Cowboy fuorilegge e inseguimenti in auto ripresi dall’elicottero fanno ormai parte del passato. Nel nuovo fronte della caccia al wanted negli Usa, la parte dei cattivi la fanno i pedofili nascosti dietro un monitor. Quella dei buoni, un sito amatoriale che lavora in collaborazione con la polizia e la tv, usando come esca dei volontari che si fingono adolescenti, e trasformando la caccia al pedofilo in una gogna pubblica che incolla al teleschermo gli americani. Ma che ha attirato su di sé anche diverse critiche.
Una schermata del sito Perverted JusticeL’idea.
Tutto è partito nel 2003 dalla creazione di Perverted-Justice.com, sito nato da un’idea di Xavier Von Erck, un ragazzo 27enne cresciuto con la madre, scappata dal marito alcoolizzato. Quello che all’inizio era il blog di un aspirante cacciatore di sporcaccioni è diventato una formidabile macchina stana-pedofili, cresciuta fino ad arruolare 65 adescatori volontari e oltre 43mila utenti registrati sul suo forum. I volontari si costruiscono un falso profilo su una chat, fingendo di essere ragazze (o ragazzi) di 12-14 anni. Se un adulto lo contatta, il volontario sta al gioco. E se l’altro comincia a fare allusioni, la finta adolescente cerca di spingerlo a frasi compromettenti, che vengono registrate per poter essere utilizzate come prova. Da lì a un appuntamento a casa della ragazzina il passo è breve.
La sorpresa. Solo che la casa in questione, in realtà, è un’abitazione con decine di telecamere nascoste e adibita a studio televisivo, con i poliziotti che attendono nascosti e un giornalista televisivo della Nbc pronto con il microfono. Appena il malcapitato entra in casa, gli agenti lo ammanettano e il giornalista salta fuori bombardandolo di domande come “Non ti vergogni di quello che stavi per fare?”. La reazione di questi uomini – dal ragazzo di venti anni al panciuto camionista di sessanta – varia: alcuni resistono all’arresto, altri rimangono di sasso, altri ancora si difendono negando di essere venuti per fare sesso.
In onda. Il tutto confluisce poi nella trasmissione To Catch a Predator (“acchiappa il predatore”), parte del programma giornalistico Dateline, dove i conduttori non lesinano aggettivi negativi per gli arrestati. Finora le 11 puntate della caccia al pedofilo hanno avuto un’audience media di 9,1 milioni di spettatori, e altre sei sono in preparazione. Per il fondatore di PJ è una manna: la Nbc lo paga circa 70mila dollari per ora di trasmissione. E lui, che non rivela il suo indirizzo di Portland per paura di ritorsioni, vuole espandere l’attività del sito al Canada. Nonostante sia ormai conosciuto, PJ continua intanto a mietere vittime. I 113 condannati in quattro anni sono stati trovati colpevoli di reati che vanno dalla condotta impropria, al possesso di materiale pedopornografico, all’adescamento di minore, con pene fino a dieci anni di reclusione.
"Dateline Nbc" pubblica alcuni estratti delle conversazioni tra il pedofilo e l'escaLe polemiche. Ma le critiche non mancano. Secondo Corrupted-Justice.com, che denuncia gli abusi del sito di Von Erck, quasi tremila innocenti sono stati “molestati” dai volontari di PJ. Che a volte, per altri critici, portano per primi sul discorso del sesso gli adulti incrociati online. I condannati hanno cercato di usare questa attenuante in aula, ma mai con successo. Altre critiche si concentrano sulla pubblicazione dei dati personali degli arrestati, un errore che secondo Van Erck appartiene al passato (però le foto ci sono ancora). Ma il terrore della messa alla berlina, anche prima di essere condannati, rimane. E il mese scorso un magistrato di 56 anni che era stato colto in fallo da PJ si è ucciso con un colpo di fucile alla testa, quando la polizia ha bussato alla porta di casa sua, nel Texas. Fuori, ad aspettare il momento dell’arresto, c’erano le telecamere della Nbc.
tratto dal blog peace reporter