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[SCI NORDICO] MONDIALI SAPPORO 2007

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    00 20/02/2007 17:28
    L'Italia si difende e rilancia
    Dopo i successi delle ultime due stagioni, i fondisti azzurri ci riprovano da giovedì ai Mondiali di Sapporo. Fari su Di Centa, Piller e Zorzi ma anche sui giovani Follis, Longa, Checchi e Clara

    SAPPORO (Giappone), 20 febbraio 2007 - Lontano, lontanissimo dai frastuoni e dagli echi olimpici di Pragelato. Dopo le conquiste del ’72 dei Thoeni nello sci alpino e dello slittino di Hildgartner, dopo il passaggio calcistico degli azzurri del Trap nel 2002, da domani notte tocca ai fondisti cercare gloria a Sapporo. Un anno dopo, appunto, i trionfi e le emozioni in casa. Due anni dopo, anche, la rassegna iridata di Oberstdorf. Quattro medaglie nel 2005, quattro nel 2006: bottini da incorniciare, per lo spessore dei risultati e per la dimostrazione di forza dimostrata dalla nostra Nazionale degli sci stretti.
    Cos’altro è se non un dominio mondiale l’oro-argento nella 15 km a tecnica libera di Pietro Piller Cottrer, l’argento in combinata di Giorgio Di Centa, o il bronzo della staffetta rosa guidata da Gabriella Paruzzi? Cos’altro è se non un dominio olimpico l’oro nella 50 km a skating di Giorgio Di Centa, l’oro della staffetta Di Centa-Valbusa-Piller-Zorzi, il bronzo in combinata del medesimo Piller e ancora della medesima staffetta rosa di una Paruzzi capace di andare sul podio per 5 Giochi consecutivi dopo aver conquistato nel 2002 l’oro olimpico e nel 2004 la coppa del Mondo?
    Sì, l’Italia del fondo in questi anni è stata un susseguirsi di risultati eclatanti, che neanche le polemiche interne di un ambiente sempre fumantino, hanno fermato. Così è lontano da tutti, sulla neve giapponese che cambia a ripetizione, che ora l’Italia si trova quasi in posizione di difesa: ha già dato, ma non può cedere anche se gli anni passano, due big come Valbusa e la Paruzzi si dedicano ad altro ormai. Nel nuovo quadriennio che porterà ai Giochi di Vancouver, ci sono posizioni da mantenere e giovani da lanciare. Nel primo caso da Di Centa, Piller e Zorzi non si prescinde sia nelle gare individuali che nella staffetta, curiosamente mai d’oro ai Mondiali e non più sul podio dal 1999 (unico superstite Dicentino); nel secondo caso dalle Follis, dalle Longa, dai Checchi e dai Clara ci si attende quel salto di qualità mai come quest’anno forse atteso e necessario.
    Deve arrivare dalle seconde file un segnale importante per mantenere la posizione di prestigio cui ci hanno portato in questi anni gli storici moschettieri. Tra le donne, l’ultima a salire sul podio individuale è stata Stefania Belmondo nel ’99 a Ramsau. Una vita fa. Il fatto è che ogni Paese si rinnova, e così si presenta difficile pronosticare fenomeni già pronti: si parla tanto del norvegese Petter Northug, ma la Norvegia in verità è più attratta per ora dalla sfida del biathleta Ole Einar Bjoerndalen, che dopo i 2 ori e argenti ai Mondiali di Anterselva punta a conquistare la medaglia nella 15 km per diventare il primo sul podio individuale dopo il Berger in staffetta. Finora la coppa del Mondo, Tour de ski compreso, è stata appannaggio del tedesco Tobias Angerer e della finlandese Virpi Kuitunen. Hanno lasciato poco, anzi niente: chi ha patito come la vichinga Bjoergen o l’estone Smigun, qui ha la grande opportunità.
    Anche i nostri in Coppa hanno arrancato. Vedremo se i segnali negativi erano solo orientati ad andare al massimo a Sapporo. Zorro è il più affamato e arrabbiato di tutti, Piller il più assediato, Di Centa il più ossessionato dal risultato che non arriva. Nel salto, che ha lanciato due nuovi prodigi come il leader di Coppa, Jacobsen (Nor) e il minorenne austriaco Schlierenzauer, capaci di lasciarsi dietro l’ex iridato Malysz (Pol) e il biolimpionico elvetico Ammann (Svi), lanciamo Andrea Morassi in coppia con Sebastian Colloredo. Nella combinata nordica dominata finora dal solito finlandese Manninen, Strobl e Munari possono solo partecipare con dignità. Le medaglie si conquistano altrove...
    Stefano Arcobelli
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    00 22/02/2007 21:09
    Sprint, doppio oro alla Norvegia
    Ai Mondiali di Sapporo, la Jacobsen vince la sprint a tecnica classica. Male le italiane. Tra gli uomini, Svartedal precede Larsson e Roenning. Frasnelli fuori nei quarti

    SAPPORO (Giappone), 22 febbraio 2007 - Estasi norvegese. I Mondiali di sci nordico si aprono nel segno dei vichinghi, che una volta dominavano le lunghe distanze e ora si esaltano con le kermesse. Nella sprint a tecnica classica -, contraddizione in termini tecnici perché o si spinge o si sprinta, ma tant’è - lo spettacolo è tutto nella cornice. In quel Dome di Sapporo che si scalda per la giapponesina Nobuko Fukuda, quinta, e crea l’atmosfera festaiola che in pista in verità latita. Niente sorpassi, spintoni, cadute, e persino le volate sono controllate.
