OLIMPIADI 2008 - BEIJING

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(Rosy)
00mercoledì 25 giugno 2008 13:49
-43
Portabandiera a Pechino
Sarà Antonio Rossi

Il canoista guiderà la delegazione italiana alla cerimonia inaugurale dei Giochi. L'ha annunciato il presidente del Coni, Petrucci. Una bella soddisfazione per il campione di Lecco, che alle Olimpiadi sale sul podio ininterrottamente dal 1992. Con all'attivo 3 ori. Lui: "Una decisione che mi inorgoglisce"

ROMA, 24 giugno 2008 - Antonio Rossi sará il portabandiera azzurro ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. La decisione è stata comunicata dal presidente del Coni, Giovanni Petrucci alla Giunta. Petrucci ha ufficializzato la scelta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, attraverso l'invio di una lettera.
ORGOGLIO - "E'un ruolo che mi inorgoglisce", ha detto Rossi dopo l'annuncio. "Sono chiaramente soddisfatto - ha affermato il canoista azzurro in una nota - ed è questo un successo che voglio condividere con tutti coloro che mi sono stati vicini, anche e non solo nei momenti più facili e vincenti. È un riconoscimento, oltre che un onore, che voglio dedicare alla mia famiglia, ai miei allenatori, ai miei compagni e a tutti i canoisti d'Italia che a Pechino, con il tricolore tra le mani, avrò l'onore di rappresentare unitamente a tutta l'Italia sportiva".
PALMARES - Rossi, tra quelli che gareggeranno a Pechino, è l'atleta italiano che vanta medaglie olimpiche nel maggior numero di edizioni (4), primato che divide con la schermitrice Giovanna Trillini (giá portabandiera ad Atlanta 1996). Rossi, come la Trillini, sale sul podio ai Giochi Olimpici ininterrottamente dal 1992. A Barcellona ha vinto il bronzo nel K2 500. Ad Atlanta 1996 ha conquistato due ori nel K1 500 e nel K2 1000. A Sydney 2000 ha ottenuto l'oro nel K2 1000, mentre ad Atene 2004 ha ottenuto l'argento nel K2 1000.
COMMENDATORE - Ha iniziato a dedicarsi alla Canoa nel 1980 e nel 1987 è entrato a far parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, al quale tuttora appartiene. Nel 2000 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito delle Repubblica Italiana. Nel 2005 è stato eletto membro della Giunta Nazionale del Coni. Grazie a questo incarico, sará il primo membro di Giunta a rivestire il ruolo di portabandiera in un'Olimpiade.
NON IL PIU' "ANZIANO" - Rossi ha nel suo palmares anche tre ori ai Campionati Mondiali (1995, 1997 e 1998), nonchè un oro (1997) e due bronzi (2002 e 2008) ai Campionati Europei. Nonostante abbia giá compiuto 39 anni, Rossi non sará il portabandiera più "anziano" della storia azzurra. Infatti, Raimondo D'Inzeo, classe 1925, fu alfiere ai Giochi Olimpici di Cittá del Messico nel 1968.
gasport
(Rosy)
00mercoledì 25 giugno 2008 13:57
Se non vi ricordate chi sia Antonio Rossi... [SM=g1360739] un po' di ripasso [SM=x988247]





(Rosy)
00mercoledì 23 luglio 2008 17:27
Rossi si taglia una ciocca
di capelli per il Tibet

Il canoista, che sarà portabandiera italiano ai Giochi di Pechino, ha aderito alla singolare campagna ideata da una giovane regista italiana. Il gesto ricorda quello dei monaci tibetani, che si rasano per testimoniare il loro abbandono delle cose materiali

MILANO, 23 luglio 2008 - Magari se ne accorgeranno solo i famigliari e gli amici più stretti, ma quando l'8 agosto sfilerà con la bandiera italiana allo stadio olimpico di Pechino, Antonio Rossi avrà qualche capello in meno.
CAMPAGNA - Il canoista ha aderito alla campagna "A wisp for Tibet - A peaceful act for a peaceful solution (una ciocca per il Tibet - un gesto pacifico per una soluzione pacifica)", tagliandosi una ciocca di capelli insieme ai compagni della nazionale olimpica di canoa e kayak. La campagna è stata ideata da Cinzia Pedrizzetti, una giovane regista di Arona, e dal creativo pubblicitario Andrea Rosagni, genovese, che hanno provato (e a quanto pare ci sono anche riusciti) a coinvolgere gli atleti italiani che andranno a Pechino.
MONACI - Il gesto simbolico vuole ricordare quello dei monaci tibetani, che si rasano completamente per testimoniare il loro abbandono delle cose materiali. "Abbiamo pensato di coinvolgere gli atleti - spiega la regista - per far capire che lo sport è per la pace e che non è vero che nessuno si sta accorgendo della situazione in Tibet".
VIDEO - Il portabandiera azzurro ha dato subito la sua disponibilità ed è stato raggiunto nel ritiro in Val Senales, dove è stato ripreso mentre si taglia la ciocca e mentre si esibisce nel taglio dei peli delle ascelle di Luca Piemonte, membro della squadra del K4. Su YouTube imperversano i filmati di personaggi più o meno noti che si tagliano ciocche di capelli, che saranno poi inviate al consolato cinese.
gasport
(Rosy)
00mercoledì 23 luglio 2008 17:28
(Rosy)
00mercoledì 23 luglio 2008 17:32
Questo è il sito ufficiale del CONI per le Olimpiadi.
@bat@
00mercoledì 23 luglio 2008 23:19
TRIATHLON - FACCIAMO IL TIFO IL 19/08 PER EMILIO D'AQUINO.....ERA UN BIMBO MINGHERLINO CHE NUOTAVA CON ME E FU MESSO DA PARTE, NON GLI FU DATA IMPORTANZA E LUI HA CONTINUATO DIVENTANDO UN GRANDE CAMPIONE DI TRIATHLON.

