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EURO 2008 - FASE FINALE

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    00 21/06/2008 14:04
    QUARTI DI FINALE
    DATA
    SQUADRA 1
    SQUADRA 2
    RISULTATO
    19.06.2008
    PORTOGALLO
    GERMANIA
    2-3
    20.06.2008
    CROAZIA
    TURCHIA
    4-5 d.c.r.
    21.06.2008
    OLANDA
    RUSSIA
    1-3 d.t.s.
    22.06.2008
    SPAGNA
    ITALIA
    4-2 d.c.r.
    [Modificato da (Rosy) 23/06/2008 07:19]
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    (Rosy)
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    00 21/06/2008 14:11
    Avanzano i Panzer! Portogallo scoppiato

    Eurosport - ven, 20 giu 10:25:00 2008

    La Germania vince 3-2 soffrendo nel finale ma dimostrandosi superiore a un Portogallo notevolmente sottotono, proprio come Cristiano Ronaldo: Schweinsteiger splendido protagonista con un gol e due assist. Di Ballack e Klose le altre reti tedesche. Gol lusitani di Nuno Gomes e Postiga


    Germania in semifinale: chi ci avrebbe scommesso? Sicuramente Low che ha messo in campo una squadra intelligente, inquadrata e nuova, per mentalità e disposizione tattica, rispetto all'armata solida ma un po' inconsistente vista contro Austria, Croazia e Polonia. E alla fine i cambi gli hanno dato ragione fin dall'inizio, perché se il Portogallo impiega almeno una quarantina di minuti prima di rendersi conto di essere in campo per giocare una partita decisiva, la Germania ci mette molto meno.

    Una sola punta, Klose, con Podolski schierato un po' sorprendentemente sulla fascia sinistra in un centrocampo largo e aggressivo che impedisce a Ronaldo di trovare spazi, ma soprattutto penalizza i fantasisti portoghesi molto sottoritmo e appesantiti da una difesa estremamente disattenta.

    Il gol del vantaggio tedesco è annunciato da diverse offensive e regala un piccolo capolavoro: triangolo rapido tra Ballack e Podolski che si infila nel corridoio percorrendolo a tutta velocità fino al cross, radente e perfetto, che Schweinsteiger infila in rete in spaccata.

    Il Portogallo ancora sotto shock prende anche il secondo: calcio di punizione di Schweinsteiger che, agevolato da una dormita collettiva della difesa lusitana, trova Klose pronto a marcare di testa. E' l'unico acuto dell'attaccante tedesco, ma è anche decisivo.

    Scolari si rende conto che è il caso di cambiare, e di farlo subito: con Deco immobile e Ronaldo inconcludente richiama Moutinho, vittima tra l'altro di una brutta botta al ginocchio, e inserisce Meireles. Anche il nuovo entrato se la prende comoda ma finalmente dopo la mezz'ora il Portogallo offre qualche segnale di risveglio. Basta un affondo di Ronaldo per mettere in crisi anche la difesa tedesca: l'asso va via sulla sinistra e conclude con forza costringendo Lehmann a una respinta poi corretta in rete da Nuno Gomes. Partita riaperta, e quasi riequilibrata allo scadere del primo tempo quando Ronaldo punta Mertesacker e mette sul fondo con un delizioso diagonale.

    Sullo slancio del buon finale di tempo il Portogallo sfrutta la vena di Ronaldo, di fatto schierato da attaccante, e la squadra di Scolari va di nuovo vicinissima al pareggio con Pepe, che a due metri dalla porta fallisce un facile appoggio di testa su azione di calcio d'angolo.