    Alla fine emerge la nuova Marit Bjoergen (tristemente quarta nella finalina di consolazione), Astrid Jacobsen, ventenne figlia del Tempio di Holmenkkollen anche se nata a Trondheim, già campionessa juniores e appena 11 gare di coppa del Mondo con un solo podio, ora capace di far perdere l’imbattibilità di una Virpi Kuitunen apparsa priva di smalto nelle fasi finali, soprattutto nel rettilineo dentro lo stadio coperto e dopo aver chiuso col miglior tempo le qualificazioni. La finlandese leader di Coppa, è bruciata per l’argento anche dalla slovena Petra Majdic, che ha lo skiman italiano, quel Gianluca Marcolini che seguiva la Belmondo e poi la Valbusa. In questa gara, l’unica qualificata è stata Magda Genuin, diciottesima essendo arrivata ultima nel suo quarto di finale. Escluse dalle prime 30 Marianna Longa (39ª), Karin Moroder (50ª) e Stephanie Santer (55ª).
    La prova maschile con 3 svedesi, due norvegesi e un americano, è andata a Jens Arne Svartedal che ha battuto Larsson e il connazionale Roenning, con Lind e Newell sotto il podio. Out nei quarti Loris Frasnelli (quinto nel suo quarto), che ha gareggiato nel giorno del suo 28° compleanno, e costretto a rientrare in ospedale Renato Pasini, incredibilmente squalificato per "pattinata" in curva in avvio di discesa dei quarti. Pasini domani proverà a rifarsi di rabbia in coppia con Zorzi a tecnica libera, mentre Arianna Follis scenderà in tandem con Sabina Valbusa. I nostri Mondiali, per le medaglie, cominceranno domani. Quando scatterà anche il programma del salto: dal grande trampolino schieriamo Morassi e Colloredo.
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli
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    00 23/02/2007 14:46
    Staffetta sprint: oro all'Italia
    Ai Mondiali di Sapporo Pasini e Zorzi conquistano il primo oro azzurro, 2ª la Russia, 3ª la Repubblica Ceca. Nella prova femminile, Valbusa-Follis chiudono ottave, oro alla Finlandia.

    SAPPORO (Giap), 23 febbraio 2007 - Uno sprint da impazzire: mozzafiato, stupendo, perfetto. Al fotofinish, per rendere l’idea di quanto Cristian Zorzi e Renato Pasini abbiano sofferto e meritato questo trionfo nel Dome giapponese. La sprint a tecnica libera in tandem premia la coppia più composita e strana che l’Italia del fondo potesse presentare ai Mondiali: lo Zorro delle mille volate e il Pax che ha faticato più a convincere i tecnici che a vincere e convincere in questa stagione in cui non è nemmeno nel book della federazione. Un azzurro "ripescato" per meriti stagionali acquisiti sul campo, anzi sugli sci. E il bergamasco è stato il compagno ideale per vincere contro i russi Mrilov e Rotchev, nella gara in cui la coppia ceca Kreczmer e Kozisek ha lasciato sotto il podio i quotatissimi Angerer e Teichmann. Pasini ha cambiato per ultimo in testa quasi lanciando il presagio del successo completato dal finanziere che pareva col morale sotto i tacchi e invece s’è rivelato grandissimo sprinter, capace di abbinare all’oro olimpico in staffetta questa gemma che gli è sempre mancata.
    Lui che nel 2001 cominciò ai Mondiali di Lahti con un argento individuale, qui ha ripreso il filo del discorso proprio mentre l’Italia un anno fa ha smesso di puntare sulla squadra di specialisti per ristrettezze economiche. Questo è il capolavoro di uno stellone ragionato, organizzato, rabbioso come quel Pasini che la sera prima non riusciva a smaltire la delusione per la squalifica immeritata nella gara in classico individuale; ed è il capolavoro di uno Zorro che vorrebbe disputare le ultime 3 stagioni più da fondista puro che da sprinter. Ora questo trionfo dà al fiemmese una carica in più per la 15 km e soprattutto per la staffetta, alla quale è sempre sfuggito il titolo iridato. Con uno slancio come questo, niente a questo punto è impossibile.
    L’Italia non vinceva un titolo mondiale maschile da Oberstdorf 2005, con un’altra coppia oro-argento, Piller Cottrer e Valbusa. Vent’anni fa con Marco Albarello, ora d.t. azzurro, e Maurilio De Zolt. Poi solo Silvio Fauner nella 50 km a Tunder Bay nel ’95. Questo è il primo titolo iridato azzurro non individuale a livello maschile. Insomma un’altra impresa da incorniciare, da quel pozzo d’oro chiamato fondo. Non è andata bene invece alle ragazze: Arianna Follis e Sabina Valbusa hanno chiuso all’8° posto nella sprint sempre a skating vinta dalle finlandesi Kuitunen e Roponen Lassila. Ha patito molto la veronese, che nella sprint non è più quella di sei anni fa, quando arrivò quarta. Proprio nella prima notte magica di Zorro...
    Infine nella sprint di combinata nordica (7.5 km), l’oro va al finlandese Hannu Manninen che dopo il 9° posto nel salto batte in volata in 17’40"2 il norvegese Moan (8° dopo il salto) e il tedesco Kircheisen a 29"5 (primo dopo il salto). L’unico azzurro in gara, Daniele Munari è 35° a 4’43"6 (2 posizioni recuperate dopo il salto), mentre l’altro azzurro Jochen Strobl, fermato per valori dell’emoglobina fuori norma (17.3 e non 18.5, limite 17) era in tribuna a tifare per la coppia d’oro del fondo.
