Basta show interminabili, più cultura
Sforamenti non permessi: la prima serata comincerà non oltre le 21.10
ROMA - Partiamo dalla novità principale: anticipo della prima serata alle 21, com’era prima del braccio di ferro tra «Affari tuoi» su Raiuno e «Striscia la notizia» su Canale 5. Seconda novità: rivalutazione delle seconde serate e revisione della loro politica editoriale su Raiuno e Raidue. Terza novità: lancio su Raiuno di una seconda serata interamente dedicata alla grande cultura.
Con una decisione a sorpresa, ma comunque maturata nel consiglio di amministrazione del 18 ottobre che ha votato un «indirizzo» presentato dal direttore generale Claudio Cappon, i palinsesti Rai adotteranno un orario diverso. Nell’indirizzo si parlava di «prime iniziative di riqualificazione dell’offerta e di rinnovamento dei linguaggi, più differenziati rispetto all’offerta commerciale e con formule innovative capaci di dare risposte alle tante domande inevase del pubblico televisivo». Da lunedì 11 dicembre la prima serata di Raitre comincerà alle 21, quella di Raidue alle 21.05 mentre Raiuno si attesterà alle 21.10. Niente più slittamento alle 21.25 di «Affari tuoi» per reggere la gara allo share con «Striscia la notizia». La seconda conseguenza sarà dal 1°gennaio 2007 (quando saranno finiti gli attuali show) il contenimento ferreo della prima serata entro le due ore. Per farla breve, alle 23.10 dovrà cominciare con sicurezza «Porta a porta». E comunque sia, dal 2007 qualsiasi programma di intrattenimento non potrà superare le due ore. Finiranno gli «sforamenti » di uno show come «Ballando con le stelle» e di un reality come «L’isola dei famosi», solo per citare due tra i casi che hanno suscitato maggiori contestazioni esterne ma anche interne alla Rai. La griglia delle due ore sarà invalicabile tra lunedì e venerdì, qualche eccezione è prevista il sabato e la domenica. Il problema riguarderà l’intrattenimento: film e fiction hanno da sempre tempi certissimi.
Dopo le tante polemiche sulla instabilità e imprevedibilità degli orari della tv pubblica (il 28 settembre scorso Aldo Grasso parlò di «follia dei palinsesti », intervennero anche il presidente della Rai Claudio Petruccioli e il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi) la Rai gira pagina e senza accordo preventivo col concorrente. Anzi, a viale Mazzini fanno sapere di mettere nel conto un primo, eventuale contraccolpo negativo in termini di ascolti e di share per questa scelta unilaterale. La decisione è stata adottata dalla direzione generale e messa a punto da Giancarlo Leone, vicedirettore generale con responsabilità sul prodotto, dopo lunghi seminari del comitato editoriale con i direttori Rai e con realtà esterne: produttori, creativi, filosofi e sociologi. Proprio Leone dice: «Si parla molto di qualità televisiva. Ma qualità è anche assicurare certezza negli orari, contenere la lunghezza dei programmi, dare una risposta alle nuove domande del pubblico».
Ed eccoci alla questione delle «nuove domande». Da settembre la seconda serata di Raiuno ospiterà un appuntamento fisso culturale. Non un talk-show («Porta a porta», secondo lo schema previsto, tornerà alle tre serate)maun format sul modello di Roberto Benigni che legge Dante: un protagonista che testimonia come la cultura possa essere appetibile e stimolante, soprattutto per un pubblico più giovane. Già si fanno i nomi dello stesso Benigni e di Alessandro Baricco, di storici come Andrea Carandini e Luciano Canfora che hanno riempito l’auditorium di Roma con le loro lezioni di storia ideate dall’editore Giuseppe Laterza. Ci sarà spazio per arte, musica, teatro.
A proposito di storia, dalla fine di novembre la seconda serata di Raidue proporrà di nuovo una volta a settimana «La storia siamo noi» della Rai Educational di Giovanni Minoli. Un prodotto sperimentato che tradizionalmente aumenta la media della rete diretta da Antonio Marano del 31% di share in quella fascia. Ma c’è chi in Consiglio, per esempio Sandro Curzi, vedrebbe con favore una striscia quotidiana di storia, sempre affidata alla squadra di Minoli, tra le 19 e le 20: «La storia è la nuova scoperta culturale di questi mesi, abbiamo già in casa un prodotto che funziona, Raidue ha bisogno di rafforzarsi. Mi sembra che ci siano tutte le condizioni per una scelta coraggiosa». Sempre Raidue in seconda serata fisserà un appuntamento col cinema italiano ed europeo di qualità. Tanta offerta Sky va in questa direzione con successo (per esempio il canale «Cult») e quindi la Rai intende puntare su quel pubblico, sfruttando anche il lavoro compiuto da Rai Cinema sotto la direzione di Giancarlo Leone.
Paolo Conti