BAT
(Rosy)
00mercoledì 30 luglio 2008 15:00
-9
Un motivo in più per guardare le olimpiadi [SM=x988245] [SM=x988247]

(Rosy)
00mercoledì 30 luglio 2008 15:02
Per la pubblicità di biancheria intima

(Rosy)
00giovedì 7 agosto 2008 18:29
Tutto facile per l'Olimpica
Honduras battuto 3-0

Gli azzurri di Casiraghi al debutto ai Giochi si impongono in scioltezza grazie alle reti di Giovinco (una prodezza), Rossi (su rigore) e Acquafresca (ancora penalty). I centroamericani sprecano invece dal dischetto: Pavon calcia alto

QINHUANGDAO (Cina), 7 agosto 2008 - Tre gol con due rigori (generoso il secondo), almeno tre palle gol pulite, una partita nel complesso dominata, con qualche affanno solo fra il 10’ e il 40’ del primo tempo, ovvero prima di "aprire" la partita: anche senza il fuoriquota Tommaso Rocchi, fermato in extremis da un leggero infortunio, l’Italia parte bene nel torneo olimpico, con una vittoria contro l'Honduras che adesso sarà da confortare domenica, battendo la Corea del Sud, per arrivare alla partita con il Camerun - teoricamente l’avversaria del girone più temibile - a punteggio pieno. Si è giocato con 23°, ma un insopportabile 98% di umidità: il fatto di aver messo al sicuro il risultato presto ha consentito agli azzurri di ridurre il dispendio di energie. Conterà anche questo.
LA GARA - Partita in banca con una fiammata fra il 41’ e il 44’ del primo tempo, firmata dalla premiata ditta Giovinco-Rossi. Lo juventino sfrutta bene i primi metri di spazio "vero" lasciatigli dalla doppia cerniera dell’Honduras, battendo Hernandez con un sinistro secco da venti metri, indirizzato all’incrocio; il talentino del Villarreal, fino a quel momento un po’ in ombra, raddoppia poco prima del riposo, trasformando un rigore concesso per fallo di mano di Arzu su mezza girata di Acquafresca. Proprio il centravanti del Cagliari era stato protagonista dell’avvio di partita: prima trovando in extremis una maglia da titolare, visto che Rocchi - dopo una contusione al polpaccio destro che ieri era sembrata pochissima cosa - nel test prepartita aveva dimostrato di non essere al cento per cento; poi seminando rimpianti dopo appena 3’, per non aver sfruttato un faccia a faccia con il portiere Hernandez, dopo che Nocerino la aveva messo solo davanti alla porta. Già al 10’ l’Italia era tornata vicinissima al gol (destro di Montolivo, deviato di un soffio da Hernandez), ma da quel momento, complice anche la forte umidità, l’Italia aveva un po’ perso freschezza e il governo della partita, pur non concedendo granché all’Honduras, pericoloso soprattutto con le percussioni sulle fasce di Martinez e Padilla, ma al tiro (centrale e bloccato senza problemi da Viviano) una sola volta, al 15’ con Rodas. Ancora Acquafresca, procurandosi - e poi trasformando - un secondo rigore avrebbe messo ulteriormente al sicuro il risultato.
A quel punto è successo ben poco: l’Italia si è potuta limitare a gestire la partita e ad amministrare le forze, mentre Casiraghi ha pensato a dosare le energie, dando fiato a Rossi con l’ingresso del contropiedista Abate e poi, per cause di forza maggiore a Bocchetti (uscito per crampi, sostituito da Coda) e a Giovinco, uscito fra gli applausi di tutto lo stadio e rimpiazzato da Marchisio. L'Honduras nel finale ha provato invano a trovare almeno il gol dell'onore, sprecando un calcio di rigore, calciato alto da Pavon.
dal nostro inviatoAndrea Elefante

(Rosy)
00venerdì 8 agosto 2008 20:28
Aperti i giochi
Arde il braciere a Pechino
Tutti insieme per lo sport

Suggestiva cerimonia d'inaugurazione: sfilano 204 Paesi, esuberante delegazione azzurra

PECHINO (Cina), 8 agosto 2008 - Quattromila anni di storia in 75’ di magia e incanto, un viaggio psichedelico dolcissimo dall’antichità al futuro, un’abbuffata visiva senza pericoli di indigestione, la sintesi perfetta tra elemento umano e supporto tecnologico, il simbolico lavorìo di migliaia di persone per raggiungere lo scopo del trionfo di una Nazione.
SUPERPOTENZE - La cerimonia inaugurale dei XXIX Giochi olimpici non ha tradito le attese, consegnando a quattro miliardi di spettatori l’orgogliosa perfezione di un Paese che sta viaggiando più veloce di tutto il resto del mondo (forse troppo) e da domani vuole dimostrarlo anche sui luoghi di gara (e molto probabilmente ci riuscirà). I suoni dei gruppi musicali convocati a Pechino da ogni parte della Terra hanno zittito per una sera i battibecchi politici tra le due superpotenze mondiali, Cina e Usa (tra l’altro entrambe convinte sostenitrici e praticanti della pena di morte).
ZHANG YIMOU -Lo spettacolo realizzato con la regia del maestro del cinema Zhang Yimou – tanto caro all’intellighenzia occidentale ma riconciliato con la realista dirigenza nazionale - ha ipnotizzato tutti gli occhi che ne hanno potuto godere. Tra mille suggestioni visive e sonore, ci hanno lasciato senza fiato gli otto minuti che hanno rappresentato il passaggio dai disegni antichi alla videografica del domani, in un tripudio abbacinante di fluorescenze e dissolvenze. E lasciarsi andare al godimento di questo trionfo di luci, suoni e fuochi d’artificio non dovrebbe far sentire in colpa, forse, nemmeno chi voleva – in questa occasione – ricordare al mondo i diritti negati in Cina. E’ più grave e ipocrita dimenticarsene negli altri 364 giorni dell’anno.
PARTECIPAZIONE - Libero ognuno di pensare che ci sia molto indottrinamento nello sforzo sovrumano collettivo di presentare al mondo la migliore immagine possibile della Cina, se anche fosse così bisognerebbe ammettere che il risultato è stato centrato. Ma è difficile pensare che sia tutto artificiale l’entusiasmo di migliaia di giovani che hanno voluto partecipare alla festa popolare, esibendosi con 15mila comparse in Mondovisione o nascosti all’umanità nel chiuso claustrofobico dell’ultima latrina, pulita in continuazione da frotte di devoti addetti per il comfort degli ospiti stranieri. E la gente che ha rotto i cordoni di polizia a piazza Tiananmen, anticipando di una ventina di minuti la festa per il conto alla rovescia che si chiudeva, alle 8 di sera del giorno 8 dell’ottavo mese dell’anno (combinazione magica per i cinesi), non poteva essere una gigantesca finzione.
SICHUAN - Il potere centrale, dal canto suo, ha cercato di dare spazio, nei limiti del possibile, a tutti i rappresentanti di un popolo con 56 gruppi etnici, senza dimenticare gli uiguri del lontano Ovest e i poveretti del Sichuan (era un piccolo eroe sopravvissuto al terremoto di maggio il bambino che affiancava il portabandiera Yao Ming).
ESUBERANZA ITALIANA - Dopo le meraviglie ipertecnologiche e futuristiche dello spettacolo, il break festoso della più tradizionale sfilata dei 204 Paesi partecipanti (il Brunei ha dimenticato di mandare l’iscrizione, a riprova che il dilettantismo olimpico esiste ancora), con gli inattesi boati riservati dal pubblico alle delegazioni di Taipei e a quella Usa, i mille costumi che hanno regalato un concentrato compendio visivo di antropologia culturale planetaria, la gioia e l’emozione degli atleti, la maggior parte dei quali avrà nella sfilata (e non nella gara) il ricordo da portare nella memoria. Una festa incontenibile (con gli italiani fin troppo esuberanti), già vista tante volte eppure sempre nuova (aumentano solo esponenzialmente, a ogni edizione, le camere digitali, ormai nelle mani di almeno metà dei partecipanti, in un duello infinito di piccoli e grandi obiettivi), che ha fatto da ponte al gran finale, con dieci-minuti-dieci di discorsi ufficiali, l’alzabandiera dei vessilli dei Giochi, l’emozionante accensione della Fiamma olimpica da parte del mito della ginnastica cinese, Li Ning, e l’esplosiva (in tutti i sensi) mitragliata di tre minuti di fuochi pirotecnici.
ATLETI, TOCCA A VOI - Le Olimpiadi sono iniziate, tra poche ore sarà già tempo di medaglie. Godiamoci questi sedici giorni di full immersion sportiva. Visto da qui, per una sera, il mondo sembra un po’ migliore.
dal nostro inviato
Marco Nicolucci
(Rosy)
00venerdì 8 agosto 2008 20:29
il braciere acceso
(Rosy)
00venerdì 8 agosto 2008 20:29
il nostro portabandiera
(Rosy)
00venerdì 8 agosto 2008 20:30
I nostri atleti
ELIPIOVEX
00venerdì 8 agosto 2008 21:47
Me la sono gustata tutta dall'inizio alla fine.
Molto suggestivo l'inizio con i giochi con le percussioni collegate ai led mentre ho apprezzato le coreografie che hanno utilizzato i giochi di luce. Nel complesso è stata un po' lunga (mi sono addormentata verso la fine hi hi hi)
Una tiratina d'orecchi la darei anche alla rai che ha ritenuto necessario fare le interruzioni pubblicitarie senza aspettare la fine. Secondo me è stato solo un disturbo.
E poi i diritti umani, tutti ne parlano fuori dall'ufficialità ma alla fine gli atleti erano tutti lì, magari qualcuno non è venuto alla cerimonia di apertura ma gareggerà lo stesso. Secondo me è ipocrisia pura. Se davvero hai una questione di principio che vuoi portare avanti non ti presenti e basta all'olimpiade...
(Rosy)
00venerdì 8 agosto 2008 21:50
Erano tutti lì, compreso Bush che ha discorso un mucchio e poi era a cena con il presidente cinese.