    Dal nostro inviatoStefano Arcobelli
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    00 23/02/2007 16:23
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    00 24/02/2007 18:27
    Piller Cottrer, combinata di bronzo
    Terzo posto per l'azzurro ai Mondiali di sci nordico a Sapporo dietro ai tedeschi Teichmann e Angerer. La soddisfazione del sappadino: "E' come se l'Olimpiade di Torino non fosse mai finita"

    SAPPORO (Giappone), 24 febbraio - Il bronzo di Pillerino. Come all’Olimpiade, Pietro Piller Cottrer si conferma fondista completo, campione che coglie sempre l’attimo da quando emerse nel ’97 violando il tempio di Holmenkollen. Qui racconta che vorrebbe lasciare il Giappone da imperatore, dunque che non è affatto sazio, anzi: dopo il terzo posto dietro i tedeschi Axel Teichmann e Tobias Angerer, lo attende adesso la difesa mondiale della 15 km skating, nonché l’impegno in staffetta con la quale dovrà difendere l’oro olimpico. La medaglia di Pragelato fu forse una sorpresa (si aspettavano tutti Giorgio Di Centa, vicecampione del mondo uscente), questa di oggi è stata una splendida conferma, dopo una prestazione impeccabile in entrambe le frazioni (15 km a tecnica classica, 15 a tecnica libera) condotte all’inseguimento e in una pista contrastata dal vento gelido contrario.
    Nel finale, il sappadino temeva la beffa allo sprint, lui che non è uno Zorro, tanto per intenderci, ma è stato aiutato da un po' di fortuna che non guasta mai quando si arriva a questi livelli: Pietro infatti temeva che in un arrivo a quattro avrebbe rischiato di patire dal norvegese Northug, che invece è caduto, inciampando. A quel punto, Pietro ha saputo difendersi le spalle e ha tentato persino di sorpassare il leader di coppa del Mondo, Angerer. Per Pietro è stata davvero una prestazione impeccabile, considerate le difficoltà. "Sono contento più che altro per i grandi sacrifici sostenuti negli ultimi mesi che mi hanno permesso di prendermi la rivincita sulla sfortuna di questi mesi - ha detto Piller Cottrer -. È stata una gara resa ancor più dura dal vento e dalle cadute di molti concorrenti. L'oro nella team sprint mi ha dato una grande carica, è come se l'Olimpiade di Torino non fosse mai finita. Quando arrivano le gare che contano, Piller Cottrer c'è sempre. Dedico il bronzo a una signora malata che mi ha scritto nei giorni scorsi".
    DI CENTA - A un certo punto della gara Piller Cottrer s’è trovato a fianco anche il compagno Giorgio Di Centa (alla fine 11°), emozionato per la notizia della nascita del primo figlio maschio, William, avvenuto due ore prima della gara a Tolmezzo, dove la moglie Rita ha partorito. Ha dovuto gareggiare sempre "in salita" o come dice lo stesso biolimpionico non al 100 per 100. "Non vedo l'ora di vedere William - ha spiegato - vorrei portargli come regalo una bella medaglia. Oggi non è stata giornata, ma io faccio sempre fatica nelle prime gare. Andrò sicuramente meglio nei prossimi giorni". Di Centa potrà rifarsi nella 15 km skating, nella staffetta se non nella 50 km classica di chiusura (lui è re l’eroe olimpico di quella a skating). Le cadute in una curva pericolosa hanno messo fuori dal gruppo di testa gli altri due azzurri, Roland Clara (21°) e Valerio Checchi (26°) che è stato stoico nel voler chiudere la prova nonostante un ginocchio gonfio ed escoriazioni al braccio sinistro. E’ probabile che a causa di queste condizioni lo sfortunato Checchi rischia di non partire per la staffetta in classico: Clara è l’alternativa. Intanto i tecnici Albarello e Chenetti gongolano: quest’Italia del fondo non smette di fare faville, dopo l’oro nella sprint a coppie di Zorzi e Pasini.
    Risultati - Combinata (15 km tc + 15 km tl ins.): 1. Teichmann (Ger) 1h11’35"8; 2. Angerer (Ger) a 5/10; 3. PILLER COTTRER a 9/10; 4. Filbrich (Ger) a 3"2; 5. Northug (Nor) a 8"2; 6. Legkov (Rus) a 9"5; 7. Bauer (R.Cec) a 15"5; 8. Soedergren (Sve) a 15"8; 9. Livers (Svi) a 15"9; 10. Vittoz a 1626; 12. Roenning (Nor) a 18"3; 13. Sommerfeldt (Ger) a 18"7; 14. M.Fredriksson (Sve) a 19"8; 15. Magal (R.Cec) a 23"5; 21. CLARA a 1’30"7; 26. CHECCHI a 2’21"6.
    TRAMPOLINO - Il ritorno di Simon Amman, che pareva destinato a rimanere l'uomo di una sola Olimpiade, quella del 2002 in cui realizzò una clamorosa doppietta d'oro, e che torna prepotentemente alla ribalata dopo i segnali in coppa del Mondo. Lo svizzero ha trionfato dal grande trampolino di Sapporo in 266.1 punti precedendo di un punto la sorpresa finlandese Harri Olli, autore di un salto da 136.5 metri, mentre il bronzo va al norvegese meno quotato, Roar Ljoekelsoey anziché al leader di coppa del Mondo, Jacobsen (solo 14°); sotto il podio l'ex iridato polacco Adam Laysz. Si qualifica per il second salto e chiude 22° Andrea Morassi, già un podio in stagione in coppa del Mondo, autore di 113.5 e 118 metri; solo 43° Sebastian Colloredo.
