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Vangelo della domenica

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2006 15:10
22/09/2006 00:42
 
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Grazie
Hai ragione, Gigio, hai fatto bene a precisare che quella espressione di Pietro non era frutto di sue capacità, ma di ispirazione divina...
Accetto la nota chiarificatrice per i più sprovveduti, e ti ringrazio! Però, per i più esperti, era sottinteso in quell'intervento di getto... era un modo di dire che non era certamente frutto di una riflessione sua, di una conclusione di suoi ragionamenti, di una logica umana... non è forse vero che le cose dette velocemente superano le nostre riflessioni? [SM=x659935] come un fiore che spunta dove tu non hai piantato!
[SM=x660048] comunque e [SM=x659952]
22/09/2006 10:40
 
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Grazie anche da parte mia per il commento
spero che tu abbia qualche suggerimento da darci anche per il vangelo di questa domenica. Sarei davvero molto felice di leggerlo e voi agorani??? [SM=x659865] [SM=x659893]
22/09/2006 13:50
 
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Il Vangelo di Domenica 24 settembre 2006
Mc 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà". Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo lungo la via?". Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti". E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: "Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".


[SM=x659902] [SM=x660004]
22/09/2006 13:58
 
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The champ.

Non ho mai sentito che qualcuno alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” abbia risposto “voglio fare il bambino!”. [SM=x659888]
In verità non si vede l’ora di diventare grandi, per essere “the champ”, uno che conta, che comanda, che vince. Perfino quel ragazzo che aveva aspirazione a diventare soldato, sentendo che ci poteva essere un nemico ad aver ragione di lui, aveva risposto “allora voglio fare il nemico!”. [SM=x659965]
E neppure negli apostoli, che fino a un minuto prima avevano discusso, e forse litigato, sulla graduatoria dei posti da occupare, era nato il desiderio di tornare indietro, quando hanno visto Gesù porre a centro un bambino, abbracciarlo e dire “se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti”. Favole!
Certamente quando ne va del nostro onore, della nostra posizione, del nostro prestigio, quello che ci siamo guadagnati centimetro per centimetro col passare degli anni, siamo pronti a dire che sono favole o esagerazioni, ridimensionando abilmente il tutto. [SM=x659958]
Eppure Gesù propone proprio un capovolgimento dei valori, chiedendoci ancora una volta di lavorare su noi stessi.
Noi, protesi a spaccare il mondo, siamo invitati ad un’opera di implosione, cioè a ripescare dentro di noi quelle caratteristiche belle che erano all’origine della nostra vita e che,“condannati a crescere”, sono state messe a tacere e ormai sono custodite nell’album della nostra infanzia.
Tornare a nascere aveva fatto sorridere Nicodemo dichiarando impossibile raggomitolarsi nel grembo materno.
Diventare bambino, non solo per l’innocenza, della quale conserviamo solo un lontano ricordo, bambino in contrapposizione all’adulto orgoglioso, superbo, arrivista. Con Gesù il bambino, che nella mentalità del tempo, e di sempre, era ritenuto oggetto di educazione, diventa soggetto di insegnamento per la sua piccolezza, la semplicità, l’abbandono fiducioso. [SM=x659957]
E’ questi il modello del discepolo che vive nel mondo
con lo spirito dolce dell’agnello,
con l’atteggiamento umile del servo,
con lo sguardo disarmante di colui al quale non si può negare la pace e
con la generosità che supera ogni confine.
Con l’entusiasmo nel ricominciare,
con la fiducia di chi si sente bisognoso,
con la tenerezza che ottiene tutto,
con la capacità di sorridere sempre
anche quando le lacrime bagnano ancora il viso. [SM=x659957]

