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Cos'è il Tantra?

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2006 18:33
13/03/2006 13:15
 
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Insieme di dottrine e di pratiche millenarie volte all'espansione dell'ordinario stato di coscienza



La parola tantra può assumere una vastissima gamma di significati: essa indica allo stesso modo la trama del tessuto, la spola, una dottrina mistica o magica, un'opera scientifica ma anche lo svolgimento di una cerimonia, la continuità, la successione e la discendenza.

Come si può vedere tentare di definire questo termine è tanto arduo quanto necessario al fine di evitare fraintendimenti; esso deriva dalla radice tan - «espansione» - e tra - «liberazione»: con la parola tantra indicheremo dunque un insieme di dottrine e di pratiche millenarie volte all'espansione dell'ordinario stato di coscienza.

Questo ampliamento della consapevolezza include tutti gli aspetti della vita ed il Tantra è l'unica disciplina in cui viene compiuta la difficile sintesi tra gioiosa accettazione e liberazione.

In tempi recenti il Tantra ha conosciuto una grande notorietà in occidente, principalmente a causa dell'enfasi erroneamente posta sull'utilizzo di alcune pratiche sessuali; è bene chiarire come queste in realtà costituiscano solo una piccola parte della dottrina tantrica: essa combina corpo e mente, gioia e spiritualità, una solida base morale, la pratica quotidiana delle âsana per la purificazione del corpo e dei canali energetici, esercizi di concentrazione e meditazione.

Quando il discepolo perviene ad un più elevato stadio di consapevolezza, tramite il controllo dell'energia vitale diviene possibile utilizzare anche il sesso per favorire la crescita spirituale.

Per il non iniziato l'atto sessuale è un'esperienza limitata, nello spazio (in quanto incentrata sugli organi sessuali) e nel tempo (di breve durata, limitata ad un effimero istante di piacere fisico): grazie al Tantra l'adepto riesce ad espandere la propria percezione della sessualità, trasformandola in un'esperienza divergente cui partecipa ogni cellula del suo corpo, ogni fibra del suo essere, ed in cui il tempo nella sua accezione comune cessa di esistere.

Il tantrico giunge a questo risultato incanalando l'energia risvegliata dalle pratiche - kundalinî - attraverso le nâdî, o canali sottili, portandola da mûlâdhâra chakra, dove normalmente risiede, fino a sahasrara chakra toccando durante l'ascesa tutti i centri energetici principali del corpo.

15/03/2006 18:14
 
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Il Tantra è nato nella Valle dell'Indo a Monhejo-Daro 2000 AC. non come religione ma come stile di vita, nel quale l'unione del maschile e del femminile era essenziale per l'equilibrio interiore.
Nell'incontro col Buddismo,le pratiche di unione sessuale vennero abolite in quanto ritenute impure, e il Tantra si divise in:
-Tantra Bianco (affine al Buddismo indiano e prettamente spirituale, da cui nacque lo Yoga);
- Tantra rosso o della mano sinistra che continuò in clandestinità ad operare, sino ad essere riscoperto nei primi anni 60 con la rivoluzione sessuale.Indica la via spirituale attraverso l'unione anche fisica del maschile e del femminile (maithuna)mediante il contatto tra la Yoni femminile ed il Lingam maschile.
18/03/2006 20:36
 
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davvero interessante il tuo scritto
lupons se hai altre notizie sarei felice di conoscerlo meglio! [SM=x660050]
13/04/2006 17:09
 
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A COSA SERVE IL TANTRA?
Si può usare il Tantra per raggiungere degli obiettivi di crescita personale e spirituale su tre piani diversi:

1. Per sentirsi meglio nel corpo e nella mente, per vivere una relazione di coppia più soddisfacente e intensa

2. Per vivere la propria sessualità più serenamente e per conoscere le forme sottili e interiorizzate dell’energia sessuale quando si collegano con l’amore

3. Per sperimentare degli stati estatici e dei momenti di larga espansione mentale, per sviluppare l’osservatore interiore e la propria intuizione, per trascendere l’ego e collegarsi con il divino attraverso l’uso della kundalini e l’apertura dei sette chakra.