    HS 134 - Classifica: 1. Simon Ammann (Svi) 266,1 punti (125 + 134.5 metri); 2. Harri Olli (Fin) 265,9 (124 + 136.5); 3. Roar Ljokelsoy (Nor) 262,9 (123 + 135) 4. Adam Malysz (Pol) 258,3 (123 + 133); 5. Thomas Morgenstern (Aut) 255,3 (122 + 131.5); 6. Janne Ahonen (Fin) 249,9 (123 + 130); 7. Dmitri Vassiljev (Rus) 235,2 (121 + 125.5); 8. Andreas Kofler (Aut) 231,9 (118 + 125); 9. Martin Koch (Aut) 225,3 (117.5 + 123.5); 10. Gregor Schlierenzauer (Aut) 223,6 (115 + 124.5); 14. Anders Jacobsen (Nor) 219.6 (114.5 + 122.5); 22. Andrea MORASSI 203.7 (113.5 + 11[SM=g27989]; 43. Sebastian COLLOREDO 66.0 (97.5)
    dal nostro inviato Stefano Arcobelli
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    00 24/02/2007 18:56
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    00 25/02/2007 14:07
    La combinata è ancora russa
    Ai Mondiali di Sapporo Olga Savialova succede alla Chepalova battendo in volata la ceca Neumanova e la norvegese Steira. Marianna Longa brillante ottava, lontane le altre tre azzurre

    SAPPORO (Giappone), 25 febbraio - Resta in Russia il titolo della combinata femminile del fondo. Da Julia Chepalova, ferma per il secondo figlio, a Olga Saviolova. E’ stato costruito in Armenia l’oro mondiale di una prova da 15 km (7.5 km a tecnica classica e dopo il pit stop 7.5 km a tecnica libera): la Savialova aveva trionfato l’ultima volta in Italia, nella 30 km di Val di Fiemme 2003, e qui è tornata vincente, persino irresistibile, nella volata irresistibile contro Katerina Neumannova, la ceca campionessa olimpica della 30 km in linea.
    Si sono scambiate le parti, le due mamme, capaci di imprimere un ritmo forsennato, incessante alla gara insieme alla norvegese Kristin Steira, bronzo a 2"1 che ha reso amaro il rilancio di Evi Sachenbacher, la tedesca già al centro di un caso controverso di valori di emoglobina abnormi ai Giochi di Torino. In quattro hanno caratterizzato e deciso la gara, scavando quei distacchi decisivi nella frazione a skating che ha fatto più differenza rispetto al primo tratto in alternato. Quel passo che aveva messo in particolare evidenza (sesta al cambio) la mamma italiana, Marianna Longa, detta Mary. La ragazza di Livigno, al rientro in questa stagione, ha ottenuto il miglior risultato personale ai Mondiali chiudendo brillantemente ottava, davanti a campionesse affermate come la norvegese Bjoergen. Come dicono i tecnici azzurri, la Longa può ancora crescere a tecnica libera, e poi potrà fare il definitivo salto di qualità.
    Le altre tre azzurre hanno patito: Arianna Follis, nei primi 7.5 km non teneva abbastanza incamerando un distacco alla fine incolmabile. Il recupero a skating le ha consentito di chiudere 19ª, una reazione incoraggiante in vista delle gara della verità di martedì. E punta tutto ormai sulla 10 km tl a cronometro la più delusa del quartetto italiano, quella Sabina Valbusa, solo 33ª e due posti davanti ad Antonella Confortola. La veronese si trova nell fase più delicata della carriera, medita addirittura il ritiro se la neve non le darà riscontri importanti. Si sente vuota, forse paga la mancanza di una compagna come Gabriella Paruzzi, se non del fratello Bubo. Una gara, insomma, che sembra una piccola spia in prospettiva staffetta rosa, nella quale difenderemo il bronzo mondiale e olimpico.
    Nella gara a squadre di combinata nordica, successo netto della Finlandia di Manninen, al secondo oro, davanti alla Germania di Ackerman e alla Norvegia, che lascia sotto il podio l’Austria.
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli
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    00 27/02/2007 22:24
    Arianna Follis, bronzo mondiale
    A Sapporo l'azzurra è splendida terza nella 10 chilometri a tecnica libera, dietro alla ceca Neumannova e alla russa Savialova: "Questa medaglia è un sogno"

    SAPPORO (Gia), 27 febbraio 2007 - Il filo di Arianna non si spezza più. Anzi si lega direttamente a un passato prestigioso, alle ultime imprese mondiali di Stefania Belmondo targate Ramsau 1999. Era da 8 anni che l’Italia non conquistava una medaglia individuale femminile ai Mondiali: dalla doppietta d’oro, appunto, di Stefy, bionda come Arianna, piccola come Arianna, veloce come Arianna. La tecnica libera esalta queste fondiste italiane che sfidano le misteriose e possenti donne dell’est, come la russa Olga Savialova (già oro in combinata) o come Katerina Neumannova, olimpionica che qui conquista un titolo mondiale di forza, potenza.
    La Follis è invece di bronzo con tutta l’agilità di cui è dotata, e quella testardaggine che riesce a mettere in gara da quando le sta vicino Alessandro Biondini, il marito e skiman che da Gressoney l’ha portata a Frassinoro, sull’appennino modenese. Qui la valdostana ha trovato una nuova dimensione di serenità che la sta portando a una stagione memorabile, culminata con questo bronzo quasi impossibile tenuto conto dei presupposti di partenza, dei risultati finora ottenuti dalle ragazze italiane. La Follis, già due vittorie in coppa del Mondo e due medaglie in staffetta ai Giochi e ai Mondiali precedenti, è partita senza forzare, e dopo 2 km aveva l’11° tempo, poi a metà gara era quarta e temeva di restarci, come nell’ultimo rilevamento, quando la norvegese Steira, già sul podio due giorni fa, ha cominciato a patire la stanchezza ed è venuto fuori il recupero dell’azzurra, capace di un ultimo chilometro a tutto gas.