    Nessuno in questo momento si aspetterebbe un gol della Germania, soprattutto la difesa del Portogallo che al 62' si concede il secondo pisolino della serata. Basta un calcio di punizione di Schweinsteiger (due assist e un gol!) di almeno trenta metri e Ballack, furbo ad aiutarsi parecchio con le braccia, insacca di testa. Una rete che si poteva forse anche annullare, ma che impressione quella difesa portoghese piantata per terra, senza che nessuno salti o vada a chiudere su un lancio profondo ma da controllare

    Scolari si trova di nuovo a dover rincorrere: toglie Gomes, obbliga Ronaldo a fare l'attaccante e inserisce Nani in fascia puntando tutto ancora una volta sulla manovra.

    Fisicamente il Portogallo mostra la corda e rischia grossissimo con Podolski che, scatenato, trova fiato e spazio per spingere, crossare, tirare e sfiorare un gol pazzesco con un missile che finisce a un soffio dall'incrocio dei pali.

    Quando nessuno se l'aspetta più arriva il gol che riapre di nuovo la partita: Nani, che forse poteva anche essere inserito prima, crossa per Postiga (idem) il cui colpo di testa super Lehmann. E' il 3-2 che scatena l'assedio finale del Portogallo, disordinato e mai costruttivo. La Germania si chiude, fa correre il cronometro e non si complica la vita nel suo capolavoro che vale la semifinale.

    Portogallo troppo inconsistente per essere vero: e anche quella spinta di Ballack per il terzo gol che caccia fuori i lusitani dall'Europeo non suona come un'ingiustizia di fronte alla determinazione tedesca e alla elegante e raffinata pochezza di Ronaldo e compagni.
    Stefano Benzi / Eurosport
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    00 21/06/2008 14:12
    La favola Turchia continua
    Croazia beffata ai rigori

    Gli uomini di Terim in semifinale contro la Germania: 1-1 dopo i supplementari grazie al botta e risposta tra Klasnic (119') e Senturk (122'). Tre errori dal dischetto per i croati che perdono 4-2 e salutano l'Europeo

