Si inaugura stamane al Lingotto di Torino l'edizione 2008 della Fiera internazionale del libro, un appuntamento classico nello scenario culturale ed editoriale italiano che quest'anno si carica di polemiche sulla decisione di invitare Israele come Paese ospite.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è arrivato come da programma verso le 10, accolto da un applauso nella sala Gialla dove lo attendevano il presidente e il direttore editoriale della Fiera, Rolando Picchioni ed Ernesto Ferrero oltre al presidente della Provincia piemontese, Mercedes Bresso e all'ambasciatore di Israele Gideon Meir.
Giorgio Napolitano ha condannato la strumentalizzazione politica della Fiera del libro di Torino sottolineando che la manifestazione è un luogo di dialogo. "Si tratta di un contesto e di un clima che non possono essere turbati e deviati da contese politiche - ha detto il capo dello Stato - o intrusioni pretestuose".
Napolitano riferendosi agli attacchi e alle polemiche contro la rassegna che ha inviato Israele come paese ospite, ha concluso l'intervento citando un saggio contro il fanatismo di Amos Oz: "Se fossi europeo starei attento a puntare il dito contro qualcosa o qualcuno. Non dovete scegliere di essere pro Israele o pro Palestina, dovete essere per la pace".
Il Capo dello Stato ha poi firmato una bandiera di Israele che gli è stata posta dal deputato del Pd, Emanuele Fiano, durante la visita agli stand della Fiera del libro.
LE CONTESTAZIONI
Prima contestazione davanti al Lingotto di Torino, da parte di un gruppetto di esponenti dell'assemblea 'Free Palestinè che sono stati allontanati di qualche centinaio di metri dalle forze dell'ordine. I manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta 'No al colonialismo sionista Stato unico per arabi e ebrei in Palestina boicotta Israele boicotta la Fiera del Libro 2008'.
"Siamo in una situazione vergognosa -attacca Anna Musini, rappresentante di 'Free Palestinè- in cui stanno restringendo gli spazi di democrazia. È gravissimo che Israele possa tirare fuori i suoi simboli, mentre i palestinesi no. Ai palestinesi che sono gli oppressi è impedito tutto mentre agli oppressori tutto è concesso".
Oltre allo striscione è presente anche una bandiera del Partito comunista dei lavoratori.
CHIAMPARINO SERENO SULLA MANIFESTAZIONE
Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, si mostra sereno in vista della manifestazione di protesta contro la Fiera del libro che si terrà sabato 10.
Intervenendo all'inaugurazione presso il Lingotto, Chiamparino ha dichiarato: "Grazie all'impegno delle Forze dell'ordine e al fatto che si tratta di un evento culturale di massa sono convinto che la manifestazione di sabato ci sarà, ma non influenzerà la Fiera. Conosco i personaggi da diversi anni - ha aggiunto Chiamparino - e i gesti e i comportamenti ignobili che compiono non ricadono né sulla città né sulla sinistra torinese".
Il sindaco ha giudicato "positivo e significativo" il gesto di Rifondazione comunista che ha scelto di non aderire alla manifestazione. Chiamparino ha anche voluto precisare che la città non è blindata e le normali attività economiche, oltre che gli accessi alla Fiera, proseguono normalmente e regolarmente.
FIAMMA NIRENSTEIN: NIENTE OMBRE SULLA FESTA
"È un momento di grande gioia e non dobbiamo lasciare che ombre di un dissenso violento e insensato turbino una festa di libertà e cultura", sottolinea Fiamma Nirenstein, esponente del Pdl che, insieme ad alcuni sostenitori di Israele è questa mattina davanti al Lingotto per l'inaugurazione della Fiera del Libro di Torino con le bandiere con la stella di David e il Tricolore.
"Aspettiamo con ammirazione e rispetto - aggiunge- il presidente Napolitano e sono in arrivo tante persone che desiderano rendere onore allo Stato di Israele e festeggiare l'unica democrazia del Medio Oriente e una delle democrazie più sviluppare del mondo".
A proposito della 'querelle' con Gad Lerner la Nirenstein ha annunciato che "avendomi fatto il suo 'caloroso invitò a tornare sulla mia decisione e avendo detto che il sospetto che lui condividesse le accuse che mi ha fatto Vattimo gli risultano paradossali e irragionevoli, anche se non ha usato le parole 'scusà io accetto il suo invito e andrò domani al dibattito sul libro di Sergio Della Pergola. la storia di Israele -conclude- ci insegna che quando una mano viene porta in segno di pace non bisogno mai rifiutarla".
DARIO FO: LEZIONE SULLA PALESTINA
"Non si può eleggere ospite d'onore della Fiera Israele dimenticando la Palestina", afferma Dario Fo ai microfoni di Radio Città Futura annunciando che terrà "una lezione sulla Palestina". Secondo il premio Nobel, che ha rinunciato alla presentazione del suo nuovo libro "è necessario parlare della Palestina non per dire chi ha ragione e chi ha torto, ma per arrivare a un momento di equilibrio che porti alla pace".
"Per arrivare alla pace - ha concluso Fo - bisogna mettere in campo tutte le forze straordinarie che questi due popoli hanno e fra questi c'è la cultura e la cultura non si può staccare dal problema politico".