    E’ stato un finale davvero stupendo, con Arianna prima, poi seconda e terza in attesa della russa e della ceca. Anche le altre azzurre sono andate molto bene: ha reagito Sabina Valbusa, 13a, s’è superata Magda Genuin (12a) che ora potrebbe ambire al posto di staffetta; non ha demeritato Antonella Confortola, 23a, ma forse a rischio staffetta. Per l’Italia è la terza medaglia in questa rassegna: dopo l’oro in staffetta sprint con Zorzi e Pasini, e il bronzo in combinata con Pietro Piller Cottrer, ora questa gemma rosa. Stupenda, e sbocciata come un fiore. Magica Arianna.
    Lei ha definito "un sogno" la sua medaglia: "Dopo la delusione della 15 chilometri, non è stato facile ritrovare le motivazioni - ha spiegato - in genere se non sono soddisfatta delle mie prestazioni mi abbatto". Questa volta non è stato così: "Durante la gara ho ritrovato fiducia, gli sci erano veloci, mi sentivo bene e alla fine sono riuscita a conquistare la mia prima medaglia, un successo che per me vale moltissimo".
    RISULTATI 10 km tecnica libera donne: 1. Neumannova (R.ceca) 23’58"4; 2. Savialova (Rus) a 26"5; 3. FOLLIS a 30"2; 4. Steira (Nor) a 35"5; 5. Kalla (Sve) a 43"5; 6. Sachenbacher (Ger) a 46"; 7. Roponen Lassila (Fin) a 50"; 8. Shevchenko (Ucr) a 53"3; 9. Smigun (Est) a 57"9; 10. Korosteleva (Rus) a 58"8; 11. Medvedeva (Rus) 1’11"1; 12. GENUIN a 1’13"6; 13. VALBUSA a 1’17"0; 23. CONFORTOLA a 1’52"5.
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli
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    La tormenta beffa Piller Cottrer
    Ai Mondiali di Sapporo una fitta nevicata tradisce quasi tutti i big nella 15 km tecnica libera: l'azzurro, campione uscente, chiude decimo. Vince il norvegese Berger

    SAPPORO (Giappone), 28 febbraio 2007 - La caduta degli dei del fondo. Arriva improvvisa una nevicata fitta, diventata quasi tormenta, e sconvolge la 15 km a tecnica libera dei Mondiali nella quale l’Italia schierava cinque fondisti anziché quattro per l’oro di Pietro Piller Cottrer due anni fa ad Oberstdorf, dove maturò anche l’argento di Fulvio Valbusa. Qui succede l’incredibile: perché a succedere a Piller Cottrer è un biathleta prestato di tanto in tanto al fondo, Lars Berger, medagliato in staffetta due anni fa, e ora diventato il primo biathleta della storia a conquistato un titolo iridato nel fondo. Voleva riuscirci Ole Einar Bjoerndalen, ma anche lui per le condizioni atmosferiche che hanno stravolto la pista e fatto saltare ogni tipo di piano sui materiali da utilizzare, ha dovuto arrendersi finendo 16° e deluso.
    L’argento va a un altro atleta che non avrebbe dovuto esserci: il diciannovenne bielorusso Leanid Karneyenka, costretto dall’allenatore a venire a Sapporo per poter disputare la staffetta: lui stava preparando i Mondiali giovani di marzo a Tarvisio. Se non è follia. L’unico sul podio dal palmares di prestigio è Tobias Angerer, già argento in combinata dietro il tedesco Teichmann e davanti al nostro Piller Cottrer. Che nella sua gara esce con un 10° posto a 1’24" certamente bugiardo: in condizioni normali, o se fosse partito con i primi senza punti Fis, avrebbe trovato una pista veloce, cioé normale.
    Peccato perché la gara falsata è proprio la gara cui l’Italia teneva di più anche per poter proseguire un cammino mondiale e entusiasmante, fatto di un oro nella sprint a coppie tl, di Zorzi e Pasini, e di due bronzi, quello appunto di Piller e quello di ieri di Arianna Follis nella 10 km tl. Il biolimpionico Giorgio Di Centa chiude 28° a 2’23", Fabio Santus è 34° a 2’41"6, Valerio Checchi è 64° a 3’40"2 e Zorro è 70° a 3’53"9. S’è ritirato il francese Vittoz. I piani azzurri ora si spostano sulle staffette di giovedì e venerdì. Tra le i tecnici hanno scelto Magda Genuin, Mariana Longa, Sabina Valbusa e Arianna Follis; la 4x10 maschile sarà invece composta da Roland Clara, Giorgio Di Centa, Pieetro Piller Cottrer e Cristian Zorzi. La staffetta olimpionica punta a vincere il primo titolo iridato della storia. Avversari permettendo: e sperando nella clemenza del tempo...
    RISULTATI - 15 km tl uomini: 1. Berger (Nor) 36’50"; 2. Karneyenka (Bie) a 35"8; 3. Angerer (Ger) a 52"4; 4. Eder (Aut) a 58"3; 5. Teichmann (Ger) a 1’14"6; 6. Legkov (Rus) a 1’16"4; 7. Goering (Ger) a 1’17"9; 8. Olssson (Sve) a 1’19"3; 9. Hellner (Sve) a 1’23"0; 10. PILLER COTTRER a a 1’24"3; 28. DI CENTA a 2’23"; 34. SANTUS a 2’41"6; 64. CHECCHI a 3’40"2; 70. ZORZI a 3’53"9; rit. Vittoz (Fra).
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli

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    00 01/03/2007 13:05
    Staffetta, azzurre soltanto seste
    Nella 4x5 km mista femminile, l'Italia (Genuin, Longa, Valbusa e Follis) esce subito dalla lotta per le medaglie. Oro alla Finlandia, che precede Germania e Norvegia. Domani tocca agli uomini

    SAPPORO (Giap), 1 marzo 2007 - Nuovi ori e vecchi fantasmi. La Finlandia torna sul tetto del mondo nella staffetta femminile: l’ultima volta ci era riuscita nell’89 a Lahti, la città dove poi nel 2001 sarebbe scoppiato il più clamoroso doping di squadra che coinvolse anche una delle due superstiti di oggi: Virpi Kuitunen. Scontata la squalifica, la Kuitunen è tornata più forte di prima (infatti è leader di coppa del Mondo), sta superando ogni controllo e così può avviare il predominio della 4x5 km di oggi. La Kuitunen faceva parte insieme a Milla Jauho di quel quartetto d’argento poi estromesso a Lahti 2001 perché positive entrambe al plasma expander, un prodotto che nascondeva l’Epo. Tant’è.