Tornare a fidarsi di Dio è diventare bambini (Mt.18,3), tornare alla tranquillità di chi è in braccio alla Madre (Salmo 131), tornare a chiamare Dio col vezzeggiativo: “papà”(Mc. 14,36). Non è la sdolcinatura di una fede da biberon, ma il grande bisogno di trovare accoglienza, celato in ciascuno di noi. E la fede ci dà quell’accoglienza che abbiamo sperimentato nell’infanzia e che la crescita ha relegato tra i desideri, taciuti perché segno di immaturità. In realtà più ci sentiamo grandi e ridicoli verso questa fede disarmante, più è grande il nostro bisogno di accoglienza.
I grandi sanno farsi valere, sono invece i piccoli che hanno bisogno di chi li riscatti e Gesù è pronto ad intervenire in loro favore, anche se non è mancato, e non manca in ogni epoca, l’Erode di turno a far pagare il prezzo dell’emancipazione. Sono gli innocenti bambini di Betlemme i primi conquistatori del nuovo Regno e con loro tutti i “poveri in spirito”(Mt.5,3) e tutti i “piccoli” privilegiati detentori dei segreti divini (Mt.11,25). E Dio non se ne addolora, anzi ne gioisce continuando a sollevarli alle sue guance (Osea 14,4) e a ricevere dalla loro bocca sincera le espressioni di affetto (Mt. 21,16).
E quando li vedo esclusi dalle nostre assemblee seriose, mi chiedo dove è finita la freschezza, la gioia, la festa. “Di essi è il Regno dei cieli”, ma le chiese, per fortuna, sono ancora nelle nostre mani! Diritto d’asilo nel Regno, dovere di espulsione tra gli uomini! [SM=x659961]
Eppure “chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”. Signore, potevi scegliere un modo meno fastidioso per essere accolto! Avrei preferito trattare alla pari con te e non piegarmi …per incrociare lo sguardo di un piccolo. Ma tu passi da un eccesso all’altro, o silenziosa ed inerme ostia, o petulante bambino. [SM=x659942] Ma il tuo segreto di padre è proprio questo: quando si tratta di te stesso sei il meno ingombrante possibile, ma quando devi difendere i tuoi figli dalle grinfie dei fratelli, scegli sempre il più escluso. Trucchi di padre!
22/09/2006 14:15
 
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Ancora una volta
[SM=x659925] per averci ricordato che Dio non ragiona come noi!!!
(Per fortuna [SM=x660070] )ognuno di noi diventando grande dimentica la semplicità del bambino quelle ragioni che solo il suo cuore conosce perchè la sua mente ancora non è contaminata [SM=x660064]. Ed è davvero facile se si ha un momento per fermarsi osservarli nelle mille faccette e sentirsi dire un [SM=x659941] che supera il nostro razionalismo.
Un Dio che loda gli ultimi ma non si dispiace che siamo grandi... beh davvero un ottima cosa!! [SM=x659903]
26/09/2006 08:07
 
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Comincia a pensare! Ti pare chieda molto questo Vangelo?
Marco 9,38-43.45.47-48
In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demoni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri”. Ma Gesù disse: “Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
Chi non è contro di noi, è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui che gli passassero al collo una mola da asino e lo buttassero in mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che essere gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.

26/09/2006 08:29
 
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Piccola riflessione a caldo anche se non sono brava come voi
Gesù permette a tutti la salvezza anche se non rispettano la sua religione in toto ma ne apprezzano i principi e i valori.
E' un vangelo che amo perchè mi ha aiutata a sentirmi bene anche se poi è duro con tutto il corpo che tradisce e questa parte mi è oscura...
Aspetto di leggere altri commenti!!
27/09/2006 00:13
 
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Tutti ciechi, zoppi e monchi?
Credi davvero che Gesù ci voglia così?
O è invece un modo deciso di far comprendere quanto sia grave impedire agli altri di fare il bene?
Quanti credono di avere la prerogativa di fare il bene!!! E' questa sicurezza che viene duramente condannata!
Noi crediamo di peccare solo facendo il male, mentre Gesù fa notare che è ugualmente grave impedire agli altri gesti di bontà.
Non comportarti come coloro che sono tranquilli ( e sono molti!)pur mettendo uno sgambetto all'entusiasmo altrui [SM=x659985], pur guardando maliziosamente [SM=x659875] e con sospetto [SM=x660058] , pur rubando e gettando fango sulle buone azioni altrui. [SM=x660027]
Il bene sincero non ha bisogno di un marchio particolare, nè dobbiamo pretendere che sia doc e che debba passare sempre e solo dalle nostre mani!!!
Che sberla!!!
27/09/2006 08:39
 
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[SM=x659924] [SM=x659925] Dio che ci ricordi che non dobbiamo bloccare chi fa il bene se col nostro cuore invece degli sgambetti lo aiutassimo sarebbe ancora meglio ma cominciamo a liberare il cuore e allora hai ragione Kiri penso a tutte le volte che con il mio atteggiamento fermo l'altro magari nelle migliori intenzioni e davvero mi viene da riflettere...
A volte pensi di essere l'unico a sapere fare le cose giuste e forse è meglio non vedersi proprio così [SM=x659943]
[SM=x659952] ancora per le cose scritte [SM=x659966]
27/09/2006 18:59
 