    VIENNA (Austria), 20 giugno 2008 - Incredibile. La Turchia che va in semifinale battendo ai rigori la Croazia per 4-2 ha compiuto un altro miracolo. Già, perché è difficilmente spiegabile il rendimento di questa squadra, che al 119' era eliminata dall'Europeo, e che invece dieci minuti dopo si è trovata in semifinale. Ma contro la Germania, tra infortuni e squalifiche (tre, solo stasera), sarà durissima. Certo, la Croazia deve recitare almeno dieci mea culpa; dopo aver condotto a lungo la gara, e dopo il vantaggio di Klasnic a un minuto dalla fine dei supplementari (a proposito di miracoli sportivi), sembrava fatta. Poi, il gol di Senturk, con Bilic che nel frattempo voleva effettuare una sostituzione. Una botta non digerita, e il flop ai rigori è stato l'inevitabile conseguenza.
    RUSTU TITOLARE - Senza il portiere titolare Volkan (squalificato) si rivede Rustu tra i pali della Turchia. Accanto a Nihat in attacco c'è il tifoso dell'Arsenal, Kazim. Bilic, invece, dopo aver dato spazio alle seconde linee contro la Polonia, ripropone i suoi titolari; c'è molta attesa per Modric, folletto tuttofare in mezzo al campo.
    OLIC SPRECA - E' una partita gradevole, all'inizio, perché le due squadre non si coprono e vogliono imporre il loro gioco. Di occasioni, poche, a dire il vero, ma non ci si annoia. Il primo lampo lo procura proprio Modric: il futuro giocatore del Tottenham sguscia in area, bruciando la lenta difesa turca. Poi crossa al centro per Olic, davanti alla porta spalancata con Rustu quasi a terra. Gol? Bilic già esulta, ma deve ricacciare l'urlo in gola vedendo il tiro dell'attaccante finire sulla traversa. Poi Kranjcar invece di ribadire alza il colpo di testa.
    ALTINTOP SI SPOSTA - Solo che invece di dare la spinta alla Croazia, l'episodio sveglia i turchi. In bambola sulle avanzate di Pranjic sulla sinistra, e in difficoltà perenne con Srna sulla destra, Terim decide di spostare Altintop (teoricamente il terzino destro) nel ruolo di mediano. E' una piccola svolta, perché la partita cambia padrone. Nulla di straordinario, ma la seconda metà del primo tempo è turca. Quando Mehmet Topal sfiora l'incrocio dei pali con una saetta da 25 metri, la sirena dalle parti di Pletikosa inizia a suonare.
    DOMINIO STERILE - Un Pletikosa che nella ripresa deve darsi qualche ceffone sul volto per rimanere sveglio. Ad attaccare, infatti, è solo la Croazia. Che però spesso si va a chiudere a imbuto, e sbaglia diversi passaggi facili. Rakitic illumina, ma a sprazzi; idem Modric. La tensione, come è ovvio vista la posta in palio, appesantisce gambe e cervello. Olic, in tal senso, è sciagurato; prima spreca un assist involontario di Gokhan Zan, poi butta via un facile contropiede tre contro due. Si sveglia Srna, che su punizione esalta i riflessi di Rustu. E' tardi, il naturale epilogo sono i supplementari.
    FINALE ASSURDO - Qui, al contrario, la Turchia sembra averne di più. La corsa e la lucidità dei vari Tuncay e Arda danno una spinta maggiore agli uomini di Terim. Ma nessuno si attende quello che accade tra il 119' e il 122'. Dopo l'infortunio di Nihat (pare un serio guaio alla coscia) arriva, a sorpresa, il vantaggio croato; tutto nasce da una palla che sembra persa, che Modric trasforma, quasi dalla linea di fondo, in un cross per Klasnic. Appena entrato, l'attaccante del Werder Brema sfrutta l'uscita pessima di Rustu e di testa segna l'1-0. E' fatta? Non esattamente. Mentre Bilic prepara l'ingresso di Leko, la palla arriva a Senturk. Un paio di rimpalli e l'attaccante inventa un sinistro all'incrocio. Incredibile pareggio al 121' e spiccioli.
    TRIPLO ERRORE - Una botta troppo forte per i croati, che vedono svanire un risultato ormai acquisito. E ai rigori è un disastro: Modric e Rakitic tirano fuori, Petric il suo penalty se lo fa addirittura parare. In compenso la Turchia fa tre su tre. Quanto basta per l'insperato passaggio del turno. Sarà semifinale, contro la Germania. Il sogno continua.
    Alessandro Ruta
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    00 22/06/2008 08:51
    Hiddink fa fuori l'Olanda
    Super Russia in semifinale

    I russi si impongono 3-1 ai supplementari grazie a Pavlyuchenko, Torbinskiy e Arshavin. Agli oranje non basta il centro di Van Nilstelrooy, che all'86' aveva allungato una partita giocata meglio dalla squadra rivelazione di questo Europeo. Ora la Russia aspetta la vincente di Italia-Spagna