    E’ curioso come le prime due finniche schierate in tecnica classica abbiano ottenuto lo stesso tempo (13’53"0), scavando un solco irrecuperabile. Uno scossone iniziale, quello di Virpi, che ha sorpreso tutte le altre inseguitrici, e mandato subito in crisi ad esempio Magda Genuin, che ha perso tutti i treni, lasciando il cambio all’11° posto a 1’08". Un distacco purtroppo fatale per alimentare le speranze del quartetto rosa: Marianna Longa in seconda frazione ha recuperato tre posizioni ma il ritardo superava il minuto e mezzo. Un gap che né Sabina Valbusa né Arianna Follis a skating hanno potuto annullare: così l’unica piccola soddisfazione per il fresco bronzo della 10 km, è stato chiudere sotto il minuto al sesto posto dietro la Repubblica Ceca dell’ultima Neumannova mondiale.
    Per l’argento e il bronzo hanno lottato la tedesca Evi Sachenbacher e la norvegese iridata della sprint, Astrid Jacobsen, sorpassata all’ingresso dello stadio. Sotto il podio la Svezia che con Charlotte Kalla, la più veloce di frazione a skating, niente ha potuto nella salita di metà giro contro la sempre sorridente tedeschina. Un podio che non assomiglia affatto né al precedente mondiale di Oberstdorf 2005 (Norvegia-Russia-Italia) né a quello olimpico di Torino 2006 (Russia-Germania-Italia) se non per l’argento ribadito dalle germaniche.
    Il quartetto rosa italiano, che ha perso Gabriella Paruzzi, è stato schierato dal tecnico Marco Selle secondo la speranzosa alchimia che rischiando nella prima frazione la più debole, avremmo potuto poi sperare nel miracolo di un recupero. Nel 2002 ai Giochi, Marianna Longa, ora molto pimpante, perse oltre un minuto e fece svanire i nostri sogni. Ora senza una Belmondo e una Paruzzi, sciamo "in difesa", e bisogna accettare questo risultato se non, col senno di poi, ripensare a uno schieramento diverso: cosa sarebbe cambiato con al lancio la Moroder? E non stava proprio bene a skating la Genuin? Domani tocca agli uomini: qui la posta in palio è più alta. Il team italiano è campione olimpico e non ha mai vinto l’oro ai Mondiali. Tratteniamo il fiato...
    RISULTATI - Staffetta donne (4x5 km mx): 1. Finlandia (Kuitunen 13’53"0, Saarinen 13’53"0, Roponen Lassila 13’00"6, Manninen 13’32"0) 54’18"6; 2. Germania (Boehler 14’47"9, Bauer 14’07"9, Kuenzel 12’53"5, Sachenbacher 12’41"2) a 11"9; 3, Norvegia (Skofterud 14’14"9, Bjoergen 14’19"9, Steira 12’34"0, Jacobsen 13’25"5) a 15"7; 4. Svezia (Dahlberg 14’19"3, Andersson 14’45"0, Kalla 12’32"3, Norgren 13’13"7) a 31"7; 5. Rep.Ceca (Erbenova 15’01"8, Rajdlova 14’21"8, Janeckova 13’11"5, Neumannova 12’27"[SM=g27989] a 44"3; 6. ITALIA (Genuin 15’01"3, Longa 14’21"9, Valbusa 13’11"9, Follis 12’39"6) a 56"1; 7. Russia a 1’20"6; 8. Giappone a 2’03"2; 9. Svizzera a 2’20"8; 10. Cina a 2’29"6.
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli
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    00 02/03/2007 15:33
    Staffetta, Italia nona e delusa
    Nella 4X10 il quartetto azzurro non entra mai in gara e paga problemi di sciolina. Vince la Norvegia, davanti a Russia e Svezia. Domani e domenica si chiude con la 30 km e 50 km classiche in linea

    SAPPORO, 2 marzo 2007 - Delusione mondiale. La staffetta italiana scesa in pista col pettorale numero 1 per via dell’oro olimpico, esce nona senza mai entrare in gara. Fatale, come per le azzurre il giorno prima, risulta la prima frazione in alternato, affidata al giovane Roland Clara, che chiude dopo 10 km a 59" di distacco dal gruppo di testa, lamentando evidenti problemi di sciolina. Ne avrebbe messa troppo sotto il suo sci, il finanziere altoatesino, dispiaciutissimo per non aver potuto dare un apporto importante al quartetto tricolore, che difendeva anche il prestigio e tentava di sfatare il tabù del primo titolo iridato.
    Niente ha potuto poi Giorgio Di Centa, anch’egli con evidenti freni sotto i piedi e il morale bassissimo: il biolimpionico ha provato a reagire nei primi chilometri senza successo: chiuderà a 1’25". E le speranze sono a quel punto svanite del tutto, proprio quando dovevamo tentare un grande recupero a tecnica libera con Pietro Piller Cottrer, autore del quarto tempo di frazione.
