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Coppa America

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    00 16/05/2007 16:56
    Luna Rossa perfetta: è 2-1

    Nella terza regata di semifinale della Louis Vuitton Cup gli italiani non sbagliano niente e battono Oracle portandosi in vantaggio. Nell'altra sfida Desafio supera New Zealand e accorcia (1-2)

    VALENCIA (Spagna), 16 maggio 2007 - Luna Rossa, Luna Rossa e ancora Luna Rossa. Se non ci fosse stato quell'errore nella seconda giornata (o meglio quella serie di errori) adesso staremmo commentando una semifinale quasi finita, con gli italiani di Francesco De Angelis in vantaggio per 3-0. Invece siamo "solo" 2-1 per il sindacato italiano che vinse la Vuitton Cup 7 anni fa ad Auckland.
    GRANDE SPITHILL - Per ripetere quell'impresa la strada è ancora lunga, ma il gruppo italiano è tosto e soprattutto ha dimostrato di saper superare i momenti duri. Ne aveva avuto un paio durante i round robin e ha fatto così dopo quella regata quasi vinta di martedì: nella terza regata è tornato in acqua con la stessa aggressività e fame dei giorni precedenti. Jimmy James Spithill ha preso il lato più favorevole del percorso e con una condotta molto accorta ha portato ad aumentare il vantaggio sugli americani: 24" alla prima boa. Pochi? Pensando alle ultime poppe di Dickson e compagni? Non questa volta: la "novità" è che in una condizione più stabile (e soprattutto con una marcatura asfissiante) Luna Rossa in poppa ha perso solo 4". Nulla, nella bolina successiva ha allargato il vantaggio presentandosi all'ultima boa con 45", prima della discesa che portava al traguardo.
    SORPRESA DESAFIO - Grande sorpresa nell'altra regata: Desafio brucia Team New Zealand alla partenza. Il polacco Jablonski rifila una penalità a Dean Barker già nel prepartenza e poi va ad attraversare la linea del traguardo dalla parte migliore del campo di regata. A quel punto la prova era già compromessa per i kiwi è ulteriormente peggiorata durante il giro delle boe, perché gli spagnoli hanno preso confidenza con il vantaggio e hanno regatato bene tendendo i neozelandesi (reduci da 12 vittorie consecutive) sempre lontani dalla poppa della propria barca. La serie non si riaprirà (magari), ma la Spagna senza reali a bordo (sarà un caso, ovviamente) è ancora viva e vitale. Giovedì riposo, la semifinale della Vuitton Cup torna venerdì. Con una Luna ancora crescente.
    dal nostro inviatoGian Luca Pasini



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    00 18/05/2007 17:31
    Luna Rossa, magico tris

    L'equipaggio di de Angelis si aggiudica anche la quarta regata sugli americani di Oracle. Ora la serie è sul 3-1, come quella fra Team New Zealand e Desafio, bastano 2 punti e sarà finale

    VALENCIA (Spa), 18 maggio 2007 - Si può vincere anche senza la partenza al fulmicotone di Spithill, si può vincere anche sopravvivendo a una delle più grandi separazioni che si siano viste in una regata di Louis Vuitton Cup (quasi 2700 metri), si può vincere anche dominando la regata, ma dovendo soffrire come un eschimese in un pomeriggio sahariano, almeno fino al termine della seconda bolina.
    Luna Rossa soffre ancora, ma allunga la sua striscia positiva e arricchisce la sua collezione di vittorie in questa entusiasmante serie di semifinale contro gli americani di Bmw Oracle e adesso siamo a 3-1, vale a dire a soli due punti dalla finale della Louis Vuitton Cup (gli italiani l'hanno già vinta nel 2000). Sembra un sogno, ma Luna Rossa continua a stupire per l'autorità con cui si riesce a imporre sulla barca di Ellison. Prendete ad esempio la regata numero 4: Dickson difende la partenza che vuole (il lato destro del campo di regata), ma Luna Rossa ha qualche metro di vantaggio subito dopo la linea del via. Poi ingaggia una battaglia di virate che frutta un vantaggio di 13" alla prima boa, la poppa è tranquilla. Gli italiani perdono solo 1" e si prendono la parte destra del campo di regata. Oracle va a sinistra e si allontana anche 2700 metri, mentre Torben Grael incurante della strada che hanno preso gli avversari tira diritto, andando a cercare il vento che lui solo può avere visto alla fine della seconda bolina. In quella lunghissima separazione gli americani grazie a qualche salto di vento recuperano, ma solo per pochi minuti, il lato giusto è quello di Grael e di Luna Rossa che si presenta all'ultima boa con un rassicurante vantaggio (29"). Con cui va a vincere ancora. Come ha fatto Team New Zealand che ha triturato gli spagnoli anche nella 4ª regata: anche l'altra semifinale è sul 3-1 per i neozelandesi. Domani la 5ª regata.
    dal nostro inviato Gian Luca Pasini