Gli atleti che non hanno partecipato alla cerimonia erano quelli, come i ciclisti, che gareggiano domani.

E comunque sono d'accordo con Rossi, se ci va il ministro degli Esteri alla cerimonia perchè non ci devo andare io atleta, con la bandiera del mio paese?
ELIPIOVEX
00venerdì 8 agosto 2008 21:52
Ma Frattini c'era? Non l'hanno mica inquadrato...
(Rosy)
00venerdì 8 agosto 2008 21:56
Re:
ELIPIOVEX, 08/08/2008 21.52:

Ma Frattini c'era? Non l'hanno mica inquadrato...



Su Eurosport hanno detto che c'era, secondo me la regia cinese non sapeva che faccia avesse e allora hanno inquadrato la DiCenta che sapevano chi fosse!


(Rosy)
00sabato 9 agosto 2008 10:55
Italia, una prima da urlo
Anche senza la Aguero

Le azzurre del volley, senza Tai nuovamente in viaggio verso Cuba, schiantano (3-1) la Russia campione del Mondo allenata da Gianni Caprara. Nel terzo set la ricezione fa la differenza

PECHINO (Cina), 9 agosto 2008 - Tutti in tribuna cercano Tai Aguero, ma lei è già in volo per cercare di raggiungere Cuba e la mamma Dulce Fedora. L’Italia però non si fa condizionare, non si piange addosso per aver perso la bicampionessa olimpica (dopo Del Core) e infila un’altra splendida vittoria sulla Russia, dopo quella di un anno fa nella semifinale dell’Europeo.
ITALIA VIVA - Comincia bene (almeno sul campo) l’Olimpiade delle azzurre che battono le campionesse del mondo e urlano a tutti la loro voglia di non arrendersi agli eventi contrari: hanno perso due giocatrici di grande peso, ma sono ancora qui, in piedi. Traballano qualche volta (in ricezione), ma escono a testa alta da questo primo difficilissimo test. La strada per il podio è lunga, ma l’Italia è viva e non si arrende. Cronaca L’Italia comincia bene: Barbolini manda in campo una formazione più "offensiva" con Nadia Centoni in diagonale alla regista Lo Bianco e Serena Ortolani schiacciatrice.
1-1 - La Russia ripropone l’eterna Evgenia Artamonova, adesso signora Estes (33 anni, da diversi anni fuori dal giro della Nazionale). La squadra campione del mondo allenata da Gianni Caprara, già battuta un anno fa nella semifinale dell’Europeo, non si raccapezza e soffre il ritmo delle azzurre che con una buona prova di Centoni e Ortolani portano a casa il primo set. Ma nel secondo le azzurre non si ripetono, Francesca Piccinini non sembra entrare nel ritmo partita e Lo Bianco fatica a trovare i palloni giusti per le proprie compagne.
LA MOSSA - La Russia riprende coraggio aggrappata ai colpi di Sokolova e Gamova, la partita prende un’altra strada e le azzurre vanno sotto pesantemente. Il c.t. Barbolini prova a cambiare le carte: manda in campo Guiggi per Barazza. L’Italia riprende il discorso interrotto nel primo set: la ricezione torna a funzionare (basata solo su due giocatrici, Piccinini e l’onnipresente Cardullo) e per la Russia scende la sera anche se è solo mezzogiorno.
L'ACCUSA - Il suo allenatore, poi in conferenza stampa accuserà la mentalità di tutto un Paese, troppo incline a trovare giustificazioni per le proprie atlete, mentre l’Italia infila una fantastica prima vittoria e già alla prima giornata annuncia a tutti: anche senza Aguero e Del Core può giocarsela con tutte.
dal nostro inviatoGian Luca Pasini
(Rosy)
00sabato 9 agosto 2008 10:56
La gioia delle nostre ragazze
(Rosy)
00sabato 9 agosto 2008 12:12
Il rimpianto di Rebellin
"L'oro è un'altra cosa"

Il corridore veneto, 37 anni oggi, prova a sorridere dopo il secondo posto alle spalle di Sanchez: "Vincere una medaglia all'Olimpiade resta comunque un sogno realizzato. Ma ero a un passo dalla vittoria, peccato"