    Cristian Zorzi nell’ultimo tratto a skating ha avuto lo stesso atteggiamento di Di Centa, provando ad attaccare ma finendo rassegnato pure lui, che il titolo mondiale qui l’ha conquistato in coppia con Renato Pasini: "Volevo chiudere i Mondiali come li avevo aperti, peccato". Più demoralizzati che arrabbiati, i quattro moschettieri escono dallo stadio del fondo a testa bassa, consapevoli che questi Mondiali sono davvero stregati per la staffetta che non va a medaglia dal 1999 a Ramsau (l’unico superstite è Di Centa).
    Un tonfo quasi simile a quello della 15 km tl dove almeno le condizioni metereologiche erano state strane nel mezzo della gara: qui i materiali in classico sono alla base del flop, e neanche il d.t. Marco Albarello se n’è capacitato. "Meritavamo altro che questo risultato" ha detto il gran capo del fondo azzurro che si consola col quarto posto della Germania, la squadra più in forma del momento. La Norvegia si conferma d’oro come due anni fa ad Oberstdorf, battendo la Russia e la Svezia, con due dei quattro componenti del 2005, il vecchio Hjelmeset e il biathleta e ora iridato della 15 km, Lars Berger. Al lancio e nell’ultima frazione gli scandinavi hanno presentato due fondisti emergenti che cominciano a Sapporo a scrivere un’altra grande pagine per la patria dello sci nordico, ovvero Eldar Roenning e Petter Northug, che molti considerano giù il Dahelie del futuro.
    Noi rimaniamo aggrappati a tre guerrieri come Di Centa, Piller e Zorzi, abbiamo seconde linee che non riescono ad emergere come Valerio Checchi (delusissimo per l’esclusione dalla staffetta), Fabio Santus e Roland Clara, che nell’occasione in cui avrebbe potuto esaltarsi si trova a un certo punto addirittura ultimo nel gruppo. Troppo brutta questa Italia, per essere quella vera. Quella delle emozioni olimpiche di Pragelato. Domani e domenica si chiude con la 30 km e 50 km classiche in linea: con questo morale e questo pesante fardello proveremo a chiudere con orgoglio una rassegna che ci ha comunque regalato oltre all’oro di Zorzi-Pasini, il bronzo di Piller Cottrer in combinata e il bronzo di Arianna Follis nella 10 km tl.
    RISULTATI - Staffetta uomin i (4x10 km mx: 2tc/2tl): 1. Norvegia (Roenning 25’39"7, Hjelmeset 24’49"0, Berger 20’05"4, Northug 20’15"1) 1h30’49"2; 2. Russia (Pankratov 25’40"6, Rotchev 24’50"3, Legkov 20’03"0, Dementiev 20’18"5) a 3"2; 3. Svezia (M.Larsson 25’43"2, M.Fredriksson 24’45"5, Hellner 20’06"2, Soedergren 20’17"[SM=g27989] a 3"5; 4. Germania (Filbrich 25’40"5, Goering 25’10"7, Angerer 20’21"0, Teichmann 20’27"6) a 50"5; 5. Francia a 1’25"8; 6. Finlandia a 2’06"3; 7. Kazakistan a 2’07"2; 8. R.Ceca a 2’07"6; 9. ITALIA (Clara 26’34"7, Di Centa 26’11"3, Piller Cottrer 20’17"2, Zorzi 21’06"1) a 3’20"1; 10. Svizzera a 3’20"4; 11. Austria a 4’08"6; 12. Canada a 4’22"8; 13. Estonia a 4’41"6; 14. Bielorussia a 5’01"9; 15. Giappone a 5’50"4.
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli

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    00 03/03/2007 15:22
    La Kuitunen fa incetta di ori
    Ai Mondiali di Sapporo la finlandese conquista la terza medaglia più preziosa nella 30 km tecnica classica: è la regina della rassegna. Male l'Italia: la migliore è Confortola (14ª)

    SAPPORO (Giappone), 3 marzo 2007 - E tre. Virpi Kuitunen conquista il terzo oro nella 30 km a tecnica classica in linea e diventa la regina dei Mondiali di sci nordico. Prima di oggi aveva trionfato nella staffetta a coppie a skating con la Roponen-Lassila, e nella staffetta a quattro. Le mancava, insomma, solo il sigillo individuale. La finlandese, inoltre, era già salita sul podio anche nella sprint classica con un bronzo dietro la norvegese Jacobsen e la slovena Majdic, si era ritirata dalla combinata e non era partita nella 10 km a tecnica libera, la gara in cui Arianna Follis ha trovato il bronzo.
    Una Kuitunen scatenata che alimenta la sua leggenda di ex dannata (ai Mondiali di Lahti 2001 venne squalificata per doping) ora redenta, e forse troppo brava adesso per non alimentare nuovi sospetti. La finnica è la dominatrice assoluta della coppa del Mondo e ha conquistato il Tour de Ski sull’Alpe del Cermis. Una donna che non conosce la fatica, le mezze misure, i dubbi. E che combatte ormai più col mal di schiena, dice lei, che con le maldicenze: "Quella del passato era un’altra Kuitunen".
    In questa 30 km ha bruciato all’ultimo chilometro la norvegese Kristin Steira, degnissima compagna di fuga per due terzi di gara durante i quali ha tenuto il ritmo la terza classifica, quella vispa Teresa della vichinga Joauhg, ultima figlia della madre del fondo, la Norvegia che non aspetta più il ritorno in auge di una Bjoergen irriconoscibile ed ormai sempre in affanno (nona) ma lancia per il quadriennio olimpico che porterà a Vancouver, queste juniores d’assalto. Dopo Astrid Jacobsen, ecco Therese, 18 anni, che alla prima 30 km della sua vita, e ai Mondiali, pesca una medaglia sbalorditiva.