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    EDB.elena
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    00 19/05/2007 07:26
    Le prossime due regate saranno decisive. Oggi pomeriggio sequestro la tv alla famiglia e guai se fiatano. Per domani, causa comunione, devo abdicare.
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    gattadany
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    00 19/05/2007 09:29
    Non mi sono mai interessata alla vela prima di quest'anno. Il mio collega le segue e a furia di sentirne parlare mi son detta "vediamo di che si tratta". Purtroppo non posso sempre seguire le regate in diretta. Incrociamo le dita e FORZA LUNA ROSSA!!!

    Daniela



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    EDB.elena
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    00 19/05/2007 13:52
    A me è sempre piaciuto seguire gli sport in tv, ANZICHE' PRATICARLI... Da giovane (sigh!) seguivo molto il tennis, la Formula 1 e il nuoto.
    Di vela non capisco un vero tubo, ma piace a Mau, e lui aveva una sua barchetta quando era piccolo.
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    00 19/05/2007 15:55
    Anch'io non capisco una mazza di vela, spesso manco riesco a capire chi sia avanti se non ci fosse la grafica... però bisogna tifare per l'unica barca italiana rimasta in gara.



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    00 19/05/2007 17:17
    Luna Rossa da sogno: 4-1!

    Gli italiani sono a una sola regata della finale della Louis Vuitton Cup: in gara 5 eccezionale partenza di Spithill che infligge due penalità a Oracle. I ferraristi Massa e Todt in visita alla base di Prada