COS’E’ IL TANTRA
E’ una via spirituale che combina la sessualità con l’amore per agevolare la crescita spirituale. Tantra in sanscrito significa “strumento per ampliare la coscienza”. Le sue origini risalgono ai tempi pre-vedici, circa 2000 a.C. Fu tramandato poi segretamente in diverse scuole all’interno dell’Induismo e in modo aperto in Tibet, dove si è sposato con il Buddismo. Arrivato in occidente circa 10 anni fa, ha trovato un terreno culturale fertile, arato dalla rivoluzione sessuale e concimato dall’emancipazione della donna. Nella pratica tantrica si vive la sessualità in modo più interiore, si combinano sesso, amore e meditazione, si rivolge il faro della consapevolezza verso l’interno e non verso l’esterno, si scende nella profondità della propria anima, si viaggia nei territori della psiche umana, dove la donna solitamente assume la guida. La donna apre il proprio corpo e l’uomo la penetra corporeamente; l’uomo apre il suo cuore e la donna lo penetra con il suo amore. Ognuno si apre completamente all’energia dell’altro e si lascia impregnare fino ad essere strapieno, fino ad arrivare ai limiti del proprio sistema corpo-mente e a scoprire ciò che lo aspetta al di là della coscienza ordinaria.

METODI
Nell’Istituto Maithuna si insegna il cosiddetto “Tantra rosso”, nel quale si vivono pratiche e meditazioni in modo corporeo e non metaforico. Il percorso tantrico comprende cinque fasi che uniscono cinque desideri fondamentali dell’uomo e della donna.

1. Allargare la propria consapevolezza al corpo fisico e ai corpi sottili con le quattro chiavi del piacere. Alla base sta l’esperienza che l’essere umano ha compreso una verità soltanto quando il suo corpo l’ha compresa. Specialmente nella vita intima non basta sapere o conoscere le strategie difensive, le proprie emozioni profonde, le energie o le dinamiche di coppia, ma bisogna sperimentarle nel corpo e nell’anima, per poterle cambiare, integrare e accettare. A questo scopo lavoriamo con dei metodi che aumentano la consapevolezza corporea e la collegano con quelle emozioni che determinano le nostre scelte importanti, il modo di rapportarsi con gli altri e il nostro benessere.

2. Comprendere le dinamiche di coppia, le dinamiche mentali, corporee, affettive ed energetiche che avvengono tra un uomo e una donna appena entrano in una relazione. Dopo una comprensione di ciò che succede nel proprio corpo e nella propria aura si tratta di portare alla luce i mostri dormienti nella cantina della psiche e di allargare la consapevolezza a delle energie più stabili, ad una sessualità soddisfacente e all’amore che irradia dal cuore. Intimità non è qualcosa che cade dal cielo soltanto nei momenti fortunati, ma che possiamo imparare e curare all’interno della coppia. Qui i metodi di crescita in coppia si sposano con le pratiche tantriche.

3. Liberare la propria energia sessuale, non in senso di sesso sfrenato, ma in senso affettivo: sentirsi a proprio agio, ricollegare cuore e sesso, rilassarsi nell’atto amoroso e goderselo fino in fondo, distanziarsi dai tanti ideali che si ha in testa (il supermaschio, la donna sempre bella), ritrovare il piacere nel tempio del proprio corpo, coltivare una comunicazione intima col partner, abbandonarsi alle sensazioni più intime e condividerle in due. Dopo aver guardato in faccia i propri mostri interiori, dopo essersi ricollegati con l’energia cruda del primo chakra, tutto questo non rimane più un sogno, ma diventa molto concreto: iniziamo ad accettarci per quello che siamo, con le paure, con la follia, i sentimenti, i bisogni e i desideri più intimi e profondi. In questa fase del percorso utilizziamo sia dei metodi provenienti dalla sessuologia contemporanea che delle pratiche tantriche antiche.

