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EURO 2008

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    00 15/06/2008 08:37
    La Russia spreca ma vince
    Grecia, addio all'Europeo

    La squadra di Hiddink costruisce e diverte molto, ma butta al vento una miriade di opportunità. Greci meno rinunciatari rispetto alla gara con la Svezia, ma Karagounis spesso non è ben supportato. Spagna prima e qualificata, a casa i campioni uscenti di Rehhagel

    SALISBURGO, 14 giugno 2008 - Primi tre punti per la Russia, che batte la Grecia con un solo gol sprecandone almeno altri cinque. I greci ci provano ma Karagounis (inspiegabilmente in panchina all'inizio) predica spesso nel deserto, e l'addio al titolo continentale del quale sono detentori risulta particolarmente mesto. La Spagna è a punteggio pieno e già prima nel girone D, e dunque avversaria di chi conquisterà il secondo posto nel C, traguardo a cui ambisce l'Italia.
    UN'ALTRA GRECIA - E' un'altra Grecia rispetto a quella che ha perso 2-0 con la Svezia di Ibra dopo aver cercato di imbrigliarla nella sua melina. Stavolta i greci partono decisi, alzano il baricentro e vanno subito a cercare la porta. I russi però non stanno a guardare. C'è soprattutto il terzino Zhirkov che imperversa sulla sinistra creando spesso lo scompiglio nella difesa avversaria e qualchje buona opportunità per Pavlyuchenko e Zyryanov. Così, col passare dei minuti, i greci cambiano atteggiamento, tornando a farsi più guardinghi. Potrebbe anche funzionare, ma il portiere Nikopoliodis compie un errore macroscopico, uscendo sul bordo sinistro dell'area su Semak, al quale riesce però la rovesciata che libera Zyryanov per il facile gol a porta vuota. Parte da lì il momento migliore della Russia, che sfiora il raddoppio almeno un paio di volte di fronte a una Grecia frastornata. Solo con l'ingresso di Karagounis la squadra di Rehhagel ritrova un po' di spinta, ma si va al riposo col meritato vantaggio russo.
    LA RIPRESA - I greci ripartono di nuovo veloci e hanno subito un'occasione con Charisteas, ben lanciato verticalmente da Karagounis, ma l'attaccante spreca. I russi comunque rispondono colpo si colpo, soprattutto con Pavlyuchenko e Bylyaletdnov, e anzi fiutano la possibilità di chiudere la gara: sono molte le occasioni, ma la palla non entra. Sul fronte opposto, nonostante l'attivismo e i piedi buoni Karagounis, succede invece non molto di più di un colpo di testa di Charisteas e un gol annullato da Rosetti (che ha diretto con sicurezza) dopo la segnalazione del guardalinee di un fuorigioco non nettissimo. Così, dopo l'ennesima occasione russa sprecata questa volta da Pavlyuchenko, arriva il fischio finale e la sospirata vittoria della squadra dii Hiddink.
    Pier Luigi Todisco
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    00 16/06/2008 22:56
    Germania ai quarti
    Poco gioco, tanto Ballack

    Contro un'Austria desiderosa almeno di non sfigurare davanti al suo pubblico, i tedeschi passano con un 1-0 frutto di una prodezza del loro uomo più rappresentativo: gran punizione all'incrocio da 30 metri. Per il resto, poco spettacolo e parecchi errori

    VIENNA, 16 giugno 2008 - Tedeschi avanti, ma che fatica. Davanti a un'Austria desiderosa di uscire di scena con onore, la squadra di Loew fa il minimo iondispensabile grazie a una prodezza di Ballack, ma mostra tutte le sue lakcune in fase di costruzione di gioco oltre ai problemi di finalizzazione, evidenziati dagli errorori di Klose, Gomez e Neuville.
    UN'ALTRA GERMANIA - I tedeschi che scendono in campo non sono peraltroquelli del crollo con la Croazia: spinti dai vari Frings e Ballack ci provano, sprecano clamorosamente con Gomez da e per una decina di minuti sembrano candidati a un rapida soluzione della partita. Poi però l'Austria si sveglia e comincia a produrre palloni per Hiffer e Harnik, che sono giovani e hanno voglia di farsi vedere: iniziano gli affanni per la difesa di Loew, e culminano nell'atterramento in area di Hoffer, che l'arbitro decide di non sanzionare. A quel punto (siamo nella seconda metà della frazione di gioco) i tedeschi riprendono in mano il gioco, ma le occasioni vere non arrivano più e si va al riposo sullo 0-0.
    LA RIPRESA - Gli austriaci ripartono galvanizzati per aver tenuto a bada i "cugini", che però ben presto hanno modo di mostrare chi comanda quanto a qualità tecnica: c'è una punizione da una trentina di metri, i compagni sistemano il pallone per Ballack, che mette in vetrina un tiro da manuale che si insacca all'incrocio sul secondo palo. La partita ovviamente si accende, l'Austria accusa il colpo ma non crolla. E non sfigura davanti a una Germania che stenta a costruire gioco, e tuttavia arriva anche al tiro sprecando però conm un Klose difficilmente riconoscibile e con un inguardabile Neuville.
    Pier Luigi Todisco
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    00 16/06/2008 22:57
    Anche la Croazia-2 è super
    Polonia, un mesto addio

