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Una lettera del Papa...

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2006 18:46
18/09/2006 14:36
 
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Le parole del Papa

"Sono vivamente rammaricato per le reazioni suscitate da un breve passo del mio discorso all'Universita di Ratisbona, ritenuto offensivo per la sensibilita dei credenti musulmani". E' quanto ha affermato Benedetto XVI prima della preghiera dell'Angelus a proposito dell'ondata di protesta scatenata nel mondo islamico dal suo discorso all'Università di Ratisbona.

"Spero che la dichiarazione resa pubblica ieri dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in cui ha spiegato l'autentico senso delle mie parole, valga a placare gli animi e a chiarire il senso del mio discorso, che nella sua totalità era ed è un invito al dialogo franco e sincero, con grande rispetto reciproco". Il passo del discorso all'Università di Ratisbona, ritenuto offensivo dai credenti musulmani, era "una citazione di un testo medioevale, che non esprime in nessun modo il mio pensiero personale".
18/09/2006 14:41
 
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mi sembra un Papa molto umile
quello che tenta di far capire le cose che non sono state chiare in questi giorni a causa di un suo passaggio nella predica. Eppure ha scatenato il mondo...Che triste che si giudichino le parole senza esaminarne il contesto e lo stato d'animo di chi le pronuncia.
18/09/2006 14:49
 
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rubata al web....
Karo Allah,
io scrife te anche si io penza ke tu non esiste.
Io ho parlato con George (no no no mio secretario che è in facanza, ma simpatico petroliere ke guida United States) e lui è kontento perkè attakki dei tuoi figli alla mia persona dice ke gli danno prete. O forse lui parlava non di prete ma di pretesto, e poi diceva felice: Iran Iran, Iran… Bo, io no kapire.
Comunque Io scrife te per dirti che no ho offeso nessuno. Detto solo ke guerra e Dio stanno insieme kome strakkino e nutella.
Il mio interfento citava pezzi storici e ne kondannava il tono sorprendente. Infito anche Tu a leggerlo si avete internet e non solo vergini in fostro paradiso.
Mi hanno spafentato le parole di tuoi figli. Perchè sempre mettere bombe e violenze in mezzo? Perchè minacciare città e innocenti? Perchè non lasciare libertà di espressione?
Perkè non kapire che uomo, ragione, libertà è fede possono konvivere insieme senza rompersi le balle a ficenda? No diko solo a Te a ma ancke a me e miei amici kattolici. E’ ora di basta. Possiamo fifere in pace, konfrontandoci su nostri dissensi e senza ke sola donna o uomo deva più soffrire ankora.
Io kiede scusa per kose ke non ho detto si questo fa inkazzare. Ma poi makari kiediamo insieme perdono a umanità ke fogliamo servire per ki in nome di Dio muore, fa morire, fa soffrire a qualunque livello: ke è spettakolo pietoso e indegno di civiltà.
Ti fa? Dimmi di sì. Dai…
Dal Vaticano 17 settembre 2006, anno secondo del mio pontificato
Tuo, Joseph R.
Ps. Saluta piccolo Buddah ke è da un poko ke io non sento.

fonte
19/09/2006 00:04
 
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Da Avvenire .... il quotidiano dei cattolici italiani