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Grazie Kiri
mi hai fatto riflettere molto .....
Nella mia chiesa ogni domenica ci sono due bimbi che i genitori portano a Messa e poi li laciano "liberi2 in chiesa .....
gironzolano per fatti loro .... tranquilli e .... non disturbano nel senso che non gridano, non parlano, non fanno chiasso ..... l'altra volta uno dei due .....se ne venne davanti all'altare - sul presbiterio e ..... all'inizio della consacrazione si sedette lì tranquillo coe se il mondoi non esistesse ...... guardava me e .... ogni tanto un sorriso !
Mi ha reso felice .... col suo modo di "lodare il Signore"
dicono che la mia chiesa è la chiesa dei bambini ..... non mi disturbano ... e la mia gente ha impatato a non essere disturbata da loro anzi !!!!! se "Tommasino" qualche domenica non c'è ..... non pare festa !!!!
[SM=x659869] [SM=x659885] [SM=x659892] [SM=x659892] [SM=x659893] [SM=x659910] [SM=x659907] [SM=x659920] [SM=x659920] [SM=x659920] [SM=x659920]
[SM=x659930] [SM=x659926] [SM=x659926] [SM=x659900] [SM=x659950] [SM=x659900] [SM=x659950] [SM=x659957] [SM=x659867]
29/09/2006 09:32
 
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Monopolio.
“Pittore, ti voglio parlare, mentre dipingi un altare” cantava anni fa Fausto Leali, chiedendo di dipingere attorno alla Vergine santa, insieme agli angeli bianchi, anche un angioletto negro, “perché tutti i bimbi vanno in cielo anche se son solo neri”. Era il segno di una mentalità da “monopolio” che i maestri del pennello esprimevano dando poco spazio, nelle coreografie angeliche, ai volti dai lineamenti e colori diversi.
C’è voluta tutta la pazienza del cercatore d’oro di Giovanni Paolo II per scovare, nel caleidoscopio delle genti, i fili dorati coi quali tessere aureole alle persone più varie e più umili e così dare un tocco variopinto al Paradiso.
Bakhita col suo “color cioccolato” rende più universale e forse più appetibile la gloria del Bernini.
Ma i monopoli non sono ancora terminati. La convinzione che tutto il bene deve passare per le nostre mani, per avere il certificato di autenticità, stenta a tramontare. La paura della concorrenza spesso fa più disastri del male stesso.
Custodi della verità o propagatori di essa? Occhio allo steccato o sguardo all’orizzonte? Attenzione alle leggi o accortezza agli uomini? Fedeltà ai programmi o sostegno alle persone?
Non si pone il dilemma chi mira solo alla sicurezza. Questa crea gli idolatri delle frontiere.
Gesù non teme la buona e leale concorrenza, anzi si dimostra felice di trovarla, perché la sua comunità non é un partito che perde voti se l’opposizione fa il bene della collettività. Gioisce e incoraggia chi fa il bene, perché questo è lo scopo della sua esistenza. E’ venuto perché il bene cresca e non perché abbia il marchio d’origine. Del resto ogni bene ha già il segno del divino, perciò dice: “chi non è contro di noi è con noi”.
E noi continuiamo a misurare la bontà stendendola sulla croce di Cristo, per cui, se non si raggiunge la sua apertura di braccia, quello che si fa è niente. Senza pensare che la Croce di Gesù è il punto di arrivo e quelli che ancora sono lontani dal foro dei chiodi hanno bisogno di essere incoraggiati. Non vuol dire accontentarsi del poco, ma partire dall’uomo e non dalla misura. Altrimenti rischiamo di fare anche noi come i concorsi di bellezza che partono dalle misure…
Il bene è il nostro scopo! Pertanto ostacolarlo con qualunque pretesto è porre un inciampo al suo irradiarsi.
Per cui ”tenete ciò che è buono” (1 Tess. 5,21) e “non spegnerà il lucignolo fumigante” (Matteo 12,20 e Isaia 42,3) è invito a:
non distruggere la premura del filantropo (cfr. Il buon samaritano), non mortificare la generosità del volontario senza ideali (cfr. il giovane ricco), non dire all’ateo che il suo gesto di accoglienza non serve a niente (cfr. il Cireneo), non bollare come malvagio l’atteggiamento di responsabilità del non osservante (cfr. il pubblicano e il fariseo), non dichiarare cattiva la bontà dell’avversario (cfr. gli operai nella vigna), non mandare all’inferno chi si dedica con amore ai figli, ma non ascolta le tue prediche.
Aiuta piuttosto costoro ad aggiungere alla bontà naturale e spontanea una motivazione più profonda, più arricchente che dilata l’orizzonte ed il cuore.
“Voi siete il sale della terra e la luce del mondo”, cioè avete lo scopo di illuminare e dare gusto a tutte le cose buone perché abbiano in Cristo, con Cristo e per Cristo perfezione e completezza.
Non ci ha costituiti erogatori d’energia elettrica, né ci autorizza a causare black-out improvvisi. Ci ha detto invece: illuminate i passi di chi cammina in una santità inconsapevole, incentivate il gusto delle cose belle in chi già le compie, aiutate a far scoprire la vera origine del bene, se la bontà è soltanto umana.
Gesù diventa poi particolarmente severo con chi ostacola e impedisce il bene solo perché di dubbia provenienza. Invita addirittura alla mutilazione non chi fa il male, ma chi ostacola il bene: taglia la tua mano se blocca un gesto di carità, amputa il tuo piede se è di inciampo al gracile pellegrino della fede, cava il tuo occhio se scorge maliziosamente solo la cattiveria degli altri e non la dolcezza. E’ meglio che te ne privi anziché permettere che siano di impedimento al diffondersi della bontà.
La certezza di stare nel giusto ci erige spesso a correttori e castigatori severi e ci fa apprezzare poco il bene degli altri. Se fossimo più di incoraggiamento e meno prevenuti, ne gioverebbe la società e il Regno.
Ci terrorizza la durezza del discorso delle nostre mutilazioni, ma rimaniamo indifferenti quando siamo noi di fatto a mutilare gli altri nel compimento del bene.