PECHINO (Cina), 9 agosto 2008 - Samuel Sanchez campione olimpico nel ciclismo su strada. Oro alla Spagna, che in questo 2008 indimenticabile ha vinto il Giro (Contador), il Tour (Sastre), molte classiche (Valverde e Freire), per non parlare delle altre discipline. L'argento è per l'Italia, appeso al collo di Davide Rebellin, straordinario e come spesso gli è accaduto, perfetto fino a un metro dal traguardo. Terzo posto per Fabian Cancellara, che ai Giochi era arrivato per puntare forte sulla prova a cronometro e invece ha rischiato di chiudere in trionfo una rimonta travolgente negli ultimi 5 chilometri (sarà bronzo sul podio di Pechino). Bettini, fuori dalla lotta per il primo posto per ragioni tattiche e non di condizione, è diciottesimo. Valverde tredicesimo.
ULTIMO GIRO INFUOCATO - La corsa si è infiammata all'ultimo Giro, dopo gli attacchi di Franco Pellizotti, che avevano scremato il gruppo. Andy Schleck ha acceso la miccia. Il resto lo hanno fatto Evans, Kolobnev e Rogers, inseguiti da Sanchez e Rebellin, pedine che Italia e Spagna avrebbero voluto muovere in altro modo. Negli ultimi 10 km entrambi si sono ritrovati nella fuga buona, trascinati dal più piccolo dei fratelli Schleck, Andy, 23 anni, che ha mostrato nervosismo e inesperienza, ma anche un talento che lo porterà lontano. Il ritorno di Cancellara su Rogers e Kolobnev è stata una delle azioni più belle della corsa: lo svizzero ha recuperato una ventina di secondi in 5 chilometri, riportando l'australiano e il russo sul terzetto di testa. Poi il finale, amaro per Rebellin, beffato all'ultimo secondo da Samuel Sanchez, un corridore completo, ma che in questa stagione aveva vinto solo alla Vuelta Asturias.
E' COMUNQUE UN SOGNO - "L'oro è un'altra cosa, peccato perché ormai ero a un passo dall'oro", ha detto Rebellin dopo l'arrivo. "Salgo sul podio con un po' di tutto, ne ho fatti tanti di secondi posti ma questo è il più bello - ha aggiunto il corridore veneto, che oggi compie 37 anni, ai microfoni di Rai Sport -. L'argento è un sogno che tutti gli sportivi hanno, sei comunque a un passo dall'oro ed è una grossa soddisfazione". Sanchez - conclude - mi ha passato negli ultimi metri, è stata una volata regolare ma si vedeva che era il più forte. Ringrazio i compagni e i tifosi".
ESEMPIO - "La mia è una medaglia pulita - ha aggiunto Rebellin - Ritengo di essere di esempio anche per i giovani. I risultati si ottengono sempre con sacrifici e voglia di allenarsi Anche in inverno mi concedo solo 2-3 feste, ma il mio divertimento è uscire in bici". Rebellin ha anche un ricordo per Fabio Casartelli (scomparso dopo una caduta nel corso del Tour del 1995), con cui 16 anni fa a Barcellona condivise l'esperienza olimpica: "Sono sicuro che da lassù avrà fatto il tifo per me".
gasport

ELIPIOVEX
00sabato 9 agosto 2008 22:21

ESEMPIO - "La mia è una medaglia pulita - ha aggiunto Rebellin - Ritengo di essere di esempio anche per i giovani. I risultati si ottengono sempre con sacrifici e voglia di allenarsi Anche in inverno mi concedo solo 2-3 feste, ma il mio divertimento è uscire in bici". Rebellin ha anche un ricordo per Fabio Casartelli (scomparso dopo una caduta nel corso del Tour del 1995), con cui 16 anni fa a Barcellona condivise l'esperienza olimpica: "Sono sicuro che da lassù avrà fatto il tifo per me".



speriamo sia vero che è pulita!
Comunque il ricordo di Casartelli mi ha fatto commuovere.


Eccolo qui, secondo me mai abbastanza rimpianto.
Gran bel atleta. E' rimasto nel cuore anche a me!
(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 09:16
Phelps e Rice, che record
Niente podio per gli azzurri

Grandi imprese a Pechino nei 400 misti: la finale maschile è dominata dall'americano, con Boggiatto che chiude 4° e Marin 5°. Tra le donne, l'australiana precede la Coventry e la Hoff. Alla Filippi non basta il record italiano per la medaglia: finisce 5ª

PECHINO, 10 agosto 2008 - Michael Phelps ha vinto la prima gara di nuoto dei Giochi, i 400 misti, con un record del mondo clamoroso. Ha nuotato in 4’03"84, al mattino, migliorando di 1"41, il suo primato ottenuto ai trials di Omaha lo scorso 29 giugno.
LA GARA MASCHILE - E’ stata una gara fantastica in cui i due azzurri, Boggiatto e Marin, si sono fatti onore, piazzandosi al quarto e quinto posto. Phelps, in corsia 4, ha subito impresso alla gara un passo micidiale. L’ungherese Laszlo Cseh ha cercato di resistergli valorosamente:55"07 contro 54"92 di Phelps a delfino, con Lochte vicinissimo, 55"81. Poi Lochte è passato in testa nella prima vasca del dorso, ma Phelps lo ha subito rimontato nella seconda: 1’56"49 contro 1’56"69 per i due statunitensi, con Cseh ancora in lotta, 1’57"43. Phelps ha allargato il vantaggio nella rana, dove Cseh ha superato Lochte, virando in 3’07"05. Poi si è allungato in una favolosa frazione a stile libero, volata in 56"79, per chiudere col record del mondo. Cseh, nella sua scia, ha polverizzato il primato d’Europa, secondo con 4’06"16, che migliora il 4’07"96 del 14 giugno scorso a Canet. Bush, rosso di gioia, con la bandiera tra le mani, in piedi, ha festeggiato l’exploit straordinario del suo campione. Boggiatto ha chiuso in 4’12"16, finendo quarto per la terza volta in questa gara alle Olimpiadi. Marin è giunto quinto in 4’12"47.
LA GARA FEMMINILE - Anche nella gara femminile dei 400 misti è caduto il record del mondo, ma non ad opera della favorita Katie Hoff, ma dell’australiana Stephanie Rice, al termine di un duello straordinario con Kristin Coventry dello Zimbabwe. Entrambe sono scese sotto il muro dei 4’30"0. Alessia Filippi non ha tradito le attese. Ha nuotato una grande gara, migliorando ancora il primato italiano e portandolo a 4’34"34. L’australiana ha polverizzato il primato di Katie Hoff (4’31"12), portandolo a 4’29"45 e migliorandolo di 1"67. Alessia Filippi ha ritoccato il primato di ieri (4’35"11), arrivando a 4’34"34. Alessia ha nuotato a questo ritmo: 1’04"88 a delfino, 2’12"32 a metà gara, 3’33"45 dopo la rana e ha chiuso bene in libero con una frazione da 1’01"72.
INNO INTERROTTO - Piccola gaffe durante la premiazione per la medaglia d'oro di Phelps: al momento dell' inno americano e alla presenza del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, venuto per vedere gli atleti americani, le note si sono interrotte per alcuni secondi, gettando nell'imbarazzo gli organizzatori. In tribuna autorità, dove l'inquilino della Casa Bianca sedeva accanto alla moglie Laura, sorriso e un po' di stupore per il fuori programma. Anche il vincitore ha sorriso, mentre dal pubblico arrivava qualche fischio di disapprovazione.
dal nostro inviato
Claudio Gregori

(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 09:22
Meglio di così la Filippi non poteva fare. Migliorarsi due volte consecutivamente non è certo da tutti, se nemmeno il record italiano basta per una medaglia bisogna farsene una ragione!