    BASILEA (Svizzera), 21 giugno 2008 - Hiddink elimina la "sua" Olanda. La Russia del tecnico olandese, in passato c.t. dei tulipani, si impone a sorpresa 3-1 sulla squadra di Van Basten, rullo compressore nella prima fase e messa sotto in questi quarti di finale. La Russia ha impressionato per la grande condizione atletica, è una squadra che gioca un calcio "verticale" e ha come fiore all'occhiello la coppia d'attacco Arshavin-Pavlyuchenko. Il nucleo, molto giovane, gioca nel campionato russo, competitivo anche a livello di club come dimostra la vittoria dello Zenit in coppa Uefa. L'Olanda è stata irriconoscibile, schienata sul piano del ritmo. Non è bastato il solito impagabile salvagente Van Nilstelrooy per tenere a galla la barca oranje. La difesa scricchiolante intravista nelle prime partite stavolta ha mostrato tutti i suoi limiti, la manovra soffocata all'origine, è venuta meno. In questo Europeo hanno finora vinto nei quarti tutte e tre le seconde classificate della prima fase: domani c'è Spagna-Italia, speriamo che la tendenza si completi. E che gli azzurri possano giocarsi la bella con una nazionale di Hiddink, già incrociato contro Corea del Sud (sconfitta azzurra negli ottavi al Mondiale 2002) e Australia (vittoria per i ragazzi di Lippi sempre negli ottavi al Mondiale 2006).
    BELLA RUSSIA - Nei primi 45' meglio la Russia dell'Olanda. E questa è una sorpresa, che prescinde dal risultato. I russi non fanno partire l'azione oranje, in mezzo, in cabina di regia, dove Engelaar non ha la velocità, e De Jong non ha i piedi raffinati per innescare i fenomeni dell'attacco, distribuiti (Kuyt e Snejider) sulle fasce, e (Van der Vaart) dietro sua maestà Van Nilstelrooy l'unico capace, pur a corto di rifornimenti, di rendersi pericoloso. Facendo tutto da solo, e impegnando Akinfeev con un diagonale incrociato. E l'unico guizzo arancione. L'Olanda di Van Basten per il resto sembra una super stampante a colori inceppata: premi il tasto come al solito, ma stavolta non viene fuori niente. Merito della Russia, che gioca - a differenza degli avversari - molto in verticale, sempre pronta a puntare l'uomo con gli attaccanti, e Arshavin è uno spettacolo, ma anche con i centrocampisti esterni. Le occasioni gol si susseguono: punizione mancina dalla destra di Zhirkov (interessante) e Van der Sar para in angolo. Poi Arshavin sfiora il gol in contropiede con una conclusione alla Del Piero. Van der Sar è ancora bravo. Quindi sorprendono due conclusioni di fila del difensore Kolodin, che sembra un olandese, l'ex Rambo Koeman: il suo destro è terrificante dalla grande distanza: non ha fortuna. All'intervallo è 0-0. L'Olanda può farci la firma.
    PAVLYUCHENKO GOL - Si riparte con un cambio, di Van Basten: fuori Kuyt, dentro Van Persie. Cambia poco. È la Russia a sfiorare il vantaggio: con Arshavin su punizione. Poi arriva il meritato vantaggio russo: sinistro al volo di Pavlyuchenko su cross da sinistra di Semak: 1-0. Terzo gol del centravanti dello Spartak Mosca in questo Europeo: e dire che il titolare doveva essere Pogrebnyak, terminale offensivo dello Zenit, che, infortunato, è stato costretto al forfeit.
    RUSSIA SPRECONA - Van Basten cambia: sposta in mezzo la qualità di Sneijder e abbassa Van der Vaart. Ha bisogno di far gioco: fuori Engelaar e dentro, sulla fascia, Afellay. Bocciato Robben. L'Olanda si sbilancia tutta in avanti, generosa, ma mai brillante, disordinata. È Sneijder a suonare la carica con i suoi tiri dalla distanza. La Russia riparte che è un piacere in contropiede, ma ha il torto di non concretizzare. Spreca a bizzeffe.
    SALVAGENTE VAN NILSTELROOY - Spreca troppo. Perchè il solito Van Nilstelrooy, killer d'area di rigore, fa scendere i suoi dalla scaletta dell'aereo per casa al 41' della ripresa. Sfrutta le pecche di concentrazione della retroguardia russa sui calci piazzati, e di testa mette dentro su una punizione spiovente da sinistra. È l'1-1. Olanda salva. Michel al 45' prima espelle per doppia ammonizione Kolodin, poi dopo il colloquio con un guardalinee (la palla prima del fallo era già uscita) torna sulla sua decisione.
    SUPPLEMENTARI RUSSI - La Russia, pur con il morale sotto i tacchetti, insiste. Traversa di Pavlyuchenko in contropiede, con un destro violento dalla distanza. Poi Torbinskyi solo davanti a Van der Sar conclude debolmente sull'assist di Arshavin. Para il portiere del Manchester Utd. Che si impapera però all'8' del secondo tempo supplementare quando esce male sul cross di Arshavin, stavolta Torbinskiy non sbaglia: 2-1. Poi il gioiello Arshavin chiude i conti lanciato addirittura da una rimessa laterale: di destro trova il 3-1. Russia in semifinale, Olanda eliminata.
    Riccardo Pratesi