29/09/2006 11:17
 
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Eh si quante volte
giudichi a partito preso un'azione senza neanche vedere come si evolve magari perchè proviene da una persona di cui non hai una buona opinione??
Quanti atti d'amore mutilati e stroncati sul nascere.... [SM=x659887]
Concordo con Kiri non serve il bollino del doc per essere vicini a Dio se si ama l'altro e si fa il bene si è già in Lui.
E quante volte le persone che meno riteniamo degne ci passano davanti a generosità??
Dare la gioia quando si è felici è facile dare un sorriso quando si è tristi può essere davvero molto duro ma è quello che fa la differenza!
Un vangelo davvero che cerca l'umanità senza guardare alle distinzioni di ogni tipo! [SM=x659894] Un Dio a cui dire una volta nel suo insegnamento [SM=x659895]
03/10/2006 10:46
 
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Argomento scottante!!! E' possibile una fedeltà per sempre?
Il Vangelo di domenica prossima ci interpella sull'amore... a orologeria... di fiore in fiore... o per sempre?
Quante esperienze da raccontare!!! Ma qual'è l'ideale, il sogno, il tuo desiderio?

Mc 10,2-16 (forma breve: Mc 10,2-12)
[In quel tempo, avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, domandarono a Gesù: “È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”. Ma egli rispose loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla”. Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”.
Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio”].
Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso”. E prendendoli fra le braccia e imponendo loro le mani li benediceva.
03/10/2006 17:53
 
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Il mio ideale d'amore è amare senza misura
ma credo sia umanamente impossibile! E voi agorani che ne pensate?? [SM=x659865]
05/10/2006 14:14
 
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Il Vangelo di domenica prossima ci interpella sull'amore... a orologeria... di fiore in fiore... o per sempre?
Quante esperienze da raccontare!!! Ma qual'è l'ideale, il sogno, il tuo desiderio?