Gli altri due gareggiavano contro dei mostri, anche se avessero fatto il tempo di qualificazione non sarebbero andati a medaglia.
(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 09:24
Re:
ELIPIOVEX, 09/08/2008 22.21:


ESEMPIO - "La mia è una medaglia pulita - ha aggiunto Rebellin - Ritengo di essere di esempio anche per i giovani. I risultati si ottengono sempre con sacrifici e voglia di allenarsi Anche in inverno mi concedo solo 2-3 feste, ma il mio divertimento è uscire in bici". Rebellin ha anche un ricordo per Fabio Casartelli (scomparso dopo una caduta nel corso del Tour del 1995), con cui 16 anni fa a Barcellona condivise l'esperienza olimpica: "Sono sicuro che da lassù avrà fatto il tifo per me".



speriamo sia vero che è pulita!
Comunque il ricordo di Casartelli mi ha fatto commuovere.


Eccolo qui, secondo me mai abbastanza rimpianto.
Gran bel atleta. E' rimasto nel cuore anche a me!



Di Casartelli ne avevano parlato molto, non so se era stato lui o i giornalisti di loro sponte, però lo hanno ricordato spesso associato a Rebellin


(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 10:07
Volley: domato il Giappone

Discreto esordio degli azzurri di Anastasi che superano 3-1 (25-19, 25-18, 23-25, 25-17) la formazione asiatica. Decisivo nei momenti delicati Gigi Mastrangelo

PECHINO (Cina), 10 agosto 2008 - Il Giappone non si qualificava ai Giochi dal 1992 e casualmente aveva chiuso l’Olimpiade di Barcellona con una netta sconfitta contro gli azzurri di Velasco. E da un’altra partita contro l’Italia (guarda caso il destino) ricomincia questa avventura cinese dei nipponici. Passano gli anni e le stagioni, ma il risultato non cambia. Poteva essere anche questo un 3-0 (come allora) se non fosse stata per una pausa che Cisolla e compagni si sono presi nel terzo set dopo aver vinto nettamente in primi due: finisce così 3-1 (25-19, 25-18, 23-25, 25-17). Un calo di concentrazione e intensità che con avversari più quotati e con maggiori alternative in attacco potrebbe rappresentare un problema. Meno male che nei momenti delicati del match è uscita la leggenda del santo muratore, Gigi Mastrangelo.
CONCENTRATI - Anastasi inizia il torneo olimpico con Paparoni e Cisolla titolari (in panchina quindi Martino e Zlatanov) come schiacciatori ricevitori. L’Italia parte molto concentrata e attenta, forse memore della grande paura passata nella prima partita di qualificazione olimpica a Tokyo, qualche mese fa, quando gli azzurri rimontarono una situazione “impossibile” andando a vincere il match dopo aver recuperato il quarto set (erano sotto 1-2) da 17-24. Meno difficoltà questa volta perché gli azzurri mettono subito le cose in chiaro a muro e in difesa, questo fa la differenza, scontata invece la supremazia azzurra in attacco, dove Fei, Cisolla e soprattutto Mastrangelo sono stati molto raramente fermati dalla formazione nipponica che non ha trovato nei suoi martelli - Koshikawa e Yamamoto – un valido supporto.
ORA GLI USA - Solo nel terzo set, grazie soprattutto a un calo degli azzurri, il Giappone è venuto alla ribalta aggrappato alle schiacciate di Shimizu, entrato al posto di Yamamoto. Ma nel quarto set la formazione di Anastasi ha rimesso le cose a posto incassando i primi due punti sulla strada che porta ai quarti di finale. Fra due giorni per gli uomini di Anastasi ci sono gli Stati Uniti che hanno da poco vinto la loro prima World League in Brasile. Un test molto importante per capire quali sono le reali ambizioni degli azzurri in questa Olimpiade.
dal nostro inviato
Gian Luca Pasini
(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 12:25
Pellielo ancora d'argento
E' il suo terzo podio olimpico

Dopo Sydney e Atene, il piemontese centra la terza medaglia olimpica consecutiva nel tiro a volo, specialità trap. Mai nessun italiano era riuscito in questa impresa nella fossa. L'oro va al ceco Kostelecky, l'altro azzurro Frasca cede nel finale e finisce sesto

PECHINO, 10 agosto 2008 - Un argento sofferto, bagnato di lacrime, ma soprattutto di pioggia. Una caterva di pioggia che, dopo la calura dei giorni scorsi, ha stravolto la finale di fossa olimpica, lanciando l’argento, il secondo olimpico consecutivo, di Giovanni Pellielo. Che, subito dopo l’impresa ha rinnovato la sua fede: "Ringrazio Dio per questa medaglia. Preferivo l’oro, ma sono contento perché ho fatto il massimo che potevo".
PIOGGIA E RECORD - Giovanni "Johnny" Pellielo, il più anziano dei 6 finalisti, con 38 anni e già 4 Olimpiadi alle spalle, aveva già conquistato il bronzo a Sydney e l'argento ad Atene: mai nessun italiano era andato sul podio in tre Olimpiadi consecutive nella fossa olimpica. Pellielo ha avuto momenti difficili, in questa prova, dopo i due zeri dell’ultima serie di qualificazione, in mattinata, ne ha collezionati altri due, sempre con piattelli in uscita a destra, mentre in precedenza aveva patito quelli con uscita a sinistra. Ma, favorito anche dall’abitudine di chi è nato e vive a Vercelli, è stato bravissimo a recuperare concentrazione e sicurezza, mentre tutti gli altri, meno l’impeccabile ceco David Kostelecky, accusavano le condizioni esterne.
IL FUTURO E' DI FRASCA - Pioggia e scarsa visibilità hanno messo subito fuori gioco Glasnovic e hanno distratto Alipov, quindi hanno stoppato l’esordiente Erminio Frasca, peraltro bravissimo, a 25 anni e alla prima Olimpiade, finché non è incappato in due zeri di fila, uscendo dalla lotta per il secondo e terzo posto. E finendo poi sesto, dopo spareggio, ma con grandi promesse future. A pagare l’effetto delle straordinarie condizioni esterne - pioveva anche in tribuna stampa - anche il due volte campione olimpico Michael Diamond, che era arrivato a Pechino da favorito. Ma prima ha acciuffato la finale per la cuffia dopo un playoff a tre, e poi è scivolato negli ultimi colpi ed è stato beffato nello spareggio per il bronzo dal campione olimpico uscente, Alipov.
RISULTATI - Finale trap maschile: 1. Kostelecky (R.Cec) 146 (121); 2. Pellielo (Ita) 143 (120); 3. Alipov (Rus) 142, dopo spareggio (121); 4. Diamond (Aus) 142, dopo spareggio (119, dopo spareggio); 5. Glasnovic (Cro) 140, dopo spareggio (119, dopo spareggio); 6. Frasca 140 dopo spareggio (Ita) 120.
dal nostro inviato
Vincenzo Martucci

