00 13/09/2007 14:31
Più sesso, meno peperoncino
Le regole per salvare la prostata

Poco sesso e troppo peperoncino non fanno bene alla prostata. Sconsigliate anche le aragoste e in generale i cibi cibi cosiddetti afrodisiaci. Queste alcune delle indicazioni diramate dagli esperti urologi della Siu, la Società Italiana di Urologia, che hanno divulgato un decalogo salvavita contro le malattie prostatiche alla vigilia della Giornata Europea di Informazione indetta per il 14 settembre dalla European Association of Urology.

Dieci regole semplici, per contrastare soprattutto un fenomeno, quello del carcinoma alla prostata, che è la seconda causa di morte per tumore dopo il cancro al polmone. Il rischio di sviluppare un carcinoma di questa ghiandola aumenta a partire dall'età di 40 anni: per questo, è indispensabile la prevenzione.

Ciascun maschio è quindi chiamato a rispettare alcune regole apparentemente elementari. Evitare cibi dannosi alla prostata, anzitutto, quelli che un tempo non a caso venivano considerati afrodisiaci, per il semplice fatto che infiammavano l'area, creando un artificiale impulso al coito: moderazione dunque nel mangiare peperoncino (non più di due volte a settimana) ma anche birra, insaccati, spezie, pepe, superalcolici, caffè, e aragoste. Vanno bene invece cibi con antiossidanti, dalle carote agli spinaci, dal kiwi alle carni rosse.

Queste le regole contenute nel decalogo elaborato dalla Siu:
1. Effettuare una visita urologica ogni anno dopo i 50 anni.
2. Eseguire il dosaggio del psa una volta l'anno dopo i 50 anni.
3. Evitare cibi dannosi come birra, insaccati, peperoncino, e crostacei. In particolare, peperoncino e aragoste, se assunti in eccesso, possono provocare la prostatite.
4. Preferire cibi con sostanze antiossidanti, ovvero ricchi di vitamine A, C, E, selenio, zinco e manganese. In altre parole scegliere, tra gli altri, carote, broccoli, cavolfiori, peperoni, noci, carni rosse, fegato e cereali integrali, sicuramente più benefici di crostacei e peperoncini.
5. Bere almeno 2 litri d'acqua al giorno.
6. Regolarizzare la funzione intestinale.
7. Mantenere un'attività sessuale regolare. L'astinenza prolungata provoca ristagno di secrezioni nella ghiandola prostatica ed una possibile infezione seminale
8. Evitare di praticare il coito interrotto.
9. Praticare attività fisica.
10. Usare biciclette e moto con moderazione, se si è una persona a rischio.

Su tutto poi secondo gli urologi, vige l'imperativo di una maggiore divulgazione. Al sud, ad esempio, si fa un uso smodato di peperoncino. Bisogna sapere che non è senza conseguenze. Divulgando soprattutto il ruolo della prevenzione, attraverso un'informazione user friendly. Un altro punto su cui gli esperti insistono è il fatto che bisogna invertire la tendenza secondo cui tutte le donne vanno dal ginecologo, e pochi uomini dall'urologo o dall'andrologo.