    In coppa del Mondo, la Joahug vanta due sole gare e un ottavo posto a Otepaa in questa stagione. Nei Mondiali dei colpi di scena, questa scandinava è l’ultimo fiore sbocciato. L’Italia aspettava una grande conferma da Marianna Longa, specialista della tecnica classica, che patisce problemi di tenuta nei primi giri, e conclude al 19° posto a 7’21". La miglior azzurra sarà Antonella Confortola, già medagliata di bronzo ai Mondiali e ai Giochi in staffetta, che chiude 14a: verso il decimo chilometro, la trentina nipote d’arte, ha accusato mal di stomaco perdendo il treno delle prime. Pure lei come Sabina Valbusa deciderà in primavera se continuare o ritirarsi. Stephanie Santer ha chiuso al 31° posto e Karin Moroder al 35°. Per il gruppo guidato da questa stagione da Marco Selle, i Mondiali si chiudono attorno alla medaglia di Arianna Follis.
    Domani la 50 km sempre in classico e in linea, darà l’ultima opportunità a Giorgio Di Centa per una riscossa personale dopo le delusioni in combinata, nella 15 km e nella staffetta. Bloccato dalla febbre Roland Clara, sarà Fabio Santus a rilevarlo, in gara anche Valerio Checchi e in dubbio Pietro Piller Cottrer visto il tipo di gara.
    COMBINATA NORDICA - Nella 15 km Gundersen di combinata nordica, trionfa Ronny Ackerman, l’eroe di due anni fa a Oberstdorf: il tedesco, quinto dopo il salto, lascia a 8"5 l’americano Bill Demong, 8° dopo il salto, e a 8"7 il finlandese Koivuranta; l’austriaco Chris Bieler (3°) lascia sotto il podio l’olimpionico e connazionale Gottwald. Non riesce al finlandese Hannu Manninen, leader di Coppa, il terzo oro su 3: ha pagato il 24° posto dopo il salto finendo a oltre un minuto. In questa gara rientrava Jochen Strobl, che ha chiuso 37° a 6’03 dopo aver recuperato 2 posizioni dal salto, mentre Daniele Munari ha chiuso 45° a 7’35".
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    00 04/03/2007 11:32
    Norvegia padrona della 50 km
    Ai Mondiali di Sapporo dominio assoluto di Hjelmeset che batte in volata il connazionale e campione in carica Estil. Di Centa (33°) l'unico italiano al traguardo, raggiunto con orgoglio

    SAPPORO (Giappone), 4 marzo 2007 - Estasi norvegese. La 50 km a tecnica classica in linea è risolta da una stupenda volatissima tra due norge, il 35enne Odd Bjoern Hjelmeset, bronzo olimpico 2002 e bronzo mondiale nel 2005, e il 34enne detentore uscente Frode Estil, bruciato dalla spinta ancora più ficcante del compagno-rivale. Un rush mozzafiato che esalta il grande rilancio mondiale della patria dello sci di fondo, uscito un anno fa dall’Olimpiade torinese senza ori e ora vincitrice del medagliere con 16 medaglie, salto e combinata nordica compresi.
    Stavolta la Norvegia ha azzeccato proprio tutto, con i suo grandi vichinghi di oggi e i giovani come Northug e la Jacobsen, uomini e donne dunque: è mancata solo la reginetta delle scorse stagioni, Marit Bjoergen, che in tre anni aveva prodotto comunque risultati straordinari. E’ stata una gara massacrante come poche, al termine della quale sono emersi i veri valori degli specialisti dell’alternato: e gli scandinavi restano i migliori interpreti, anche se dal centro Europa, Italia a parte, arrivano segnali interessanti: non a caso il bronzo è firmato dal tedesco Jens Filbrich, che per 6 secondi ha lasciato sotto il podio il re di Coppa e connazionale, Tobias Angerer; quinto s’è piazzato il ceco Lukas Bauer, sesto lo slovacco Bajcicak e settimo il francese Gaillard.
    Un solo italiano al traguardo: è Giorgio Di Centa, campione olimpico della 50 km a skating (dunque tutta un’altra gara) che ha voluto chiudere (33° a 10’15") per orgoglio dopo aver sofferto la crisi fatale al 18° chilometro, quando lo svedese Soedergren in salita ha effettuato un inutile (per lui, poi 14°) strappo. Di Centa è stato stoico, ammirevole, da esempio per tutti quei giovani che vorrebbero imitarne le gesta: senza sacrifici, fatica, senza sopportare le difficoltà di gare tremende come queste, non si può vincere alcunché nel fondo. Valerio Checchi, con problemi di materiali e il morale basso, s’è ritirato dopo 5 km, Fabio Santus al 35° km ha messo la freccia ormai sazio e Pietro Piller Cottrer non è neanche partito, demotivato. Almeno lui, rispetto a Di Centa, una medaglia l’ha conquistata nel bronzo: Di Centino non potrà portare a casa quella gemma che aveva promesso alla famiglia e al nenonato William: "Ho pensato a lui in gara, lui mi ha dato la forza di resistere".
    L’Italia dunque lascia il Giappone con 3 medaglie: una in meno dei precedenti Mondiali di Oberstdorf 2005 e dei Giochi 2006. L’oro è stato conquistato dalla coppia sprint Cristian Zorzi-Renato Pasini, il bronzo in combinata appunto da Piller Cottrer e da Ariana Follis nell 10 km tl. Ora per lo sci nordico ci sarà da chiudere la stagione di Coppa in Scandinavia, e superare l’esame politico federale in vista delle elezioni. Il d.t. Marco Albarello chiede ancora fiducia per il suo staff risultati alla mano, e martedì sarà al Coni per programmare l’attività per i Giochi di Vancouver. Albarello ha parlato di bilancio non completamente soddisfacente, qui, avendo l’Italia patito nelle due gare centrali: la 15 km dell’iridato Piller e la staffetta d’oro ai Giochi. Una volta tanto il 3 non è stato un numero perfetto.
    dal nostro inviatoStefano Arcobelli