(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 12:26
Guderzo splendido bronzo
"Devo capire cosa ho fatto"

Dopo l'argento di Rebellin arriva un'altra medaglia dal ciclismo. Nella prova su strada femminile Tatiana Guderzo è terza nello sprint finale. Oro alla britannica Cooke, argento alla svedese Johansson


PECHINO (Cina), 10 agosto 2008 - Una medaglia ancora più bella perché inattesa. Arriva dal ciclismo, che in due giorni ha regalato un argento, con Davide Rebellin, e un bronzo, con Tatiana Guderzo. La 24enne veneta (festeggerà compleanno il 22 agosto) è terza nella prova su strada femminile. Oro all'inglese Nicole Cooke, argento alla svedese Emma Johansson. Quindicesima Noemi Cantele. Vera Carrara si è ritirata a metà percorso.
ALL'ATTACCO - L'azzurra di Marostica ha corso all'attacco per metà percorso, soprattutto in salita. L'azione decisiva è nata a meno di 20 chilometri dall'arrivo, quando è stata proprio la Guderzo a riprendere Emma Pooley. Un gruppo ristretto di atlete ha guadagnato un margine sufficiente per giocarsi l'oro: Cooke (Gran Bretagna), Johansson (Svezia), Serup (Danimarca), Soedre (Austria) e appunto Tatiana Guderzo.
LO SPRINT - Ai - 8 il vantaggio era di 15" mentre dietro erano solo le tedesche a cercare di ricucire per la favorita Arndt. Troppo poco per riprendere il plotoncino di testa, che entrava negli ultimi due chilometri con cambi regolari. Ai 250 metri l'attacco della Cooke, velocissima sull'asfalto bagnato. Seconda la Johansson, terza Tatiana Guderzo. Un risultato straordinario dopo l'argento conquistato ai mondiali del 2004 di Verona.
LE DEDICHE - "Devo ancora capire cosa ho fatto oggi, ci penserò, mi godrò questo momento, farò festa, e poi penserò tra un mese al Mondiale", ha detto la vicentina ai microfoni della Rai. "Fino ad oggi questa stagione non era stata positiva, i risultati erano stati pochi per non dire nulla, ma grazie alla mia famiglia e alla mia squadra che mi sono state vicini, sono riuscita a reagire, ad impegnarmi di nuovo. Mi hanno ricordato cosa sia la grinta e la determinazione - ha aggiunto Tatiana Guderzo - ed il lavoro mi ha ripagato alla grande. Sono consapevole di essere un'atleta che ha molta grinta e voglia di fare. La costanza prima o poi paga".
gasport

(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 16:42
Tagliariol, la spada è d'oro

Il trevigiano batte 15-9 nella finale della spada il francese Jeannet e conquista la prima vittoria azzurra a Pechino: "Volevo tornare a casa con una medaglia"

PECHINO (Cina), 10 agosto 2008 - E’ della scherma il primo oro italiano della XXIX Olimpiade. A Pechino è Matteo Tagliariol a rompere il ghiaccio vincendo 15-9 la finale della spada contro il francese Fabrice Jeannet. Nella Fencing Hall di Pechino il 25enne trevigiano raggiunge un risultato che all’Italia mancava da 48 anni (Giuseppe Delfino vinse l’oro individuale della spada a Roma ’60) e conferma i progressi degli ultimi anni.
ANNATA INCREDIBILE - Questo oro olimpico è il clou della sua stagione incredibile - con la finale era già certo di alzare la coppa del Mondo 2008 - con tre successi in coppa del Mondo e una continuità di risultati impressionante. L’allievo di Angelo Mazzoni - l’olimpionico della spada nel 2000 - ha cominciato la sua corsa verso la medaglia olimpica nei sedicesimi contro il norvegese Torkildsen (15-10), poi il francese Robeiri (di solito bestia nera, stavolta regolato 15-11) e nei quarti l’olandese Verwijlen (15-11).
VOGLIA D'ORO - "Volevo tornare a casa con una medaglia, ero fiducioso perché a ogni incontro mi sono sentito sempre meglio - dice Tagliariol -. Qui a differenza delle altre gare devi tornare in pedana anche per il bronzo e non so se ce l’avrei fatta, perché quando perdo mi abbatto". Josè Luis Abajo nella finale per il terzo posto ha battuto 9-8 l’ungherese Gabor Boczko al minuto supplementare (a 4 secondi dalla fine, con la priorità all’avversario) e ha regalato la prima medaglia olimpica della scherma alla Spagna.
dal nostro inviato
Marisa Poli
(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 16:43
Troppa Italia per la Corea
SuperRossi, siamo ai quarti

L'Olimpica batte 3-0 gli asiatici. Protagonista l'attaccante del Villarreal che porta in vantaggio gli azzurri e poi fornisce a Rocchi la palla del raddoppio. Nella ripresa il gol di Montolivo