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    00 23/06/2008 07:19
    Italia, che peccato!
    Fuori ai rigori con la Spagna

    Europeo: azzurri battuti 4-2 (0-0 al 120'). Dal dischetto errori di De Rossi e Di Natale

    VIENNA (Austria), 22 giugno 2008 - L'avventura è finita. La Spagna ci batte 4-2 ai rigori e ci caccia dagli Europei. La magia di Berlino svanisce in una notte torrida viennese. Dopo 120' senza gol, sbagliano dal dischetto De Rossi e Di Natale, mentre Buffon illude parando il tiro di Guiza. La Nazionale volta pagina; i campioni del mondo escono di scena.
    CONFERME - Donadoni schiera il modulo di Zurigo contro la Francia. Ma nel 4-3-1-2 le varianti sono a centrocampo, dove la Nazionale paga l'assenza di Pirlo e Gattuso. Il c.t. corregge con Aquilani dal primo minuto: il romanista a destra, De Rossi al centro e Ambrosini a sinistra. Poi dà ancora fiducia a Perrotta, trequartista alle spalle di Toni e Cassano. Conferma tutto anche Aragones: 4-4-2, con il solito centrocampo a quattro con Iniesta a destra e Senna appena dietro la linea.
    SPAGNA LANCIATA - Gli azzurri partono alti e accennano al pressing che la Spagna limita subito. A ritmo lento, gli iberici ruminano gioco orizzontalmente, ma danno un'impronta più evidente alla partita. Al 9' Silva si accentra e libera un sinistro deviato e poi bloccato da Buffon. Nulla di trascendentale, ma prova evidente che è la Spagna a tenere in mano le redini del gioco. Dell'Italia il più ispirato appare Cassano. Il blucerchiato nel breve non ha rivali, ma ha poco appoggio, finendo vittima del raddoppio.
    SOFFRIAMO - Al 18' si vede Torres; imbeccato da Iniesta penetra in area dalla sinistra, ma alza la mira. Sono segnali a cui l'Italia dovrebbe dare peso. Su quel corridoio gli spagnoli godono di libertà: Aquilani è troppo leggero e sente il peso della responsabilità. Al 19' ecco l'Italia. Il cross di Ambrosini dalla sinistra viene girato debolmente di testa da Perrotta; nessun problema per Casillas. Al 23' è ancora Ambrosini a spingere sull'acceleratore, ma sbaglia a scodellare subito per Toni, evidentemente attardato. Al gol si avvicina però la Spagna. Con Villa al 25': punizione tesa in mezzo a una selva di gambe, parata a terra da Buffon.