    VALENCIA (Spagna), 19 maggio 2007 - Luna Rossa è a un passo dalla finale della Louis Vuitton Cup. La barca italiana ci è riuscita battendo nettamente BMW Oracle nella quinta regata della serie al meglio delle 9 ed è ora sul 4-1. Gran parte del merito della vittoria odierna va al timoniere James Spithill che con una partenza memorabile ha messo così in difficoltà il rivale Chris Dickson al punto da costringerlo a due penalità. Luna Rossa ha così potuto gestire al meglio la regata che ha chiuso con 1'57" di vantaggio.
    LA REGATA - James Jimmy Spithill è un ragazzo di buoni sentimenti, non ce la fa proprio a sentire i tifosi italiani che si lamentano per il rischio crepacuore a causa delle esagerate (potremmo chiamarle Torbeniane) separazioni durante le regate. Allora ha deciso di giocare di anticipo: e fare "tutto da solo". Quando mancava meno di un minuto al via, si è messo a inseguire, al timone di Luna Rossa, Oracle lungo il box di partenza, l'ha braccato e quando Dickson ha cercato di portare Usa 98 verso la linea del via, ha caricato la barca americana di non una, bensì due penalità. Evento più che storico, con pochissimi precedenti in coppa America. Nel primo caso Dickson aveva le mura a sinistra, mentre Luna Rossa a destra e quindi aveva diritto di "precedenza". Nella seconda la barca di Larry Ellison (che ieri non è andato a bordo lasciando al tedesco Kolb il suo posto, ma un Ellison era comunque in barca come 18°, il figlio David) ha addirittura toccato quella di De Angelis.
    MARCATURA - In base al regolamento quindi gli americani hanno dovuto scontare una delle penalità subito dopo la partenza, trovandosi prima di cominciare sotto di un'altra penalità e con 100 metri di svantaggio rispetto alla barca italiana. La stessa differenza che c'è ad affrontare il Mortirolo in moto o su una bicicletta. Gli americani con musi lunghi come le giornate di bonaccia, hanno cercato di reggere almeno la scena, ma hanno visto Luna Rossa solo in lontananza. In una condizioni di vento da Nord Est (anziché Sud Est) molto leggero, Torben Grael ha dimostrato come sa marcare ferocemente l'avversario quando vuole. Ha coperto per quasi tutta la regata gli americani fino a conquistare il quarto punto della semifinali. Già domenica sera si potrebbe festeggiare la terza finale (raggiunta) della Louis Vuitton Cup da parte di una barca italiana, la seconda volta di Luna Rossa. Siccome siamo in tema di ricordi: è facile che dall'altra parte del tabellone arrivi la barca neozelandese visto che Emirates Team New Zealand ha triturato Desafio Espanol nonostante Karol Jablonski avesse battuto ancora Barker in partenza. Anche qui siamo in odore di 5-1. A meno di improvvise sorprese.
    FERRARISTI - Oggi tra l'altro tifo speciale per Luna Rossa. Nella base di Valencia sono arrivati a sostenere la barca di Prada nientemeno che Jean Todt e Felipe Massa. L'amministratore delegato della Ferrari e il pilota brasiliano sono arrivati alle 9.50 al quartier generale del sindacato italiano e si sono intrattenuti a colloquio con Patrizio Bertelli, patron di Luna Rossa. Per loro è un'esperienza nuova e non lo hanno nascosto. A Felipe è stato chiesto un giudizio sul connazionale Torben Grael, tattico di Luna Rossa: "Non lo conosco di persona ma di fama - ha detto il brasiliano - so che ha vinto tantissimo, mi entusiasma il suo modo di gareggiare. Faccio ovviamente il tifo per lui". Naturalmente non poteva mancare un accenno alla stagione in corso con diplomatica risposta: "Se mi sento il numero 1 della Ferrari? La stagione ha due squadre che stanno dominando, il nostro obiettivo è mettere davanti i due piloti della Ferrari davanti ai due della McLaren".
    TIFO AI "BOX" - Poi un commento sulle conoscenze di vela: "Ho visto qualche regata, prenderò spunto anche dalle partenze di Luna Rossa...". Nella famiglia Ferrari, qualcuno ha giá partecipato ad una regata. Michael Schumacher è salito a bordo di New Zealand come 18° membro dell'equipaggio. "Schumi mi ha detto che è stato molto interessante, ha notato la cura estrema dei dettagli. Un giorno sarebbe bello fare una simile esperienza, anche a livello professionale. Per ora sto guardando le gare in televisione, qui mi sembra che i 'box' - dice - siano impressionanti". Come questa Luna Rossa.
    dal nostro inviatoGian Luca Pasini



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    00 20/05/2007 17:28
    Vai Luna Rossa, è finale!

    La barca italiana vince anche la sesta regata delle semifinali di Louis Vuitton Cup contro Oracle e chiude la serie 5-1. Gli americani hanno gareggiato senza il timoniere Chris Dickson che si è fatto da parte. Desafio batte New Zealand che conduce 4-2