QINHUANGDAO, 10 agosto 2008 - Tre alla volta e avanti così: 3-0 all’Honduras, 3-0 alla Corea del Sud e l’Italia è già sicura dei quarti di finale. Si vedrà mercoledì, a Tianjin contro il Camerun, se ci arriveremo da primi nel girone: basterà un pareggio e sarebbe importante per evitare subito l’incrocio con un Brasile annunciato in grande crescita. Ma questa Italia, giocando da squadra e colpendo sempre al momento giusto, ha confermato di poter essere avversaria difficile per chiunque.
FASCE PIU' COPERTE - Oggi Casiraghi l’ha messa in campo con tre cambi rispetto alla formazione che aveva debuttato vincendo per 3-0 contro l’Honduras: l’esordio di Rocchi (assente giovedì per una contusione al polpaccio) che dopo aver superato positivamente il test pre-partita ha preso il suo posto al centro dell’attacco, davanti alla coppia Rossi-Giovinco; in difesa, sulla destra spazio a Motta al posto di De Silvestri e slittamento sulla corsia sinistra di Criscito (al posto di De Ceglie), con la nuova coppia centrale Bocchetti-Coda. In questo modo Casiraghi ha voluto coprire meglio le due fasce, temendo la prevedibile velocità dei coreani.
ROSSI IMPLACABILE - E proprio sulle fasce, invece, l’Italia ha costruito il 2-0 con cui dopo mezzora ha messo la partita sul suo piano preferito, costringendo ad una rincorsa più affannata i coreani, attesi con un buon possesso palla e poi messi in difficoltà con ripartenze improvvise. Dalla destra, dopo 16’, è arrivato un buon pallone che Rocchi ha girato in porta: sulla respinta è arrivato da dietro Rossi, che si è infilato fra due avversari e non ha perdonato Jung. Altri 16’, passati ad assestare la squadra dopo il passaggio della Corea del Sud dal 4-3-1-2 iniziale ad un 4-3-3 che si è dimostrato pretenzioso, e l’Italia ha raddoppiato: Giovinco ha "chiamato" al blitz sulla destra Motta, che con un’incursione straordinaria si è bevuto due avversari e ha messo in area un pallone che un falco come Rocchi - esattamente al posto giusto - non avrebbe mai potuto sbagliare. Da quel momento la partita è andata in discesa e stavolta è stato Rossi, più di Giovinco, a tormentare con tiri da tutte le distanze gli avversari, in difficoltà nell’attaccare un’Italia che ha occupato benissimo il campo, grazie anche al prezioso aiuto dei centrocampisti alla difesa.
DOMINIO - L’unico rischio è stato corso al 44’, quando Park Chu ha colpito di testa la traversa. Ma anche nella ripresa la vittoria non è mai stata in discussione, nonostante a metà tempo sia emersa la stanchezza fra gli azzurri e i coreani abbiamo preso un po’ di campo, senza però andare più in là di due tiri centrali, senza pericoli per Viviano. Anzi, dopo 2’ era stata l’Italia, con un pallonetto di Rossi fuori di pochissimo su assist prezioso di Rossi, a sfiorare il 3-0. Ma il gol della sicurezza sarebbe arrivato a tempo appena scaduto: contropiede di Acquafresca, bravo a servire Montolivo in ottima posizione: primo tiro sul palo, ma il viola non è tipo da sbagliare due volte.
MARCHISIO A RISCHIO - Domani, intanto, si valuterà in maniera definitiva l’infortunio a Claudio Marchisio, che ieri si è procurato un sospetto stiramento al polpaccio destro. Mentre la squadra si trasferirà a Tianjin, dove mercoledì affronterà il Camerun, il centrocampista andrà a Pechino per sottoporsi agli accertamenti clinici del caso, così da definire meglio l’entità del suo infortunio. Se dovesse rivelarsi importante come temuto, l’Italia avvierà le pratiche per la sostituzione e Casiraghi potrà avvicendare lo juventino con una delle quattro riserve a disposizione: favorito Candreva su Russotto.
dal nostro inviatoAndrea Elefante
(Rosy)
00domenica 10 agosto 2008 16:54
La seconda giornata
Cina in fuga nel medagliere Sud Corea seconda, Italia 5ª

Dopo la seconda giornata di gare i padroni di casa hanno 6 ori contro i tre dei diretti inseguitori. Gli Stati Uniti, a segno con Phelps, sono a quota due mentre l'Italia è quinta con un oro, due argenti e un bronzo

PECHINO (Cina), 10 agosto 2008 - Al termine della seconda giornata di gare la Cina allunga in testa al medagliere con 6 ori contro i 3 della Corea del Sud e i 2 di Stati Uniti e Repubblica Ceca. L'Italia, con un oro (Tagliariol), due argenti (Rebellin e Pellielo) e un bronzo (Cantele) è quinta nel medagliere.

SCHERMA UOMINI, spada individuale - Matteo Tagliariol è il primo olimpionicco azzurro di Pechino 2008: in finale ha prevalso 15-9 sul francese Fabrice Jeannet. Il trevigiano in precedenza aveva battuto 15-10 il polacco Tomasz Motyka nei sedicesimi, 15-11 il francese Ulrich Robeiri, 15-11 l'olandese Bas Verwijlen nei quarti e 15-12 lo spagnolo Jose Luis Abajo, poi vincitore del bronzo, in semifinale. Diego Confalonieri è uscito di scena nei quarti: ha sconfitto 15-10 il norvegese Sturla Torkildsen nei sedicesimi e 15-9 l'ungherese Geza Imre negli ottavi e poi si è arreso 14-13 ad Abajo. Niente da fare invece per Alfredo Rota, piegato dall’ungherese Gabor Boczko per 11-10 all’overtime al primo turno.

NUOTO UOMINI finali - Record del mondo nei 400 misti per lo statunitense Phelps, che vince la medaglia d'oro nei 400 misti con 4'03"84. Cseh, secondo, fa il record europeo con 4'06"16. Bronzo all'altro americano Lochte. Boggiatto chiude 4°, Marin 5°. Nei 400 sl, oro al sudcoreano Park, argento al cinese Zhang e bronzo allo statunitense Larsen. L'Olanda ha conquistato la medaglia d'oro nella staffetta 4x100 stile libero con il tempo di 3'33"76.

NUOTO DONNE finali - Nei 400 misti, Alessia Filippi fa il record italiano ma non basta per il podio: è 5ª nella gara vinta dall'australiana Stephanie Rice col record del mondo (4'29"45). Argento alla Coventry (Zimbabwe), bronzo alla Hoff (Usa). L'Olanda ha conquistato la medaglia d'oro nella staffetta 4x100 stile libero con il tempo di 3'33"76. Medaglia d'argento agli Stati Uniti, con la 41enne Torres, con 3'34"33, bronzo all'Australia con 3'35"05.

NUOTO UOMINI, eliminatorie - Emiliano Brembilla si è qualificato alle semifinali dei 200 stile libero con 1'47"04 in batteria (nono tempo assoluto). Fuori Massimiliano Rosolino, solo ventottesimo con il suo 1'48"76. Michael Phelps non forza e si accontenta del quarto tempo di qualificazione in 1'46"80. Mirco Di Tora ha ottenuto il record italiano nelle batterie dei 100 dorso con 54"39 e si è qualificato per le semifinali mentre Damiano Lestingi è il secondo degli esclusi con 54"78. Record del mondo nelle batterie della 4x100 sl statunitense (Adrian, Jones, Wildman-Tobriner, Grevers) in 3'12"23; record europeo per la Francia (Leveaux, Mallet, Steimetz, Bousquet) in 3'12"36 e record italiano per gli azzurri (Calvi, Galenda, Magnini, Santucci) in 3'12"65 che hanno staccato anche il biglietto per la finale.