4. Aumentare il piacere: molti faticano con la meditazione, non perché sia una prassi che viene dall’oriente o perché non sono abbastanza disciplinati, ma perché non sopportano il piacere che ne deriva. Siamo tutti abituati ad un certo limite di piacere e, appena lo superiamo, inconsciamente mettiamo in atto delle strategie per ridurlo di nuovo: per questo anche il periodo di innamoramento prima o poi finisce! Perché non sopportiamo di essere così aperti, amorevoli e vulnerabili. Nel Tantra, invece, ricostruiamo proprio lo stato di innamoramento, perché è lo stato che fa da trampolino per andare in estasi; è la chiave che più di qualsiasi pratica ascetica ci apre la porta al divino che ognuno contiene in sé. Rivediamo la sessualità sotto una nuova ottica: ciò che chiamiamo “sesso” è soltanto un 15% di quello che il sesso può diventare, perché da bravi autodidatti - e in materia di sesso siamo tutti autodidatti - abbiamo una visione molto limitata del piacere. Ora siamo pronti a sperimentare gli aspetti più fini e sottili della sessualità, a viverla in un modo più sereno, a provare altre forme dell’orgasmo oltre a quella che conosciamo, a portare l’energia sessuale (la kundalini) nei chakra superiori, a scambiarci delle energie tra uomo e donna nel circuito dell’intimità. In questa fase usiamo principalmente metodi tantrici e del Quodoushka (il Tantra degli sciamani d’America).

5. Il prossimo passo ci porta dall’orgasmo all’estasi. Qui non si tratta affatto di trasformare il sesso in “un’energia più pura o più spirituale”, come talvolta viene chiamato da una moderna corrente di repressione sessuale all’interno della new age, ma di ampliare l’orgasmo nel vero senso della parola, rimanendo pienamente cosciente. Estasi non è altro che un orgasmo più grande, un orgasmo che ci coinvolge pienamente, che pervade tutto il corpo, fisico ed energetico, e la mente per portarci al nostro centro, alla vacuità, alla piena consapevolezza, alla grande beatitudine. Quando l’uomo sperimenta la parte femminile in sé e la donna la parte maschile in sé, può avvenire il cosiddetto matrimonio interiore che ci prepara ad incontrare noi stessi e il partner senza filtri, senza maschere, senza limiti e ad amarsi in quello spazio meditativo, dove uomo e donna si aiutano a vicenda a salire la scaletta dei chakra per unirsi nell’oceano dell’orgasmo estatico e possono fare l’amore per ore. In questa fase i metodi sono essenzialmente tantrici (nella cornice del paradigma buddista): la scaletta dei chakra, il Tummo tibetano (meditazione sul fuoco interiore), il matrimonio dei chakra, l’orgasmo del cuore, l’onda della beatitudine.

Questo percorso tantrico è dettagliatamente descritto nei libri Tantra - La via dell’estasi sessuale (Bestseller, 323 pagine) e Tantra per due - Una guida per la felicità della coppia (394 pagine) di Elmar e Michaela Zadra, edizione Mondadori.

