Checchi trionfa in Canada
Piller Cottrer chiude terzo
Valerio domina la 15 km di Canmore e coglie il suo primo successo in coppa del Mondo: "E' una giornata fantastica". Viene da Subiaco (Rm), mai a segno un atleta così meridionale
CANMORE (Canada), 16 gennaio 2008 - Chi l’ha detto che il fondo è roba per nordici? Da ieri Valerio Checchi ha spostato ancora più a sud il baricentro dello sci della fatica, legando idealmente le montagne canadesi all’appennino laziale. Viene infatti da Subiaco, il paese reso famoso da Gina Lollobrigida, questo ragazzo che ha portato l’accento romano nel circuito nordico, e ha esaltato un’altra giornata tricolore di coppa del Mondo, trionfando nella 15 km a tecnica libera davanti al tedesco Renè Sommerfeldt e al compagno di stanza Piller Cottrer. Era stato proprio Pietro a vincere nel dicembre 2005, da iridato in carica, una prova simile: "Avevo scommesso su di lui, ma non potevo dirglielo", dice il sappadino che se la gode quasi quanto l’amico: "Da quando si è sbloccato è proprio un altro, io gli ho trasmesso la voglia di crederci, se dovevo scegliere un successore non potevo trovare di meglio". È la seconda volta che Valerio e Pietro si ritrovano insieme sul podio dopo la 15 km di Nove Mesto, al Tour de ski.
DECIMO - E venne il giorno anche di Checchi, decimo italiano a vincere in coppa del Mondo: dopo essere transitato col quinto tempo al quinto chilometro, ha fatto pendere il cronometro dalla sua, ha tirato a tutta per chiudere in testa con un margine di 8" sull’ex vincitore di coppa del Mondo. Checchi davanti a campioni olimpici e mondiali come Piller, Vittoz e Di Centa. Checchi ha ormai fatto la differenza anche rispetto agli altri due giovani come Santus (26°) e Clara (32°). Ora non è più il simpatico italiano che fa impazzire solo per la verve gli scandinavi, non è più soggetto di polemiche a sfondo politico per le sue simpatie di destra e non teme nemmeno provvedimenti per aver deciso di lasciare le Fiamme Gialle e passare alla Forestale, polemiche che hanno provocato, suo malgrado, le dimissioni di un direttore tecnico (D’Incal). Tutto spazzato via da una gara "Fantastica che mi rende strafelice: raccolgo quanto di buono avevo fatto in tutta la stagione. La serenità, la fiducia, lo staff: finalmente è girata. Grazie anche al presidente Morzenti che nonostante la crisi ci ha sostenuto". Dimentica di ringraziare anche il papà Pierluigi che lo mise per la prima volta sugli sci in una zona dove si nasce per fare il calciatore.
TESO - "È stata una gara dura, ma sentivo il colpo in canna dopo 8 gare in cui arrivavo tra i migliori, anche se mi ero svegliato teso ripensando al bastoncino rotto in combinata che ha pregiudicato il podio. Una giornata che non dimenticherò, anche perché tre italiani nei primi cinque è qualcosa di eccezionale". Checchi è un fondista polivalente: può emergere nel più difficile passo alternato, può esaltarsi a passo pattinato. La sua prima gara di rilievo fu ai Mondiali 2005 a Oberstdorf: rimase tra i primi per 49 dei 50 km in classico e perse il podio per un niente al cospetto degli scatenati vichinghi. Ha patito in queste stagioni "sempre costretto a qualificarmi", è cresciuto e quando si temeva che volesse smettere ha dimostrato di avere carattere. E ora si sente in cima al mondo.
Stefano Arcobelli