NUOTO DONNE eliminatorie - Ilaria Bianchi ha mancato la qualificazione alla finale dei 100 farfalla. L'azzurra, impegnata nella seconda batteria della semifinale, alle prese con un problema agli occhialini, ha chiuso per ultima ed è stata poi squalificata per avere sgambato a rana. Non basta il personale stagionale (1'02"21) a Romina Armellini per evitare l'eliminazione in batteria nei 100 dorso. Record europeo nei 100 rana per l'austriaca Mirna Jukic in 1'07"06; Eliminata Roberta Panara che ha nuotato in 1'08"90, ventiduesimo tempo assoluto e record personale. Record olimpico e finale conquistatata col miglior tempo in batteria per Federica Pellegrini che nei 400 sl ha fermato i cronometri in 4'02"19.

EQUITAZIONE, concorso completo (dressage) - Ottima prestazione dell'Italia, che si piazza al quinto posto provvisorio rimontando due posizioni rispetto a ieri. In testa c'è l'Australia, domani la prova di campagna.

TIRO A VOLO UOMINI
, trap - Medaglia d'oro al ceco David Kostelecky con 146/150 davanti a Giovanni Pellielo, al terzo podio olimpico consecutivo, con 143/150 e bronzo all'australiano Diamond con 142/150. Sesto Erminio Frasca.

TIRO A SEGNO DONNE, pistola 10 metri - La cinese Wenjun Guo ha vinto l’oro. La Guo, al comando già dopo le qualificazioni, ha chiuso con 492.3 punti, realizzando il nuovo record olimpico della finale. L’argento è andato alla russa Natalia Paderina (489.1), il bronzo alla georgiana Nino Salukvadze (487.4). L’azzurra Maura Genovesi è stata eliminata nelle qualificazioni, piazzandosi in 28ª posizione.

ARCO DONNE, squadre - Le azzurre (Leonetti, Tonetta, Valeeva) hanno superato gli ottavi di finale battendo per 215-211 Taiwan, poi so arrese nei quarti alla fortissima squadra sudcoreana, che ha stabilito il nuovo record del mondo con 231 punti, contro i 217 delle italiane. La Corea del Sud (Park Sung-hyun, Joo Hyun-jung, Yun Ok-hee) ha conquistato la medaglia d'oro, argento alla Cina e bronzo alla Francia.

JUDO UOMINI, 66 kg - Nicola Giovanni Casale ha vinto il primo incontro dei preliminari battendo per ippon il cileno Felipe Novoa, poi è stato sconfitto dal nordcoreano Pak Chol Min. Ai ripescaggi 'azzurro è stato sconfitto per ippon dal russo Alim Gadanov dopo le vittorie sul turkmeno Guvanch Nurmuhammedov e sul portoghese Pedro Dias prima della sconfitta con Gadanov. Oro al giapponese Masato Uchishiba, argento al francese Benjamin Darbelet e bronzi al cubano Yordanis Arencibia e al nordcoreano Pak Chol Min.

JUDO DONNE, 52 kg - La cinese Xian Dongmei ha battuto in finale la nordcoreana An Kum Ae. Medaglie di bronzo all'algerina Soraya Haddad e alla giapponese Misato Nakamura.

SOLLEVAMENTO PESI UOMINI
, 56 kg - Non è in corsa per le medaglie Vito Dellino, 6° nel gruppo B. Oro al cinese Long Qingquan, argento al vietnamita Anh Tuan Hoang e all'indonesiano Eko Yuli Irawan.

SOLLEVAMENTO PESI DONNE
, 52 kg - Oro alla thailandese Prapawadee JaroenRattanatarakoon, argento alla sudcoreana Yoon Jin-hee e bronzo alla bielorussa Nastassia Novikava.

PALLAVOLO UOMINI - Italia a segno 3-1 sul Giappone nella giornata inaugurale del torneo.

BEACH VOLLEY UOMINI
- Il duo azzurro composto da Eugenio Amore e Riccardo Lione è stato superato dai brasiliani Marcio Araujo e Fabio Luiz con un doppio 21-18. Martedì alle 15 prossima sfida contro i russi Barsouk/Kolodinsky.

GINNASTICA DONNE, rotazione a squadre - L'Italia è sesta, ultima di quelle scese in pedana, con 231,275 punti. L'unica ad avere conquistato una finale individuale è Carlotta Giovannini, terza nel volteggio con 15,137 punti. Vanessa Ferrari è fuori da tutte le finali ed è a rischio la sua qualificazione al concorso generale. Qui ulteriori approfondimenti.

TUFFI DONNE
, sincronizzato 3 m - Oro alle cinesi Wu Minxia e Guo Jingjing, argento alle russe Julia Pakhalina e Anastasia Pozdnyakova, bronzo alle tedesce Ditte Kotzian e Heike Fischer. Sesto posto per la coppia italiana Noemi Batki/Francesca Dallapé.

TENNIS DONNE
- Nel singolare successo di Francesca Schiavone che nel primo turno ha eliminato l'uzbeka Akgul Amanmuradova imponendosi 6-4 6-2. Esce di scena invece Sara Errani che ha ceduto 6-3 6-2 all'australiana Samantha Stosur. La giornata è stata caratterizzata dalla pioggia che ha costretto gli organizzatori a sospendere il programma in anticipo.

CANOTTAGGIO - Marcello Miani ed Elia Luini si sono qualificati alle semifinali del doppio pesi leggeri vincendo la seconda batteria. Il quattro pesi leggeri (Vlcek, Amarante, Amitrano, Mascarenhas) si è qualificato alle semifinali piazzandosi terzo nella seconda batteria. Semifinali col secondo posto nella prima batteria anche per il quattro di coppia (Agamennoni, Venier, Galtarossa, Raineri).

BASKET - Prima giornata del torneo maschile: Russia-Iran 71-49, Germania-Angola 95-66, Spagna-Grecia 81-66, Lituania-Argentina 79-75. Croazia-Australia 97-82.

CICLISMO - La gara su strada femminile ha visto il successo la britannica Nicole Cooke che ha battuto allo sprint la svedese Emma Johansson e l'italiana Tatiana Guderzo.

PALLANUOTO- Netta sconfitta al debutto per il Settebello che è stato sconfitto 11-7 (3-3, 2-0, 4-1, 2-3) dalla Croazia.

VELA - Dopo la terza e la quarta regata della classe Finn retrocede al 14° posto Giorgio Poggi. Sempre quindicesime e ultime le ragazze (Calligaris/Scognamillo/Pignolo) della classe Yngling che anche oggi hanno ottenuto un 14° e un 15° posto.

CALCIO - Italia-Corea del Sud: 3-0 con gol di Rossi al 15', Rocchi al 32' e Montolivo al 45' della ripresa. Azzurri ai quarti di finale. Qui ulteriori aggiornamenti. Brasile a valanga (5-0) sulla Nuova Zelanda nel secondo turno, Argentina-Australia 1-0. gasport
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