    VALENCIA (Spagna), 20 maggio 2007 - L'Italia dopo sette anni torna in finale della Louis Vuitton Cup, ovvero il match che a cominciare dal 1° giugno metterà in palio un posto per andare a sfidare Alinghi, una ventina di giorni più in là, per il trofeo velico più prestigioso che c'è, la coppa America. L'Italia arriva in finale ancora grazie a Luna Rossa e a Francesco De Angelis, che in questi 7 anni ha trasformato la Coppa in una missione da completare. Era dal 14 febbraio 2000 - quando Luna Rossa raggiunse America One nella finale degli sfidanti - che una barca italiana non arriva tanto in alto nella competizione velica più antica e famosa del mondo.
    FRECCIA NERA - È la terza volta che accade dopo il Moro di Venezia nel 1992 (allora in finale arrivarono i neozelandesi come potrebbe ricapitare quest'anno) e poi appunto la prima fortunatissima Luna, Ita 45, che Francesco De Angelis aveva ribattezzato Il Peschereccio. La nuova Luna, Ita 94, potrebbe essere paragonata alla Freccia Nera, visto il colore e come si è tenuto dietro BMW Oracle in questa serie. Nessuno avrebbe pronosticato e neppure scommesso un centesimo su una vittoria così facile e tranquilla per Luna Rossa. Non ci fossero stati i colpi di testa e di vento della barca italiana con le separazioni chieste da Torben Grael e le partenze di James Spithill, queste regate di Luna Rossa contro gli americani di Ellison sarebbero state abbastanza «monotone».
    SENZA STORIA - Luna Rossa è apparsa solida, concreta, spietata, ha affondato gli americani un giorno dopo l'altro dimostrando il valore del progetto messo in piedi da De Angelis sulle ceneri della sconfitta del 2002. Da quel 17 dicembre del 2002 De Angelis si è preso James Spithill, il timoniere che lo aveva eliminato con One World, in un giorno senza vento del golfo di Hauraki. È la novità più lampante rispetto alle prime due campagne. Ma non l'unica e gli italiani hanno intenzione di mostrarle un po' per volta. Nella quinta regata i cambi di equipaggio di Oracle non hanno portato modifiche e la serie è finita senza storia: 5-1. Gli statunitensi oggi hanno gareggiato senza il loro timoniere Chris Dickson che al mattino ha comunicato di farsi da parte.
    DESAFIO RESISTE - Qualche cartuccia l'ha ancora Desafio che oggi ha infilato la seconda importantissima vittoria e si regala altri due giorni di sogno, aggrappato al 4-2 che lo separa da Team New Zealand. Per i kiwi ci sarà ancora da soffrire.
    dal nostro inviatoGian Luca Pasini



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    00 23/05/2007 17:03
    New Zealand in finale
    Luna Rossa, a noi due

    I kiwi conquistano il punto decisivo contro Desafio dopo l'annullamento della regata di ieri a causa del maltempo: 5-2 agli spagnoli e dal primo giugno finale di Louis Vuitton Cup contro Prada

    VALENCIA (Spagna), 23 maggio 2007 - Ci sono voluti un paio di giorni in più, ma alla fine Luna Rossa ha avuto ciò che aspettava, un avversario per la finale della Vuitton Cup: è Team New Zealand. I kiwi nella settima giornata, la più ventosa di questa serie di regate, hanno travolto gli spagnoli, già in partenza. Una delle migliori esibizioni di sempre per Dean Barker che ha lasciato Karol Jablonski una quindicina di secondi dietro già prima di attraversare la partenza. In una situazione del genere con 16-18 nodi su un campo di regate con una fastidiosa onda, i neozelandesi non hanno dovuto fare altro che controllare Desafio, sempre troppo lontano per impensierire e cercare di portare in porto la barca - Nzl 92 - sana e salva.
    LE SFIDE - Italiani contro neozelandesi, negli ultimi 15 anni si ricordano due sfide, ad ogni modo singolari e con il tempo sono anche diventate "epiche". Nel 1992 il Moro di Venezia di Raul Gardini e di Paul Cayard è sotto nella serie con Team New Zealand, nella finale della Vuitton. Ma l'armatore romagnolo sbaraglia il campo dichiara la regata "chiusa" a suo favore per la storia del bompresso, protesi di prua che solo alcune barche oggi montano. La tensione si stempera in acqua, dopo numerose proteste, ma la serie si capovolge e per la prima volta l'Italia arriva a vincere la finale della Louis Vutton Cup, a 9 anni dalla prima partecipazione con Azzurra. Diciotto anni più tardi Luna Rossa ripete l'impresa del Moro di Venezia e nel febbraio del 2000 sfida Team New Zealand nella coppa America n. 30: neppure questa volta è quella buona per portare a casa il trofeo velico più antico del pianeta avvolto in un tricolore.
    CAVALCATA - La truppa di Francesco De Angelis che aveva compiuto una cavalcata fantastica: da esordiente a finalista per il Match, si deve arrendere alla barca tutta nera più forte di sempre, quello dei Coutts, dei Butterworth, dei Blake e degli Tom Schnachemberg. Luna Rossa lotta, ma si deve arrendere. Dal 1° giugno, un'altra sfida, che ha tutto, come le precedenti, per diventare leggenda.
    dal nostro inviato Gian Luca Pasini



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    gattadany
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    00 01/06/2007 17:14