    CASSANO CI PROVA - L'Italia sembra uscire dalla gabbia, ma manca l'uomo d'ordine e Perrotta fatica nel suo compito. Va meglio la Spagna che con Silva al 32' impegna ancora Buffon. Ma la cosa bella la fa Cassano al 36' su tocco di Ambrosini; il cross del barese per Toni è perfetto, ma il bomber non salta: occasione gettata al vento. La replica fa paura: al 38' Silva dal limite sfiora il palo alla destra di Buffon. La Spagna gioca meglio. Fatichiamo a centrocampo, dove De Rossi e Ambrosini sono costretti a lavorare per tre, limitando così le sortite sulle fasce di Zambrotta e Grosso.
    MAGO CHIELLINI - Silva mette subito la firma all'inizio della ripresa, ma Chiellini gli dice di no con una chiusura da marpione. Il ragazzo della Juve fa gli straordinari e deve alzare la voce perché non filtriamo. Al 10' Torres gabba Panucci e mette dentro: ci pensa ancora Chiellini a metterci una pezza. Sembriamo vicini alla capitolazione. Al 13' Camoranesi entra per Perrotta. Ne avevamo bisogno come il pane, ed è proprio lui al 16' a far gridare al gol, evitato da uno strepitoso Casillas con il piede sinistro. La Spagna, con Fabregas e Cazorla (fuori Xavi e Iniesta) fa più possesso palla, ma ci siamo anche noi.
    PIU' SQUADRA - Camoranesi ha dato ordine ed equilibrio. Al 29' Di Natale rileva Cassano, ma la Spagna torna a comandare. Al 35' Buffon respinge con una violenta punizione di Senna. Al 36' è invece il palo a salvarci, perché a Buffon sfugge la palla sul nuovo bolide del brasiliano. Noi ci proviamo ancora con Toni, ma a Luca mancano centimetri. E al 38' l'impeto dell'inguardabile bomber toglie a Grosso la palla-gol per eccellenza sul cross di Di Natale. Esce Torres ed entra Guiza e gli ultimi minuti sono di furore. Ed è Zambrotta a salvare la patria al 93' anticipando Villa.
    BRIVIDI - Supplementari ed è subito thrilling, perché al 3' Villa conclude a lato d'un soffio. Ma al 5' per due volte ci avviciniamo al gol: prima Marchena anticipa Toni, poi Di Natale sfiora di testa. E ci mangiamo le mani, perché a conti fatti le occasioni più nitide sono le nostre. Lunghe e disfatte, le squadre si affidano a istinto e passione. Ma tocca anche a Del Piero, dentro per Aquilani al 108'. Loro ci provano di più; Buffon salva su Villa: soffriamo troppo e al 120' Cazorla sciupa a lato il diagonale che consegna la sfida ai rigori. E questa volta la Spagna non fallisce.
    dal nostro inviatoGaetano De Stefano
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    00 23/06/2008 15:23
    SEMIFINALI
    DATA
    SQUADRA 1
    SQUADRA 2
    RISULTATO
    25.06.2008
    GERMANIA
    TURCHIA
    3-2
    26.06.2008
    RUSSIA
    SPAGNA
    3-0
    [Modificato da (Rosy) 27/06/2008 07:38]
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    00 27/06/2008 07:41
    Germania in finale
    Turchia beffata al 90'

