, relatore del provvedimento del Garante sul servizio de Le Iene. "E' inammissibile che si violi la sfera più intima delle persone, raccogliendo con l'inganno dati di natura sanitaria, mettendo in atto artifici, per di più in luoghi, come la toilette, dove ognuno di noi si aspetta naturalmente che venga garantita la riservatezza. Occorre essere fermi e severi contro questi veri e propri illeciti e contro ogni forma di violazione della dignità e della libertà dell'individuo", conclude Fortunato.