    Luna Rossa perde la prima con New Zealand

    Luna Rossa perde la prima sfida di finale di Louis Vuitton Cup contro New Zealand. Si gareggia al meglio delle nove regate. Chi ne vince cinque accede alla finale dell'America's Cup contro Alinghi

    Daniela

    [Modificato da gattadany 01/06/2007 17.14]




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    00 02/06/2007 17:57
    Luna calante, si fa dura

    Team New Zealand conquista anche la seconda regata di finale della Louis Vuitton Cup e va sul 2-0. Sempre all'inseguimento la barca italiana, che chiude all'arrivo con 40" di ritardo

    VALENCIA, 2 giugno 2007 - Questa volta fa male e molto. Se la prima regata della finale di questa Louis Vuitton Cup aveva mandato a letto gli allunati non con un sorriso, ma almeno con una speranza, la sentenza che arriva dalla seconda prova è molto severa. Luna Rossa ha perso ancora, si trova 0-2 nella serie e quel che peggio è che nella seconda regata non ha mai dato l'impressione di poter in qualche maniera impensierire i kiwi, su 8 boe girate, gli italiani non ne hanno mai passata una in vantaggio.
    LA PARTENZA - James Spithill, pur entrando dalla parte svantaggiata del box di partenza (quella sinistra) ha lottato e ha preso il lato destro del campo di regata. Ma riuscendoci Luna Rossa non ha trovato il beneficio che sperava, è rimasta sempre nella scia di Team New Zealand senza poter superare. Nel duello di virate che gli italiani hanno scatenato nella seconda parte della prima bolina ad avvantaggiarsi sono stati ancora i kiwi che sono arrivati alla prima boa con una rassicurante 25" di vantaggio. Nella poppa le cose sono anche peggiorate (per gli allunati) che al cancello di metà gara erano con 35" di ritardo rispetto alla barca di Dean Barker.
    PUNTI DI FORZA - Le presunte fragilità della sfida kiwi si stanno dimostrando punti di forza: il pozzetto si rivela tosto anche quando è sotto pressione. Per due partenze, alla fine, i kiwi non solo si sono difesi da Spithill, ma addirittura lo hanno messo a loro volta in difficoltà. Terry Hutchinson, il tattico dei neozelandesi, si conferma molto forte nel marcamento a uomo, asfissiante. Luna Rossa ha preso la parte che voleva del campo di regata (pare), ma non ne ha tratto vantaggio. Da sinistra i neozelandesi hanno guadagnato sempre qualcosa, la battaglia di virate che ne è seguita non ha fatto altro che dare ragione ai neozelandesi che già alla prima boa avevano il secondo punto in tasca, grazie a una perfetta tecnica in manovra. E adesso? Adesso è dura, la serie resta aperta (le regate sono 9), ma per arrivare a sfidare Alinghi ci vuole più di un'impresa.
    dall'inviatoGian Luca Pasini



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    00 06/06/2007 14:50
    Luna Rossa, è quasi finita
    Nienta da fare per il team italiano che anche nella quarta regata di finale della Louis Vuitton Cup si arrende ai neozelandesi. La situazione è ora 4-0 per New Zealand, a un punto dalla vittoria
    VALENCIA (Spa), 5 giugno 2007 - Non è ancora finita, ma solo per l'aritmetica. Luna Rossa incassa la quarta batosta in altrettante regate della finale della Louis Vuitton Cup. Agli allunati mancava un test: arrivare davanti al primo incrocio per cercare di difendere il vantaggio con i kiwi. Nella quarta regata lo hanno fatto, ma il risultato finale non è cambiato. James Spithill ha preso la parte destra del campo di regata al via, per la prima volta in questa finale ha potuto fare una partenza split, tradotto separata. Gli allunati verso la parte destra di un campo di regata che aveva un vento abbastanza debole fra i 7 e 9 nodi (andato poi diminuendo nel pomeriggio), i neozelandesi a sinistra.
    VANTAGGIO SPRECATO - Luna Rossa si è arrivata a crogiolare in un vantaggio massimo sugli 80-90 m. Ma subito dopo è iniziata la rimonta kiwi, culminata 4-5' più tardi. New Zealand spinge Luna Rossa molto oltre la lay line (la via più breve per arrivare alla boa) e con il piccolo margine costruito (all'inizio 50 metri) getta le fondamenta per erigere la quarta vittoria consecutiva. Andrà a girare la prima boa in testa, come ha sempre fatto in queste 4 regate.
    VENTO LEGGERO - Persa la grande occasione - si discuterà molto sulle scelte tattiche degli allunanti anche in questa occasione - per Team New Zealand non è stato difficile controllare ancora una volta la regata, con un vantaggio che si andava sempre di più allargando a ogni boa (19", 54" e 1'). A bordo della barca italiana si sono provate tutte le manovre per cercare di avvicinare i neozelandesi. Ma le condizioni di vento (sempre più leggero) non lasciavano speranze per un miracoloso recupero.
    LENTA AGONIA - La seconda metà della regata si è trasformata in una lentissima agonia per gli allunati, consci che nulla poteva più cambiare: in queste condizioni non è stato difficile per i neozelandesi far lievitare il vantaggio, controllando in continuazione gli italiani. Non ci sono prove certe, ma la rimonta dei neozelandesi nella prima bolina lascia credere che la barca kiwi abbia mostrato solo una parte del suo potenziale. Domani è in programma la quinta regata, che salvo sorprese dovrebbe essere l'ultima della serie.
    dal nostro inviato Gian Luca Pasini