    Terza vittoria su tre partite per la nazionale allenata da Bilic, nonostante le numerose riserve schierate. E' di Klasnic il gol decisivo contro i polacchi, ma il risultato poteva essere più ampio

    KLAGENFURT (Austria), 16 giugno 2008 - Non è per nulla un bluff, questa Croazia. Anche la versione rimaneggiata, quella composta cioè dalle seconde linee, riesce a fare bella figura. L'1-0 sulla Polonia è la terza vittoria su tre partite per gli uomini di Bilic in questo Europeo. Un discreto biglietto da visita pensando al quarto di finale contro la Turchia. Poteva essere ben più rotondo il punteggio, ma nel primo tempo il portiere Boruc ha limitato i danni. Giusta sconfitta, invece, per una Polonia arruffona e poco incisiva; senza Smolarek, entrato inspiegabilmente solo dopo il gol di Klasnic, una squadra davvero modesta.
    RICAMBIO - Bilic cambia nove titolari su undici rispetto alla formazione schierata contro la Croazia. I due superstiti sono, curiosamente, Pranjic e Rakitic; ovvero, il binario di sinistra. Beenhakker, invece, a sorpresa lascia fuori Smolarek. In una partita da vincere, una scelta azzardata. Infatti la Polonia all'inizio fa solo il solletico a Simic e compagni. Non benissimo, visto che quantomeno dovrebbe vincere, in attesa del improbabile successo austriaco contro la Germania.
    SPUNTATI - L'unico a rimetterci qualcosa, però, è Knezevic. Il livornese sbatte contro il portiere Runje e si fa male al ginocchio. Unico brivido per la difesa croata, che per il resto passa il primo tempo in totale tranquillità. Non benissimo, visto che la Polonia quantomeno dovrebbe vincere, in attesa dell'improbabile successo austriaco contro la Germania. Esattamente l'opposto a parti invertite. Perché gli uomini di Bilic, oltre ad offrire il solito gioco arioso, creano almeno tre palle-gol. E' Klasnic il più pericoloso. L'attaccante del Werder Brema ingaggia una sorta di duello personale con Boruc, che gli nega un paio di volte la gioia della rete.
    PRANJIC SHOW - Avrà tempo per rimediare, il buon Ivan. A inizio ripresa la Polonia riceve due mazzate sulla schiena nel giro di pochi minuti. Prima il gol di Ballack, che virtualmente la elimina dall'Europeo; poi la rete di Klasnic con un bellissimo sinistro incrociato al volo. Assist di Pranjic, di gran lunga il migliore in campo: devastante in attacco (anche una traversa scheggiata con un cross sbagliato), puntuale in difesa.
    FINALMENTE SMOLAREK - Solo a babbo morto Beenhakker butta nella mischia Smolarek. E il suo ingresso dà finalmente vivacità all'attacco polacco. Guerreiro sfiora subito il gol con una giocata spettacolare (controllo e sinistro a fil di palo); poi è lo stesso nuovo entrato a far venire i brividi a Runje con un tiro fuori di un niente. Troppo tardi, comunque. Per la Polonia è un mesto addio all'Europeo. Mentre la Croazia, anche se composta prevalentemente dalle seconde linee, dimostra di tenere bene il campo. Ora toccherà ai "grandi", contro la Turchia
    Alessandro Ruta


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    00 17/06/2008 22:53
    Olanda da impazzire: 2-0
    Romania eliminata

    Il terzo successo consecutivo degli Oranje condanna Mutu e Chivu, troppo tesi e poco concreti. I gol nella ripresa: apre Huntelaar, chiude Van Persie. L'Italia ringrazia