    I tedeschi si impongono 3-2. Soffrono nel primo tempo in cui con Schweinsteiger rispondono allo svantaggio iniziale firmato Boral, anima della formazione di Terim, scatenata. Ripresa più equilibrata: botta e risposta Klose-Senturk, poi allo scadere Lahm decide la gara

    BASILEA (Svizzera), 25 giugno 2008 - Germania in finale. Per conquistare il quarto Europeo della sua storia. Il finale che sembrava scritto alla vigilia si materializza, ma le modalità sono state inimmaginabili. La Turchia di Terim, piegata 3-2, ha dominato il primo tempo, ed è stata battuta solo al 90', da un capolavoro di Lahm. Proprio lei, che si era fatta strada a sorpresa in questo Europeo grazie alle rimonte nel finale, preferibilmente nel recupero, contro Svizzera, Repubblica Ceca e Croazia. Stavolta è stata ripagata con la stessa moneta da una Germania che replica il punteggio con cui ha superato nei quarti il Portogallo e aspetta la vincente della sfida Russia-Spagna per giocarsi (domenica) il titolo. Forse i tedeschi non hanno in squadra i giocatori più forti d'Europa, ma sono quelli che sbagliano di meno. Sanno soffrire senza soccombere. E vincono. Indomiti. Scomodissimi, come da tradizione. Con un carattere impagabile.
    TURCHIA SCATENATA - La Turchia parte forte. Fortissimo. Alla faccia della lista delle assenze, che tra squalificati e infortunati sembra un elenco telefonico. Terim ha caricato a molla i suoi ragazzi, che ci credono, forse gli unici, visto che i bookmakers prima della gara pagavano la vittoria tedesca a 1.40. Quasi una formalità. E invece è dura per gli uomini di Loew, che ci mettono pure del loro, per complicare le cose. Errore di Lahm, Altintop, del Bayern, ne approfitta, Lehmann si salva. Turchia vicina al vantaggio. E che non si placa. Arriva pure la traversa di Kazim, con un destro ravvicinato, poi Senturk sottomisura mette fuori sul primo palo. Al 22' ecco materializzarsi il meritato vantaggio turco con l'esterno sinistro Boral, che segna sottomisura dopo la traversa colpita ancora da Kazim. Lehmann incerto, mostra tutte le rughe dell'età. È il primo gol in nazionale per Ugur Boral. Storico.
    TEDESCHI D'ACCIAIO - La Germania sembra in balia delle onde. Sembra. Perchè si piega, ma non si spezza: va sotto e riemerge. Al primo tiro in porta dei bianchi arriva l'1-1. Bel gol. Realizzato con un tocco morbido in anticipo da Schweinsteiger, con l'esterno destro, sul cross da sinistra di Podolski. La Germania trova dal nulla davanti agli occhi la scialuppa di salvataggio. E la acciuffa subito. Ma non smette di soffrire il mal di mare. Le ondate turche esondano nelle crepe difensive tedesche, Lehmann vede pallonate arrivare da tutte le parti. Ma in contropiede fa paura. Podolski, finora infallibile in questo Europeo, si divora il 2-1, solo davanti a Rustu. Palla alta. All'intervallo è parita. Partita piacevole e ad alto ritmo, tante occasioni, anche se più frutto di errori che di giocate tecniche d'eccellenza. La Turchia meritava di più.
    BOTTA E RISPOSTA - Secondo tempo a ritmo più compassato. La gara ora è equilibrata. Ci sono un paio di episodi dubbi: Lahm è messo a terra in area turca. Sembra rigore, non per l'arbitro Busacca. Poi è Lahm a trattenere Kazim nei pressi della propria area, per il direttore di gara ancora nulla da eccepire. Poi il botta e risposta. La Germania va avanti con un gol di testa di Klose su cross di Lahm. Uscita a vuoto, grave, del "santone" Rustu. Pareggio di Senturk sul cross dalla destra di Sabri. Altra figuraccia per Lehmann, sorpreso sul primo palo.
    LAHM DECISIVO - Sembra che i supplementari debbano essere la fine naturale di questa sfida, ma proprio al 45' arriva il colpo di teatro. L'ennesimo, ma l'ultimo. Quello decisivo. Tutto merito di Lahm, che inventa un numero che vale la finale. L'esterno sinistro del Bayern Monaco salta un uomo sulla sinistra, chiede il triangolo, entra in area e trova l'angolino sul primo palo. È il definitivo 3-2. La Germania è in finale.
    Riccardo Pratesi
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    00 27/06/2008 07:42
    La Spagna vola in finale
    Russia al tappeto: 3-0

    A Vienna, le furie rosse di Aragones superano meritatamente la nazionale di Hiddink, trovando tutti e tre i gol nella ripresa. Xavi sblocca il risultato, poi Güiza e Silva completano la festa. Unica nota stonata l'infortunio di Villa. Domenica la finale con la Germania