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    00 06/06/2007 21:25
    LVC: sprint New Zealand
    Luna Rossa travolta 5-0
    I kiwi si aggiudicano in volata anche la quinta regata di finale della Vuitton Cup: saranno loro a sfidare gli svizzeri di Alinghi per la conquista della coppa America. Tutto da scrivere il futuro di Team Prada
    VALENCIA (Spagna), 6 giugno 2007 - Nessun miracolo, neppure nella quinta giornata della finale della Louis Vuitton Cup. È stato bello vedere che Luna Rossa ci ha provato fino all'ultimo, è partita dalla parte migliore del campo di regata, ha difeso anche un piccolo vantaggio. Per tutto il corso della prova ha provato anche a rientrare nel match guadagnando perfino qualcosa di bolina, ancora troppo poco però per sperare di inceppare la macchina dI Team New Zealand che, come nei giorni precedenti, ha stroncato le speranze italiane.
    I neozelandesi hanno fatto quello che volevano, restando vicini a Luna Rossa alla partenza, sapendo bene che la migliore velocità della barca alla fine li avrebbe premiati. Così è stato: i kiwi hanno preso il controllo delle operazioni verso la fine della prima bolina e lo hanno difeso oltre il traguardo, dove sono iniziati i classici festeggiamenti. Come avevano fatto nelle 4 regate precedenti: hanno girato prima degli italiani tutte le boe della finale (20 in totale). Una dimostrazione di forza non discutibile.
    Così Luna Rossa si tuffa in un Mediterraneo pieno di sole. E tramonta almeno per questa edizione, il futuro bisognerà analizzarlo con calma, le cose non sono andate come si sperava nella base di Renzo Piano e iniziare una quarta sfida non sarà così immediato e semplice. Per capire cosa accadrà bisogna attendere un po': non ha bisogno di aspettare invece New Zealand che si giocherà la coppa America contro Alinghi, come tre anni fa a iniziare dal 23 giugno.
    I neozelandesi sono nella finale di Coppa dal 1995, è la quarta consecutiva, la quinta della loro storia. Erano la novità alla fine degli anni '80, sono un'enorme certezza dell'America's Cup dei giorni nostri. L'hanno già vinta due volte, lo vogliono fare ancora dal 23 giugno contro i detentori di Alinghi, e come dicono loro, «riportare la Coppa a casa».
    dal nostro inviatoGian Luca Pasini