    BERNA (Svizzera), 17 giugno 2008 - Il miracolo ha le sembianze di un ragazzo di 24 anni che verrà ricordato come l'olandese che scacciò i sospetti esaudendo le preghiere italiane: Klaas Jan Huntelaar ha aperto in due l'ultima partita del Girone C con un gol al 9' del secondo tempo. Grazie all'attaccante dell'Ajax, e alla fattiva collaborazione di Van Persie, Olanda-Romania è finita 2-0. Ai quarti di finale passano gli arancioni e l'Italia. Altro che biscotti...
    PIU' TESTA CHE GAMBE - La differenza visibile al di là di tattiche e schemi è nell'approccio, e prescinde dai cambi di Van Basten (nove, rispetto all'ultima apparizione). Quello romeno è accorto, quasi timoroso perché è meglio scendere in trincea che rincorrere l'avversario. Quello olandese è leggero, propositivo nel controllo della partita e con un tasso di combattività appena dignitoso. La tranquillità con cui Afellay ed Engelaar impostano le trame arancioni si contrappone alle conclusioni affrettate e imprecise di Niculae e Mutu, l'unico insieme a Codrea ad avvicinare il bersaglio nel primo tempo.
    ROBBEN QUASI GOL - Il primo evento che cambia l'inerzia della partita è esterno alla sfida di Berna. E' il vantaggio dell'Italia sulla Francia ad aprire la diga delle emozioni. Fuoriescono in dieci minuti due occasioni grosse come macigni per Huntelaar e Robben, catalogate con un riflesso immediato tra i rimpianti di questo Europeo dallo spettatore filoitaliano. In particolare il tocco del giocatore del Real Madrid al 36' grida vendetta, ma valutando anche la sassata di Codrea (con Engelaar distratto per usare un eufemismo) viene da pensare che lo 0-0 all'intervallo è un risultato non tanto bugiardo oltre che pericoloso per le dinamiche psicologiche della contesa.
    CHE KLAAS - Ti aspetti una Romania arrembante nella seconda parte del match. E invece è sempre l'Olanda a imporre il suo ritmo. Non c'è grande aggressività in mezzo, e quindi Van Persie può infilarsi tra Tamas e Ghionea una volta dopo l'altra, trovando prima la risposta di un grande Lobont, e poi un controllo di palla rivedibile che fa sbiancare i tifosi italiani infiltrati persino nella postazione dei telecronisti Rai. Al 54' la difesa di Piturca va in tilt: palla che arriva da sinistra, velo (involontario) di Engelaar e contemporaneo movimento di Robben a smarcare Klaas Jan Huntelaar. Piatto facile. Palla in rete. Milioni di grazie pronunciati in lingua italiana.
    BLOCCATI - Il fatto che nemmeno dopo il gol la Romania riesca a cambiare marcia è significativo. Quella di Piturca è una squadra affossata dal peso di un'occasione irripetibile. Fino all'83' nessuno riesce a sfondare il muro arancione. Anche quando Piturca inserisce Dica per aumentare le giocate offensive il risultato è deludente. Mutu ci prova a 7 dalla fine due volte nel cuore dell'area senza riuscire a mirare il bersaglio. E' il segnale della resa, perché a pochi minuti dalla fine infilare due volte questa Olanda è un'impresa disperata. A Van Persie spetta il compito di chiudere la partita a tre minuti dalla fine con la stoccata del 2-0. L'Italia non poteva chiedere di più.
    Antonino Morici
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    00 17/06/2008 22:54
    Italia, la notte perfetta
    Nei quarti c'è la Spagna

    Gli azzurri battono 2-0 la Francia con Pirlo (rigore) e De Rossi (punizione deviata da Henry). Domenica alle 20.45 sfida alle Furie Rosse senza gli squalificati Pirlo e Gattuso