    VIENNA, 26 GIUGNO 2008 - E' una Spagna da sballo e la Russia affonda sotto la pioggia perenne di Vienna e i gol di Xavi, Güiza e Silva. "Viva la España" cantano i tifosi in delirio all'Ernst Happel di Vienna. Come non capirli. La Spagna che ha fatto fuori la Nazionale ai quarti, prima addomestica la Russia, per poi finirla nella ripresa con una prestazione straordinaria. Giù il capello davanti alla "Roja", squadra perfetta. Meccanismi oleati e fuoriclasse. La chiave della partita porta il nome di Cesc Fabregas: il genietto dell'Arsenal entra al posto di Villa dopo 35' e mette a disposizione della squadra tutta la sua classe. Moneta pesante trasformata in gioco e due assist di assoluta bellezza.
    PARTITA A SCACCHI - Il saggio Aragones contro l'intraprendente Hiddink. La scuola metodica spagnola e quella mutante russa. L'anziano Luis la formazione non la cambia. E' sempre 4-4-2 massiccio e veloce, formazione, come la definiscono in Spagna, "tergicristallo", che spazza tutto. Hiddink sarà pure mercenario, ma quando ci mette mano fa miracoli. Rispetto alle previsioni della vigilia si affida a Saenko, preferito a Bilyaletdinov. Schierato al fianco di Arshavin, figliol prodigo con la madre Russia ai suoi piedi.
    SCHERMAGLIE - Ma la paura fa tremare le gambe ai ragazzi di Hiddink. Morde l'esperienza della Spagna che attacca e pressa. Al 6' Torres si gira bene in area e impegna Akinfeev che non trattiene. All'11 Villa con un bolide da fuori area brucia le mani del numero 1 russo, ben reattivo sul suo palo. Suonano le sirene e Hiddink alza la voce. La Russia si riorganizza ed entra in partita. Pavlyuchenko scuote i compagni al 16' con una punizione dal limite di poco alta, ma ben calciata.
    EQUILIBRIO - Non è la Russia che ha raso al suolo l'Olanda, ma la formazione di Hiddink non apre varchi e serra i ranghi. Prevale l'intelligenza tattica di Zhirkov, terzino con libertà di spingere sulla fascia e rilanciare l'azione. La Spagna limita il suo raggio d'azione e a volte rischia. Al 31' Pavlychenko fa gridare al gol; il suo destro a giro sibila alla sinistra di Casillas, che sfiora. Al 34' la "Roja" perde Villa per infortunio (lesione al bicipite femorale della coscia destra, improbabile un recupero per la finale). E' il momento di Fabregas che va a posizionarsi alle spalle di Torres e regala qualità. Piove a dirotto e le gambe pesano di più, ma non per questo le occasioni non mancano. Al 35' Pavlyuchenko stoppa di petto a due passi da Casillas, ma al momento del tiro subisce il ritorno di Puyol. La risposta è di Torres. "El Niño" regala emozioni: una finta e un sinistro in area che Akinfeev neutralizza.
    GIU' LA MASCHERA - Dopo i calcoli del primo tempo, la ripresa chiude la porta al tatticismo. Così al 5' la Spagna passa. Iniesta irrompe sulla sinistra e mette dentro la palla perfetta per Xavi: zampata imparabile. La Russia prova a scatenare il suo passo irresistibile, ma apre varchi alla Spagna che manca il 2-0 con Torres dopo un sublime lavoro in coppia di Silva e Fabregas. Il gol in realtà ha tagliato in due la Russia.
    SCUOLA DI RAZZA - Questione di esperienza che i ragazzi di Hiddink pagano. Inutili le forze fresche Bilyaletdinov e Sichev (fuori Semshov e Saenko): è la Spagna a comandare il gioco e fallire gol, approfittando di una Russia molle e spaventata. Con Güiza e Xabi Alonso (escono Torres e Xavi) le furie rosse acquistano ossigeno e potenza. Frizzante ed esplosiva la Spagna fa tabula rasa. Senna coordina, sulle fasce godono come pazzi. E poi quando la palla capita a Güiza non ce n'è per nessuno: Fabregas ci fa venire il brivido con quel tocco per la punta che di pallonetto manda la Russia a casa. Ma Fabregas non si accontenta. "Mi metti in panchina? - sembra dire ad Aragones - Ora ti faccio vedere io". Cross dalla sinistra per Silva che fa tre. La Spagna, che Spagna, è in finale.
    dal nostro inviato
    Gaetano De Stefano