29/04/2006 05:29
 
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Per lupons
conosci il tantra perchè lo pratichi??
Se si cosa ti dà???
Raccontaci la tua esperienza con questa tecnica. [SM=x659879]
18/05/2006 22:33
 
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Re: Per lupons

Scritto da: discola2005 29/04/2006 5.29
conosci il tantra perchè lo pratichi??
Se si cosa ti dà???
Raccontaci la tua esperienza con questa tecnica. [SM=x659879]




Ho iniziato a seguire dei seminari di tantra all'inizio per curiosità, vedere se veramente il sesso puo' essere una via spirituale. Seguendo i seminari sono sceso molto in me stesso, ho affrontato e superato molti blocchi che avevo, liberando in pieno la mia sessualità.Ora ho preso un periodo di riflessione, l'ultimo seminario mi ha sconvolto, ha tirato su il marcio che avevo e non sapevo. Ora sto affrontanto me stesso.
20/05/2006 16:07
 
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Pensavo fosse
un seminario di erotismo e non pensavo che il tantra potesse essere e scatenare tanto "marcio" come succede??
Ti va di raccontarcelo?? [SM=x659877] [SM=x659925]
21/05/2006 18:20
 
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..per marcio intendo dire che durante i seminari si lavora molto in sè stessi, e quindi vengono a galla emozioni sopire, blocchi ecc. che vanno affrontati per andare avanti nel cammino interiore.

ti copio qui una definizione chiara sul Tantra:

"Nel Tantra, per un uomo, la donna è una manifestazione della Dea; per la donna, è l'uomo la manifestazione del Dio; per entrambi, attraverso il partner è possibile integrare e sperimentare gli aspetti mancanti dentro di sé, fino a trovare e realizzare l'uomo cosmico, l'androgino.

Ma per fare questo, per prima cosa, è necessario liberarsi e ripulirsi dallo sporco che i concetti di peccato, discriminazione sessuale, pornografia, violenza, perversioni appiccicano all'essere umano fin dalla sua prima infanzia.

Millenni di condizionamenti patriarcali fanno sì che, anche se può sembrare paradossale, sia molto più difficile vivere armoniosamente il principio del piacere che la sofferenza, che viene invece proposta ed offerta come valore dominante e essenziale per la realizzazione individuale.

Personalmente, continuo a ritenere che un principio divino che stabilisse che la sofferenza sia uno strumento per crescere, che il dolore (e non l'armonia, l'amore, la passione) sia un’espressione dello Spirito, sarebbe una manifestazione divina che a parer mio avrebbe bisogno di rivolgersi ad uno psicoterapeuta."

La visione proposta dalle culture matriarcali, e dallo stesso buddhismo, propone invece la sofferenza come l'indicazione di qualche cosa da correggere, da modificare, nel proprio percorso verso la felicità."

[Modificato da lupons 21/05/2006 18.21]

22/05/2006 13:52
 
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E' davvero interessante
quello che hai scritto l'unione del proprio sesso con il Dio del patner opposto crea completezza.
Non so da dove venga il concetto che la sofferenza porta alla felicità nel cristianesimo non mi sembra esista... nelle altri religioni non sono sicura.... [SM=x659896] [SM=x660017]
02/08/2006 18:23
 
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Re: E' davvero interessante

Scritto da: discola2005 22/05/2006 13.52
quello che hai scritto l'unione del proprio sesso con il Dio del patner opposto crea completezza.
Non so da dove venga il concetto che la sofferenza porta alla felicità nel cristianesimo non mi sembra esista... nelle altri religioni non sono sicura.... [SM=x659896] [SM=x660017]




Gesu' mori' sulla croce per noi...
02/08/2006 18:27
 
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Il Vangelo delle sofferenze.

Il Vangelo delle sofferenze ispirato ai testi sacri dedotti dalla storia della passione di Cristo, parlano della sofferenza come espressione qualitativa per l'eterogeneità di questo mondo.
Per il filosofo dove non c'è sofferenza, non c'è ricerca di Dio.
Nel Vecchio Testamento la sofferenza era data da Dio per un periodo circoscritto e poi l'uomo otteneva la soddisfazione e il perdono (Dio mette Abramo alla prova di sacrificare Isacco). La sofferenza perciò è continua perché è anelito continuo a Dio.
02/08/2006 18:33
 
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La sofferenza è la base dell'intera religione cristiana. Si soffre nella speranza di guadagnare un posto in paradiso.
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