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    00 02/07/2007 11:37

    Alinghi a un passo dal trionfo

    APAlinghi vince la sesta regata della serie di finale di Coppa America e si porta avanti 4-2. Domenica il defender ha in mano il match-point per riconquistare il trofeo.
    Gli svizzeri centrano il successo non senza difficoltà, facendo perno alla fine sulla maggior velocità della barca anche in condizioni di vento non fortissimo, intorno ai 10 nodi.
    New Zealand mette la testa avanti dopo la metà della prima bolina: Alinghi infatti deve virare verso la destra del campo perché disturbato dalla turbolenza delle vele dei kiwi che vanno in testa all'incrocio.
    New Zealand resta in vantaggio per tutta la poppa fino al cancello; sceglie la sinistra per la seconda bolina mentre Alinghi opta per la destra.
    Gli scafi si separano molto lateralmente (oltre 400 metri) e qui si riapre la regata: Alinghi infatti recupera sulla destra, presentandosi al primo incrocio con una sola lunghezza di svantaggio. Il defender guadagna sempre qualcosa; alla seconda boa di bolina, è avanti di 16 secondi.
    L'ultimo lato di poppa vede gli svizzeri sempre avanti, lucidi nel frenare ogni tentativo di rimonta di New Zealand. Il defender taglia il traguardo con 28" di vantaggio e domenica si gioca l'America's Cup 2007.

    Daniela



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    00 03/07/2007 18:13
    Alinghi, trionfo al fotofinish
    La Coppa resta in Europa

    Gli svizzeri vincono un'incredibile settima regata contro New Zealand e chiudono la serie 5-2. Gli elvetici hanno rotto il tangone ma effettuano il sorpasso sul traguardo grazie a una penalità scontata dai neozelandesi: vittoria di un solo secondo

    VALENCIA (Spagna), 3 luglio 2007 - Neppure il più grande genio di gialli avrebbe potuto immaginare una sceneggiatura tanto drammatica. Alinghi vince la 32ª coppa America, ma lo fa dopo una regata sconvolgente. Senza raccontare dei vari cambiamenti durante la prova: andiamo direttamente alla fine. Al termine della seconda bolina New Zealand rimedia una penalità che di fatto accoppa i loro sogni. Ma poco più di una mezzora più tardi è Alinghi che a poche centinaia di metri dal traguardo ha un problema al gennaker, lo deve ammainare, deve issare il genoa. Si ferma quasi in mezzo al mare, mentre i kiwi iniziano la loro rimonta, l'ennesima, Nzl 92 torna prima sul traguardo e prova a scontare la penalità.
    SORPASSO - Alinghi - da dietro - cerca e trova il sorpasso decisivo. Alla fine la spuntano gli svizzeri per 1 secondo, uno solo. In una delle regate più palpitanti di tutta la storia della coppa America: lunga 156 anni. Brad Butterworth non è ancora entrato nella Hall of fame, ma da questa sera merita appieno il titolo per essere consegnato ai posteri come un genio della vela. Con lui vanno inseriti in questa categoria anche gli altri kiwi storici di Alinghi: Murray Jones, Dean Phipps, Warwick Fleury e Simon Daubney. Se la Svizzera continua ad essere una potenza mondiale della vela, con la vittoria della 32ª coppa America, il merito è molto di questa truppa kiwi che nel 2000 decise di trasferirsi sotto il Cervino per cercare di portare finalmente in Europa la Coppa.
    LUCIDA PAZZIA - Sembrava una pazzia, la cosa invece riuscì subito. È riuscita un'altra volta a Valencia, la prima difesa europea del trofeo velico più vecchio del mondo. Per questi 5 ex ragazzi neozelandesi è la quarta coppa America che vincono di fila, sono imbattuti dal 1995, non si ricorda un altro dominio così massiccio. Le prime due volte con la barca nera che arriva ad Auckland, le ultime due con la barca di Ernesto Bertarelli, l'uomo che è riuscito dove hanno fallito molti altri miliardari in passato. Vincere la Coppa, organizzarla con un nuovo formato e rivincerla nuovamente.
    SUPER BUTTERWORTH - Questo ha fatto Alinghi, partiva da un grande vantaggio, questo è vero, ma per strada si è trovata a dover perdere anche il suo timoniere, Russell Coutts. Sembrava una ferita che non si riesce a suturare. Invece il vecchio amico e compagno di giornate sul green, quando la vela lo permetteva, ha preso sulle sue spalle anche l'ultima parte del lavoro e Butterworth oggi si può anche ascrivere il titolo di skipper vincitore della coppa America. Con una striscia personale (assieme ai soliti compagni) di 20 vittorie contro solo 2 sconfitte, quelle che gli hanno rifilato i suoi ex compagni di avventura, i neozelandesi in questa finale.
    dal nostro inviatoGian Luca Pasini



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