Il mio sogno è di ritornare ad amare come i bambini!
Davvero dei modelli di vita per la loro semplicità anche nei momenti più tesi gli bastano pochi minuti per cercare il compromesso e ritornare a volersi bene.
Se anche noi grandi potessimo fare altrettanto...........
06/10/2006 14:45
 
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A mare l’amore!
[SM=x659919] “Finalmente posso guardare qualcuno negli occhi”, aveva detto Adamo scorgendo accanto a sé un volto di donna illuminato da un grande sorriso. In quel momento non si è chiesto chi fosse, anzi le ha dato lui stesso una identità riconoscendola complementare, era solo contento di averla incontrata, perché aveva rotto la sua solitudine e il suo silenzio, ed esplode nel primo canto d’amore: “essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa”.
Non credeva ai suoi occhi dopo aver passato in rassegna tutti gli animali nella speranza di trovare un “aiuto simile”. E finalmente aveva trovato una creatura con cui dialogare, comunicare i suoi sentimenti, le sue emozioni, insomma aveva scoperto un cuore nel quale rifugiarsi. Provava una gioia immensa quando incontrava il suo sguardo, perché non vi notava freddezza e indifferenza, ma attenzione, partecipazione, interesse e poi attraverso quegli occhi, anche senza parlare, il mondo interiore di lei si trasferiva nel suo e viceversa. “Così la vita è bella – si era detto – quando trovi qualcuna cui pensare anche nella lontananza, qualcuna che ti aspetta al ritorno, qualcuna per la quale sei importante”.
Non aveva mai provato un sentimento simile, tanto che si diceva che quella creatura l’aveva stregato. Sentiva di volerle bene e che senza di lei ormai la vita non avrebbe avuto più senso. Il dominatore, il forte, il solitario, l’autosufficiente, proprio lui aveva notato di avere un cuore non solo per pulsare sangue nelle vene, ma un cuore bisognoso di affetto e comprensione. E l’affetto e la protezione gli veniva da quella creatura dolce e fragile dalla quale si sentiva accolto e che, proprio come una “costola” del suo torace, l’abbracciava teneramente.
E Dio, soddisfatto perché era riuscito a far felice Adamo, gli aveva detto: “non ti salti mai in mente di distruggere quello che io con tanto amore ti ho donato e che vedo, con piacere, che è la tua felicità”. Sapeva bene che la mania di rompere i giocattoli desiderati, che noi attribuiamo alla nostra infanzia, sarebbe stata sempre in agguato.
E l’abitudine, che ossida anche lo splendore delle stelle, é l’insidia più pericolosa di questo idilliaco rapporto d’amore. Poi l’incontro con altri occhi profondi, con un volto più giovane avrebbe contribuito a sentire quella costola non più protettiva, ma oppressiva. E il comando del Signore, che voleva essere di prevenzione per evitare un danno grande per sé e per la sua sposa, viene inteso come un imperativo sconcertante che gli ruba la libertà, una condanna che lo inchioda per sempre al suo patibolo.
Eppure l’aveva scelta lui, non gli era stata imposta da nessuno, tanto meno da Dio. L’aveva scelta liberamente e Dio su quella libertà e soprattutto sulla sua gioia aveva posto la sua garanzia e il suo aiuto.
Ma l’essere umano, che é molto sensibile al portafogli e alle cose, lo é meno verso i sentimenti. Il portafogli non si tocca, la proprietà si rispetta, i sentimenti si possono calpestare come si vuole. E anche se esiste un comandamento per le cose e uno per gli affetti, la mancanza al primo è punita, l’altra è tollerata o addirittura permessa.
Gesù non approva questo comportamento e riporta tutto decisamente alla forma iniziale, ma non come una condanna o una imposizione. Egli si fa invece protezione della realtà più bella della vita di un uomo e di una donna, conoscendo quanto tempo ci ha impiegato nella conquista, quanti espedienti ha escogitato nel corteggiamento, quanto ha sognato di vivere insieme, quanti sacrifici si è imposto per starle accanto, quanto era orgoglioso nel presentarla agli amici, quanto era felice il suo cuore nel sentirla e nel vederla.
Non è strano l’amore, è strano l’essere umano che spesso non riesce a salvarsi dagli agguati che egli stesso si procura. Tanto impegno nel conquistare e così poco o niente nel coltivare. Povero amore, sognato eterno e nato per finire anzi tempo.
Tutti svelti nel dire “non c’è più amore”, nessuno però dice “peccato l’ho fatto morire, l’ho gettato a mare!”.
[SM=x660000]
06/10/2006 15:10
 
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Quando si distrugge un amore....
un rischio che si corre ogni giorno direi quando nel rapporto entra monotonia e dare per scontato l'altro. Il patner non più visto come dono ma come "peso". [SM=x659943] [SM=x659957] [SM=x659896]
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