Cari amici islamici

Il rispetto deve essere reciproco
Luigi Geninazzi

Quando, all'inizio del suo viaggio in Baviera, Benedetto XVI si paragonò all'orso di San Corbiniano costretto a portare fino a Roma un pesante fardello, non poteva certo immaginare che di lì a pochi giorni quel carico che gravava sulle sue spalle di Pontefice sarebbe diventato, improvvisamente e pretestuosamente, ancora più pesante. «Sono divenuto la tua bestia da soma, Signore!». Chissà quante volte gli sarà affiorata alle labbra questa antica giaculatoria di Sant'Agostino, di fronte all'ondata di contumelie e minacce che gli si sta riversando addosso dal mondo islamico, all'indomani della sua "lectio" - mal letta - che martedì scorso aveva pronunciato all'Università di Ratisbona.
È profondamente turbato Benedetto XVI, e non lo nasconde. È addolorato come lo può essere un maestro che è stato platealmente frainteso dall'uditorio. Turbamento e dolore sono infatti i sentimenti che trapelano dalla lunga nota diramata ieri dal neo-segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, secondo cui «il Santo Padre è vivamente dispiaciuto che alcuni passi del suo discorso abbiano potuto suonare come offensivi della sensibilità dei credenti musulmani e siano stati interpretati in modo del tutto non corrispondente alle sue intenzioni».
Il Papa-teologo crede davvero nella forza delle parole e torna a spiegare, attraverso il primo dei collaboratori, quello che aveva già detto molto chiaramente. Lo fa in modo limpido e trasparente, con grande semplicità e dignità. Non è una ritrattazione, non può esserlo, ma una puntigliosa precisazione. Spiega che la frase "incriminata" (il giudizio fortemente negativo sulla dottrina di Maometto espresso da un imperatore bizantino del XIV secolo) non rispecchia il pensiero del Papa ma rappresenta una citazione da cui egli ha preso avvio per svolgere le sue riflessioni sul «radicale rifiuto della motivazione religiosa della violenza, da qualunque parte essa provenga». E ribadisce, Bertone, richiamando tra l'altro il discorso tenuto se mpre da Benedetto XVI ai rappresentanti delle comunità musulmane, in occasione del suo viaggio a Colonia nell'agosto del 2005, «l'opzione inequivocabile in favore del dialogo inter-religioso».
I termini e i toni di questa dichiarazione dovrebbero ragionevolmente chiudere ogni polemica. Chi in questi ultimissimi giorni ha attaccato Papa Ratzinger, dipingendolo come un neo-crociato, dovrebbe chiedersi come mai, all'inizio della settimana, era stato invece raffigurato come difensore dell'islam, e propugnatore di un'alleanza forte con le religioni dell'Asia e dell'Africa. Non a caso, chi oggi ha più titoli per meravigliarsi di una reazione tanto schizofrenica è proprio Benedetto XVI. Che infatti non si stanca di predicare un cristianesimo «ragionevole», una fede che allarga i confini della razionalità e respinge il fanatismo. Da qui nasce il vero dialogo. «Un dialogo di cui abbiamo urgente bisogno», ha detto il Papa stesso concludendo la sua magistrale lezione di Ratisbona. Era, e rimane, un invito ai credenti, e una mano tesa agli islamici.
Con grande pazienza ed umiltà, Benedetto XVI è tornato ora a spiegarsi, a chiarire il suo pensiero. Lui, «il gentile custode dell'ortodossia cattolica», come l'ha definito un giornale tedesco, non impone nulla a nessuno. Tanto meno ai musulmani. Liberi, se vogliono, di non condividere il pensiero del capo della Chiesa cattolica. Ma neppure a loro è consentito di distorcere e svilire le parole del Papa per fabbricare un micidiale cocktail di menzogna e fanatismo che costituisce un ulteriore insulto al Dio unico, che noi e loro preghiamo.

ve lo offro ..... l'ho letto e mi ha fatto riflettere
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27/09/2006 18:37
 
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Finalmente questa volta hanno capito.
I mussulmani che hanno messo qualche sottolineatura al discorso fatto dal Santo Padre agli ambasciatori dei paesi islamici accreditati presso la Santa Sede hanno dimostrato due cose:
1) che stavolta il discorso l'hanno letto.
2) e che l'hanno capito.

E compiendo questa spettacolare duplice operazione intellettuale si sono accorti di avere davanti non un timido impaurito esponente dell'Occidente ma un coraggioso messaggero della pace evangelica. Che, a differenza di certe nostre degenerazioni, non tralascia mai la strada della verità.

Ratzinger non ha invitato gli ambasciatori per tremare scuse e limitare danni.
Perchè non c'era nulla di cui chiedere scusa e i danni - pretestuosi - erano stati costruiti ad arte mediatica da altri.

Il Papa ha ribadito due cose:
1) il rispetto cattolico per le altre fedi religiose.
2) il fattore determinante della "reciprocità" per avere un serio dialogo.
Due cose che, per alcune correnti del mondo mussulmano sono affatto comprensibili. Ed ecco che allora le voci di protesta di questi ultimi si elevano forti.

E stavolta l'hanno pure capito per davvero
27/09/2006 18:46
 
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Sarò ..... strano
Ma Papa Ratzinger mi piace sempre di più
Insegna con umiltà ma espone e propone la verità .... anche quando - come in questo caso - rischia di non essere capito ..... o meglio ..... si vuole usare le sue affermazioni come scuse per i prorpi "comodi" .....
Sono contento che ha parlato di suor Leonilde ammazzata in Somalia e dei tre fucilati in Indonesia sol perchè cristiani .... mi piace la sua umiltà e soprattutto mi piace il suo "coraggio umile" che non impone ma ..... propone la VERITA' anche quando a qualcuno potrebbe dispiacere

che poi ci sia chi ...... non vuol capire o meglio ..... capisce come gli conviene .... è un altro affare !
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