    ZURIGO (Svizzera), 17 giugno 2008 - Siamo ai quarti. L'Italia passa. Battiamo la Francia 2-0, mentre l'Olanda vince 2-0 e sbatte fuori dall'Europeo la Romania. Il miracolo di Berna ha le movenze di Klaas Jan Huntelaar e Van Persie. Quelle di Zurigo la classe di Pirlo, che infila su rigore, e la potenza di De Rossi che fissa il risultato. Siamo ai quarti al termine di una vera battaglia, dove la Francia perde per infortunio Ribery dopo 8' e Abidal, espulso al 24' del primo tempo. Partita che alterna emozioni con quelle di Berna, e che alla fine fa crollare solo le speranze dei francesi.
    DUE CAMBI - Con la Francia Roberto Donadoni fa due cambi e lancia Gattuso e Cassano. Il c.t. schiera il 4-3-2-1 , con Perrotta affiancato al barese, alle spalle di Toni. Sulla linea mediana il tecnico fa la scelta giusta: Gattuso e Pirlo sulle corsie, De Rossi al centro. Confermata invece la difesa: Zambrotta e Grosso esterni, Panucci e Chiellini centrali. La formazione migliore, direbbe il c.t.. Sicuramente più competitiva di quella schierata da Marco van Basten a Berna contro la Romania. Domenech, ferito dagli "oranje" rinuncia a Thuram, affidandosi ad Abidal in mezzo alla difesa. In panchina anche Sagnol e Malouda che lasciano il posto a Clerc ed Evra. In attacco rientra Benzema.
    RIBERY K.O. - La feroce partenza della Francia è uno specchietto per le allodole, perché l'Italia ribatte e risponde per le rime. Giochiamo bene. Abbiamo idee brillanti. Già al 4' potremmo passare. Toni lanciato da Grosso spreca dal limite solo davanti a Coupet, aggiungendo una nuova tacca alle occasioni sprecate finora all'Europeo. Ma siamo solo all'inizio. All'8' la Francia perde Ribery. Il fuoriclasse del Bayern abbandona per un infortunio al ginocchio sinistro dopo un contrasto con Zambrotta. Domenech lo sostituisce con Nasri al 10', ma perde almeno il trenta per cento della sua forza penetrativa.
    LA CHIAVE - Qualità che non manca all'Italia, che infila occasioni a valanga. All'11' Panucci sfiora di testa; splendida la reattività di Makelele che respinge sulla linea di porta, anticipando Coupet ben piazzato. Due occasioni nette per gli azzurri che spingono e giocano bene. Al 22' Pirlo scodella in area per Perrotta che manca l'aggancio. Al 25' l'episodio chiave. Toni viene travolto da Abidal al centro dell'area: rigore netto che Michel concede, accompagnato dall'espulsione del francese per fallo da ultimo uomo. Pirlo va sul dischetto e non sbaglia. Per Domenech si impone una nuova sostituzione per ridare equilibrio alla difesa. A uscire è proprio Nasri che lascia il posto a Boumsong.
    TONI SPRECONE - E' azzurro profondo. Al 27' De Rossi sfiora la traversa, al 28' Toni, imbeccato da Cassano, su rovesciata sfiora il palo alla destra di Coupet. Al 29' Pirlo giganteggia e invita ancora a nozze Toni che, pesante come il granito, con la punta del piede spreca a lato. La Francia ha un'impennata d'orgoglio con il suo capitano Henry; il diagonale è tagliente, ma si perde sul fondo alla destra di Buffon. I bleus alzano il baricentro sfruttando classe e potenza nonostante l'inferiorità numerica. Ne approfittano per salire in cattedra i mediani di razza: De Rossi che fa lo stopper aggiunto, e Gattuso, ringhioso su tutte le palle. Proprio De Rossi subisce fallo al limite al 44'. La punizione la batte Grosso e la palla si stampa sul palo. Chiudiamo in vantaggio il primo tempo, mentre Olanda e Romania vanno al riposo sullo 0-0.
    E' FATTA - Nella ripresa la Francia parte forte, imponendo la sua personalità. Al 5' Benzema scarica un bolide oltre la traversa; al 7' Henry impegna a terra Buffon. Subiamo troppo in mezzo, dove i transalpini fanno sentire tuttra la potenza fisica di Makelele e Govou. Donadoni toglie Pirlo per Ambrosini, sostituzione inspiegabile poiché l'autore del gol era diffidato e, ammonito, non potrà giocare l'eventuale quarto. Poi da Berna arriva la notizia del gol di Huntelaar e improvvisamente l'orizzonte cambia. L'Italia trova il raddoppio con De Rossi, la cui punizione viene deviata da Henry. Camoranesi prende il posto di Perrotta, Domenech tenta la disperata mossa Anelka per Govou. Pressione totale, ordina l'eccentrico allenatore catalano. Per niente facile con l'uomo in meno, eppure al 29' la Francia sfiora il gol. Bellissimo il fendente di Benzema; spettacolare la deviazione di Buffon che si guadagna la pagnotta. Al 93' il fischio finale di Michel. Azzurri, disfate le valigie: si resta a Vienna.
    dal nostro inviatoGaetano De Stefano
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